Il febbraio toscano si contraddistingue per l’inaugurazione
della prima stagione teatrale del Tetro Era di Pontedera,
della quale segnaliamo una serata unica con due pezzi grossi
del teatro di ricerca come Danio Manfredini e Claudio Morganti.
A Prato arriva Le serve di Genet con un tris di star come
interpreti. Ascanio Celestini farà alcune tappe in
Toscana, tra cui Firenze, mentre il già rodato monologo
di Mascia Musy verrà rappresentato a Pistoia e a Pontedera.
La nuova scena? Andate a Scandicci a vedervi Fanny & Alexander
perché non c’è molto altro.
3 – 4 febbraio Teatro degli Animosi di Carrara
PORCILE
di Pier Paolo Pasolini
regia Massimo Castri
produzione Teatro di Roma
In Porcile, versione epico – lirica di uno degli episodi
che Pasolini realizza in un film nel 1969, la barriera della
separatezza tra Potere e individuo è altissima: non
solo il Potere non ha nessuna intenzione di abbatterla, ma
l’individuo, il “diverso”, la vive come
la sola tutela alla propria radicale trasgressione. Da una
parte l’industria, i cui magnati potrebbero essere disegnati
da Grosz sotto forma di un grosso maiale, dall’altra
il venticinquenne figlio di magnati, Julian Kotz, chiuso a
riccio nel proprio mutismo, pazzo del proprio desiderio prepotente
e infantile che è per lui la sola riserva di felicità.
Nell’odore di concime e di stallatico, che si leva alto
nell’aria della Renania, i maiali, i maiali veri, penseranno
loro, emissari involontari del Potere padre e assassino, a
far a brani Julian. In prima nazionale.
3 – 5 febbraio Teatro
dei Rozzi di Siena | 6 – 8 febbraio Teatro Guglielmi
di Massa
LA
TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Toni Servillo
coproduzione Teatri Uniti/Piccolo Teatro di Milano
Dopo 130 recite che hanno registrato il tutto esaurito a Milano
e in altre 20 città italiane torna Trilogia della villeggiatura
di Carlo Goldoni, messa in scena da Toni Servillo, che ne
è anche straordinario interprete nella parte di Ferdinando.
I tre testi Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della
villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura, concepiti
da Goldoni come un’unica opera, rivivono in uno stesso
spettacolo con questo originalissimo allestimento che rappresenta
un affresco “a puntate” della società settecentesca.
Una folla di personaggi anima la scena tra l’ostentazione
del lusso, la volontà di apparire, le difficoltà
economiche e i contrasti del cuore. Ciò che conquista
è l’assoluta originalità, la perfetta
architettura teatrale. Nello svolgimento delle tre commedie,
assistiamo, come in un romanzo, alla trasformazione dei personaggi
in persone i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e
ci toccano nel profondo.
4 febbraio Barberino di Mugello
(FI) | 5 e 6 febbraio Teatro Puccini di Firenze
Ascanio Celestini
APPUNTI PER UN FILM
SULLA LOTTA DI CLASSE
di Ascanio Celestini
musiche di Matteo D’Agostino
“È un insieme di appunti che ho incominciato
a prendere per una storia della lotta di classe oggi. Una
volta le persone che appartenevano alle diverse classi sociali
avevano anche culture diverse. Il ricco suonava Mozart, il
povero ballava il saltarello. Oggi è possibile che
sentano entrambi De André o D’Alessio, oggi la
differenza è solo nei soldi. Così ho incominciato
a raccogliere storie per capire cosa è rimasto della
coscienza e dell’identità nell’appartenenza
a una classe e mi è sembrato che in particolare nel
lavoro precario si aprisse una vera voragine. Ci sono certi
operatori del call center che stanno al telefono con la stessa
crisi della presenza che attraversa uno che se ne va al funerale
di suo fratello. Vanno a lavoro come si va a visitare una
città bombardata. Rispondono al telefono, ma sono anestetizzati,
colpiti dall’azzeramento che l’istituzione opera
su di loro come una divinità antica e feroce che li
rende ombre. Eppure ci vanno con leggerezza perché
spesso manco lo considerano un lavoro, ma solo una maniera
per racimolare qualche soldo. Denaro che non è mai
abbastanza per uscire dalla povertà, così i
più anziani si devono arrangiare a fare altri lavori
e lavoretti. Invece i più giovani restano inchiodati
alla casa di mamma e papà in un limbo che non li fa
stare più nella tarda adolescenza liceale, ma non ancora
nella maturità dell’adulto che si fa una vita
autonoma.” Ascanio Celestini
http://www.ascaniocelestini.it/
6 e 7 febbraio Teatro Studio
di Scandicci (FI)
Sacchi di Sabbia / Compagnia Sandro Lombardi
SANDOKAN o la fine
dell’Avventura
liberamente tratto da Le tigri di Mompracem di Emilio Salgari
regia Giovanni Guerrieri
http://www.sacchidisabbia.com/sandokan.html
6 febbraio Teatro Manzoni di
Pistoia | 7 febbraio Teatro Era di Pontedera (PI)
ASCOLTAMI BENE
liberamente ispirato all’opera di Etty Hilllesum
scritto e diretto da Emanuela Giordano
con Mascia Musy
produzione Argot Produzioni
Lo spettacolo è liberamente ispirato alle lettere e
ai diari di Etty Hillesum. Tra il 1941 e il 1942 Etty scrive,
ad Amsterdam, un diario quotidiano e continuerà a scrivere
anche a Westerbork, campo di smistamento degli ebrei, dove
entra, inizialmente come volontaria, per alleviare i patimenti
della sua gente. I suoi scritti ci travolgono per freschezza
e autenticità, per i cedimenti e le contraddizioni
dichiarate, per il profondo desiderio di spiritualità
e di pace, di amore e libertà. Una libertà morale,
vitale che non cede neanche davanti alle umiliazioni, ai patimenti
e al destino certo di morte che Etty affronta in un treno
blindato, cantando. Etty è una visionaria e un’asceta
ma, al tempo stesso è una donna attraversata da potenti
stimoli erotici, da desideri ed ambizioni. Nel suo tramestio
interiore c’è posto per la banalità come
per la poesia. Etty affronta i suoi limiti, non si racconta
migliore di quello che è. Succhia la vita con energia
febbrile, impara ascolta. Decide, infine, che la sua missione
sarà quella di testimone del suo tempo, ingiusto e
feroce, incomprensibilmente malvagio, ma pur sempre tempo
di vita.
7 febbraio Torrita (SI) | 8
febbraio Teatro degli Industri di Grosseto
Ascanio Celestini
LA PECORA NERA
elogio funebre del manicomio elettrico
uno spettacolo sull'istituzione manicomiale
di Ascanio Celestini
“Raccolgo memorie di chi ha conosciuto il manicomio
un po’ come facevano i geografi del passato. Questi
antichi scienziati chiedevano ai marinai di raccontargli come'era
fatta un'isola, chiedevano a un commerciante di spezie o di
tappeti com'era una strada verso l'Oriente o attraverso l'Africa.
Dai racconti che ascoltavano cercavano di disegnare delle
carte geografiche. Ne venivano fuori carte che spesso erano
inesatte, ma erano anche piene dello sguardo di chi i luoghi
li aveva conosciuti attraversandoli. Così io ascolto
le storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio non
per costruire una storia oggettiva, ma per restituire la freschezza
del racconto e l'imprecisione dello sguardo soggettivo, la
meraviglia dell'immaginazione e la concretezza delle paure
che accompagnano un viaggio.” (Ascanio Celestini)
http://www.ascaniocelestini.it/
12 febbraio Teatro Yves Montand
di Monsummano Terme (PT)
Ottavia Piccolo
LA COMMEDIA DI CANDIDO
di Stefano Massini
regia Sergio Fantoni
produzione La Contemporanea
Immaginatevi una donna formidabile. Il suo nome è Augustine.
Questa donna è un terremoto di invenzioni, uno scrigno
di trovate. Forse perché un tempo faceva l’attrice.
Ora, immaginatevi che questo portento di donna finisca dentro
una storia mille volte più grande di lei. Più
precisamente: immaginatevi che finisca in un triangolo impazzito
fra tre signori di mezza età non proprio sconosciuti,
di nome Denis Diderot, Jean Jacques Rousseau e lo splendido
Voltaire. Perché il caso vuole che l’ultimo di
questi tre stesse terrorizzando il mondo dalla sua villa di
Ginevra. Questa non è un’invenzione: risponde
al vero. Voltaire minacciava infatti di dare alle stampe un
certo libretto satirico – piuttosto cattivo –
in cui in un colpo solo avrebbe messo alla berlina tutti i
potenti del suo tempo, tutti i valori, tutti i suoi colleghi.
Insomma: tutto quanto. Questo simpatico libretto si sarebbe
chiamato “Candido”. Immaginatevi un caos senza
precedenti. La nostra Augustine si trova impelagata in questo
turbinio. Le toccherà un’avventura rocambolesca
fra le fisime di Diderot, le sontuose colazioni di Voltaire
e il tinello fatiscente di Rousseau. Un vortice di travestimenti.
Una carambola di finzioni. Un gioco di teatro nel teatro che
si moltiplica all’infinito. Immaginatevi infine uno
spettacolo colorato. Coloratissimo. Ma in questa favola-avventura
di pieno Settecento fra filosofi e parrucche c’è
molto che ci riguarda da vicino: dalla libertà di pensiero
al riscatto femminile, dalla lotta contro le guerre ingiuste
fino all’integralismo religioso. D’altra parte
sono questi i temi del “Candido”. E chi non è
d’accordo, se la prenda con Voltaire. (Sergio Fantoni
e Stefano Massini)
13 e 14 febbraio Teatro Studio
di Scandicci (FI)
Fanny & Alexander
HIM
di Chiara Langani
regia Luigi De Angelis
http://www.fannyalexander.org/archivio/archivio.it/him_home.htm
18 – 22 febbraio Teatro
Metastasio di Prato
LES BONNES (Le Serve)
di Jean Genet
traduzione Franco Quadri
uno spettacolo di Giuseppe Marini
con Franca Valeri, Annamaria Guarnieri, Patrizia Zappa Mulas
produzione Società per Attori
Claire e Solange vivono un rapporto di amore e odio con la
loro padrona che incarna tutti i loro ideali perduti: giovinezza,
bellezza, generosità. Loro, vecchie e sempre più
arcigne, quando la padrona non c'è, si ritrovano ad
allestire un privato e ossessivo teatrino, una doppia vita
in cui, come bimbe perverse, giocano “a fare Madame”.
A turno, vestono i suoi abiti, la imitano e, alla fine del
rito, la uccidono. Ma finzione e realtà nella loro
mente schizofrenica si sovrappongono e il tentativo di omicidio
si concretizza in una tazza di tisana avvelenata che però
Madame, nella sua svagata disattenzione, non beve. Sarà
invece Claire, sempre più sprofondata nella doppiezza
della sua vita, a bere la bevanda, offertale dalla sorella
carnefice.
http://www.metastasio.it/
21 febbraio Teatro Era di Pontedera
Danio Manfredini
AL PRESENTE
di e con Danio Manfredini
Fatti, incontri, dialoghi, frasi, segreterie telefoniche,
immagini, suggestioni accumulate e depositate nel mio mondo
interiore. Il punto di partenza è così intimo,
tuttavia devo giungere a creare un’opera teatrale. Ho
la necessità di esporre il lavoro al pubblico per rendermi
conto dove arriva a comunicare, affinché il soggetto
diventi un uomo con le sue ansie, paure, desideri, bisogni,
stati d’animo, umori.
a seguire
Claudio Morganti
SCIMMIA
di Rita Frongia
con Claudio Morganti, Francesco Pennacchia
regia Claudio Morganti
“Si tratta di uno studio intorno al Woyzeck di Buchner.
Due personaggi. L’ imbonitore e la scimmia. Nel testo
di B. sono due personaggi minori, anzi, la scimmia non è
quasi un personaggio. Li abbiamo traslati ai giorni nostri.”
(Claudio Morganti)
http://pontederateatro.it/
25 febbraio Teatro Excelsior
di Empoli (FI) | 26 febbraio Teatro Moderno di Grosseto
Isa Danieli
MADRE CORAGGIO
di Bertolt Brecht
rielaborazione del testo di Antonio Tarantino
traduzione di Roberto Menin
regia di Cristina Pezzoli
produzione Gli Ipocriti
Madre Courage e i suoi figli porta in scena le vicende verificatesi
tra il 1624 e il 1636 nel corso della Guerra dei Trent'Anni.
La protagonista del dramma è Anna Fierling, vivandiera/commerciante
detta Madre Coraggio per aver sfidato le cannonate, durante
l'assedio, per portare a termine il suo commercio di pagnotte
ammuffite. Bravissima nel suo lavoro, è accompagnata
nei suoi spostamenti con l'inseparabile carro dai tre figli.
Per Madre Coraggio, tutta presa dalla smania di fare affari,
nemmeno i figli contano: pur desiderando tenerli fuori dalla
guerra, non può fare a meno di sacrificarli o comprometterli.
Nonostante finisca per perderli tutti e tre, Anna non si rende
conto che la guerra è un affare solo per i potenti
e si illude di poterne avere un tornaconto personale al seguito
degli eserciti in lotta.
Isa Danieli trasforma in solare e sanguigna la nordica vivandiera
creata da Brecht disegnando un personaggio di coraggiosa modernità,
selvaggio e potente, che accoglie in sé, nel suo ventre
profondo, tutti i sentimenti, dall'orrore alla pietà,
in un perentorio atto d'accusa contro la desolazione e lo
sradicamento chiamati guerra.
http://www.ipocriti.com/
27 febbraio – 1 marzo
Teatro Manzoni di Pistoia
Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi
IL
DUBBIO
di John Patrick Shanley (Premio Pulitzer 2005)
traduzione Flavia Tolnay
adattamento Margaret Mazzantini
regia Sergio Castellitto
produzione Hurlyburly produzioni/Alien produzioni
Dal testo omonimo dell’eccellente sceneggiatore cinematografico
John Patrick Shanley (Premio Pulitzer 2005 per la drammaturgia),
Il dubbio porta in scena una tematica forte e attuale: quella
della pedofilia in ambiente cattolico ed in un momento in
cui l’assassinio di Kennedy intaccava il senso di sicurezza
della nazione e il Concilio Vaticano II ridefiniva i rapporti
fra clero e fedeli. In un’opera lucidissima eppure densa
di pietà, il dramma si sviluppa non tanto sul tema
dell’abuso, quanto intorno al sospetto, lasciando emergere
tutta la componente emotiva della storia. Il giovane padre
Flynn cerca di dare alla scuola nuove e più umane sembianze;
i suoi modi sono seducenti, è di bell’aspetto
e vuole avvicinarsi ai suoi fedeli, essere parte della loro
famiglia. Tutto questo finisce per suscitare gelosie e timori
nella difficile realtà del Bronx, al punto che tutta
quella “modernità” e la familiarità
con la quale è accolto dalla comunità, quella
devozione che anima la sua predica domenicale, incontrano
la diffidenza di Suor Aloisia, dura e crudele nel sospettare
di quell’uomo come di un pedofilo che ha abusato dell’unico
ragazzino di colore della scuola parrocchiale.