Le scelte del Grido
[a cura di simone pacini]
| ottobre | novembre | dicembre | gennaio | FEBBRAIO | marzo | aprile | maggio |

Il febbraio toscano si contraddistingue per l’inaugurazione della prima stagione teatrale del Tetro Era di Pontedera, della quale segnaliamo una serata unica con due pezzi grossi del teatro di ricerca come Danio Manfredini e Claudio Morganti. A Prato arriva Le serve di Genet con un tris di star come interpreti. Ascanio Celestini farà alcune tappe in Toscana, tra cui Firenze, mentre il già rodato monologo di Mascia Musy verrà rappresentato a Pistoia e a Pontedera. La nuova scena? Andate a Scandicci a vedervi Fanny & Alexander perché non c’è molto altro.


3 – 4 febbraio Teatro degli Animosi di Carrara

PORCILE
di Pier Paolo Pasolini
regia Massimo Castri
produzione Teatro di Roma

In Porcile, versione epico – lirica di uno degli episodi che Pasolini realizza in un film nel 1969, la barriera della separatezza tra Potere e individuo è altissima: non solo il Potere non ha nessuna intenzione di abbatterla, ma l’individuo, il “diverso”, la vive come la sola tutela alla propria radicale trasgressione. Da una parte l’industria, i cui magnati potrebbero essere disegnati da Grosz sotto forma di un grosso maiale, dall’altra il venticinquenne figlio di magnati, Julian Kotz, chiuso a riccio nel proprio mutismo, pazzo del proprio desiderio prepotente e infantile che è per lui la sola riserva di felicità. Nell’odore di concime e di stallatico, che si leva alto nell’aria della Renania, i maiali, i maiali veri, penseranno loro, emissari involontari del Potere padre e assassino, a far a brani Julian. In prima nazionale.

3 – 5 febbraio Teatro dei Rozzi di Siena | 6 – 8 febbraio Teatro Guglielmi di Massa
LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Toni Servillo
coproduzione Teatri Uniti/Piccolo Teatro di Milano
Dopo 130 recite che hanno registrato il tutto esaurito a Milano e in altre 20 città italiane torna Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, messa in scena da Toni Servillo, che ne è anche straordinario interprete nella parte di Ferdinando. I tre testi Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura, concepiti da Goldoni come un’unica opera, rivivono in uno stesso spettacolo con questo originalissimo allestimento che rappresenta un affresco “a puntate” della società settecentesca. Una folla di personaggi anima la scena tra l’ostentazione del lusso, la volontà di apparire, le difficoltà economiche e i contrasti del cuore. Ciò che conquista è l’assoluta originalità, la perfetta architettura teatrale. Nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come in un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in persone i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano nel profondo.

4 febbraio Barberino di Mugello (FI) | 5 e 6 febbraio Teatro Puccini di Firenze
Ascanio Celestini
APPUNTI PER UN FILM SULLA LOTTA DI CLASSE
di Ascanio Celestini
musiche di Matteo D’Agostino

“È un insieme di appunti che ho incominciato a prendere per una storia della lotta di classe oggi. Una volta le persone che appartenevano alle diverse classi sociali avevano anche culture diverse. Il ricco suonava Mozart, il povero ballava il saltarello. Oggi è possibile che sentano entrambi De André o D’Alessio, oggi la differenza è solo nei soldi. Così ho incominciato a raccogliere storie per capire cosa è rimasto della coscienza e dell’identità nell’appartenenza a una classe e mi è sembrato che in particolare nel lavoro precario si aprisse una vera voragine. Ci sono certi operatori del call center che stanno al telefono con la stessa crisi della presenza che attraversa uno che se ne va al funerale di suo fratello. Vanno a lavoro come si va a visitare una città bombardata. Rispondono al telefono, ma sono anestetizzati, colpiti dall’azzeramento che l’istituzione opera su di loro come una divinità antica e feroce che li rende ombre. Eppure ci vanno con leggerezza perché spesso manco lo considerano un lavoro, ma solo una maniera per racimolare qualche soldo. Denaro che non è mai abbastanza per uscire dalla povertà, così i più anziani si devono arrangiare a fare altri lavori e lavoretti. Invece i più giovani restano inchiodati alla casa di mamma e papà in un limbo che non li fa stare più nella tarda adolescenza liceale, ma non ancora nella maturità dell’adulto che si fa una vita autonoma.” Ascanio Celestini
http://www.ascaniocelestini.it/


6 e 7 febbraio Teatro Studio di Scandicci (FI)
Sacchi di Sabbia / Compagnia Sandro Lombardi
SANDOKAN o la fine dell’Avventura
liberamente tratto da Le tigri di Mompracem di Emilio Salgari
regia Giovanni Guerrieri
http://www.sacchidisabbia.com/sandokan.html

6 febbraio Teatro Manzoni di Pistoia | 7 febbraio Teatro Era di Pontedera (PI)
ASCOLTAMI BENE
liberamente ispirato all’opera di Etty Hilllesum
scritto e diretto da Emanuela Giordano
con Mascia Musy
produzione Argot Produzioni

Lo spettacolo è liberamente ispirato alle lettere e ai diari di Etty Hillesum. Tra il 1941 e il 1942 Etty scrive, ad Amsterdam, un diario quotidiano e continuerà a scrivere anche a Westerbork, campo di smistamento degli ebrei, dove entra, inizialmente come volontaria, per alleviare i patimenti della sua gente. I suoi scritti ci travolgono per freschezza e autenticità, per i cedimenti e le contraddizioni dichiarate, per il profondo desiderio di spiritualità e di pace, di amore e libertà. Una libertà morale, vitale che non cede neanche davanti alle umiliazioni, ai patimenti e al destino certo di morte che Etty affronta in un treno blindato, cantando. Etty è una visionaria e un’asceta ma, al tempo stesso è una donna attraversata da potenti stimoli erotici, da desideri ed ambizioni. Nel suo tramestio interiore c’è posto per la banalità come per la poesia. Etty affronta i suoi limiti, non si racconta migliore di quello che è. Succhia la vita con energia febbrile, impara ascolta. Decide, infine, che la sua missione sarà quella di testimone del suo tempo, ingiusto e feroce, incomprensibilmente malvagio, ma pur sempre tempo di vita.


7 febbraio Torrita (SI) | 8 febbraio Teatro degli Industri di Grosseto
Ascanio Celestini
LA PECORA NERA
elogio funebre del manicomio elettrico
uno spettacolo sull'istituzione manicomiale
di Ascanio Celestini

“Raccolgo memorie di chi ha conosciuto il manicomio un po’ come facevano i geografi del passato. Questi antichi scienziati chiedevano ai marinai di raccontargli come'era fatta un'isola, chiedevano a un commerciante di spezie o di tappeti com'era una strada verso l'Oriente o attraverso l'Africa. Dai racconti che ascoltavano cercavano di disegnare delle carte geografiche. Ne venivano fuori carte che spesso erano inesatte, ma erano anche piene dello sguardo di chi i luoghi li aveva conosciuti attraversandoli. Così io ascolto le storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio non per costruire una storia oggettiva, ma per restituire la freschezza del racconto e l'imprecisione dello sguardo soggettivo, la meraviglia dell'immaginazione e la concretezza delle paure che accompagnano un viaggio.” (Ascanio Celestini)
http://www.ascaniocelestini.it/

12 febbraio Teatro Yves Montand di Monsummano Terme (PT)
Ottavia Piccolo
LA COMMEDIA DI CANDIDO
di Stefano Massini
regia Sergio Fantoni
produzione La Contemporanea

Immaginatevi una donna formidabile. Il suo nome è Augustine. Questa donna è un terremoto di invenzioni, uno scrigno di trovate. Forse perché un tempo faceva l’attrice. Ora, immaginatevi che questo portento di donna finisca dentro una storia mille volte più grande di lei. Più precisamente: immaginatevi che finisca in un triangolo impazzito fra tre signori di mezza età non proprio sconosciuti, di nome Denis Diderot, Jean Jacques Rousseau e lo splendido Voltaire. Perché il caso vuole che l’ultimo di questi tre stesse terrorizzando il mondo dalla sua villa di Ginevra. Questa non è un’invenzione: risponde al vero. Voltaire minacciava infatti di dare alle stampe un certo libretto satirico – piuttosto cattivo – in cui in un colpo solo avrebbe messo alla berlina tutti i potenti del suo tempo, tutti i valori, tutti i suoi colleghi. Insomma: tutto quanto. Questo simpatico libretto si sarebbe chiamato “Candido”. Immaginatevi un caos senza precedenti. La nostra Augustine si trova impelagata in questo turbinio. Le toccherà un’avventura rocambolesca fra le fisime di Diderot, le sontuose colazioni di Voltaire e il tinello fatiscente di Rousseau. Un vortice di travestimenti. Una carambola di finzioni. Un gioco di teatro nel teatro che si moltiplica all’infinito. Immaginatevi infine uno spettacolo colorato. Coloratissimo. Ma in questa favola-avventura di pieno Settecento fra filosofi e parrucche c’è molto che ci riguarda da vicino: dalla libertà di pensiero al riscatto femminile, dalla lotta contro le guerre ingiuste fino all’integralismo religioso. D’altra parte sono questi i temi del “Candido”. E chi non è d’accordo, se la prenda con Voltaire. (Sergio Fantoni e Stefano Massini)


13 e 14 febbraio Teatro Studio di Scandicci (FI)
Fanny & Alexander
HIM
di Chiara Langani
regia Luigi De Angelis
http://www.fannyalexander.org/archivio/archivio.it/him_home.htm


18 – 22 febbraio Teatro Metastasio di Prato
LES BONNES (Le Serve)
di Jean Genet
traduzione Franco Quadri
uno spettacolo di Giuseppe Marini
con Franca Valeri, Annamaria Guarnieri, Patrizia Zappa Mulas
produzione Società per Attori

Claire e Solange vivono un rapporto di amore e odio con la loro padrona che incarna tutti i loro ideali perduti: giovinezza, bellezza, generosità. Loro, vecchie e sempre più arcigne, quando la padrona non c'è, si ritrovano ad allestire un privato e ossessivo teatrino, una doppia vita in cui, come bimbe perverse, giocano “a fare Madame”. A turno, vestono i suoi abiti, la imitano e, alla fine del rito, la uccidono. Ma finzione e realtà nella loro mente schizofrenica si sovrappongono e il tentativo di omicidio si concretizza in una tazza di tisana avvelenata che però Madame, nella sua svagata disattenzione, non beve. Sarà invece Claire, sempre più sprofondata nella doppiezza della sua vita, a bere la bevanda, offertale dalla sorella carnefice.
http://www.metastasio.it/


21 febbraio Teatro Era di Pontedera
Danio Manfredini
AL PRESENTE
di e con Danio Manfredini
Fatti, incontri, dialoghi, frasi, segreterie telefoniche, immagini, suggestioni accumulate e depositate nel mio mondo interiore. Il punto di partenza è così intimo, tuttavia devo giungere a creare un’opera teatrale. Ho la necessità di esporre il lavoro al pubblico per rendermi conto dove arriva a comunicare, affinché il soggetto diventi un uomo con le sue ansie, paure, desideri, bisogni, stati d’animo, umori.

a seguire
Claudio Morganti
SCIMMIA
di Rita Frongia
con Claudio Morganti, Francesco Pennacchia
regia Claudio Morganti
“Si tratta di uno studio intorno al Woyzeck di Buchner. Due personaggi. L’ imbonitore e la scimmia. Nel testo di B. sono due personaggi minori, anzi, la scimmia non è quasi un personaggio. Li abbiamo traslati ai giorni nostri.” (Claudio Morganti)
http://pontederateatro.it/


25 febbraio Teatro Excelsior di Empoli (FI) | 26 febbraio Teatro Moderno di Grosseto
Isa Danieli
MADRE CORAGGIO
di Bertolt Brecht
rielaborazione del testo di Antonio Tarantino
traduzione di Roberto Menin
regia di Cristina Pezzoli
produzione Gli Ipocriti

Madre Courage e i suoi figli porta in scena le vicende verificatesi tra il 1624 e il 1636 nel corso della Guerra dei Trent'Anni. La protagonista del dramma è Anna Fierling, vivandiera/commerciante detta Madre Coraggio per aver sfidato le cannonate, durante l'assedio, per portare a termine il suo commercio di pagnotte ammuffite. Bravissima nel suo lavoro, è accompagnata nei suoi spostamenti con l'inseparabile carro dai tre figli. Per Madre Coraggio, tutta presa dalla smania di fare affari, nemmeno i figli contano: pur desiderando tenerli fuori dalla guerra, non può fare a meno di sacrificarli o comprometterli. Nonostante finisca per perderli tutti e tre, Anna non si rende conto che la guerra è un affare solo per i potenti e si illude di poterne avere un tornaconto personale al seguito degli eserciti in lotta.
Isa Danieli trasforma in solare e sanguigna la nordica vivandiera creata da Brecht disegnando un personaggio di coraggiosa modernità, selvaggio e potente, che accoglie in sé, nel suo ventre profondo, tutti i sentimenti, dall'orrore alla pietà, in un perentorio atto d'accusa contro la desolazione e lo sradicamento chiamati guerra.
http://www.ipocriti.com/


27 febbraio – 1 marzo Teatro Manzoni di Pistoia
Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi
IL DUBBIO
di John Patrick Shanley (Premio Pulitzer 2005)
traduzione Flavia Tolnay
adattamento Margaret Mazzantini
regia Sergio Castellitto
produzione Hurlyburly produzioni/Alien produzioni

Dal testo omonimo dell’eccellente sceneggiatore cinematografico John Patrick Shanley (Premio Pulitzer 2005 per la drammaturgia), Il dubbio porta in scena una tematica forte e attuale: quella della pedofilia in ambiente cattolico ed in un momento in cui l’assassinio di Kennedy intaccava il senso di sicurezza della nazione e il Concilio Vaticano II ridefiniva i rapporti fra clero e fedeli. In un’opera lucidissima eppure densa di pietà, il dramma si sviluppa non tanto sul tema dell’abuso, quanto intorno al sospetto, lasciando emergere tutta la componente emotiva della storia. Il giovane padre Flynn cerca di dare alla scuola nuove e più umane sembianze; i suoi modi sono seducenti, è di bell’aspetto e vuole avvicinarsi ai suoi fedeli, essere parte della loro famiglia. Tutto questo finisce per suscitare gelosie e timori nella difficile realtà del Bronx, al punto che tutta quella “modernità” e la familiarità con la quale è accolto dalla comunità, quella devozione che anima la sua predica domenicale, incontrano la diffidenza di Suor Aloisia, dura e crudele nel sospettare di quell’uomo come di un pedofilo che ha abusato dell’unico ragazzino di colore della scuola parrocchiale.