Con dicembre inauguriamo questo spazio, dedicato alla Toscana.
Cercheremo di monitorare tutta la Regione, dando spazio a
tutte le stagioni teatrali. In questo primo mese spiccano
il nuovo testo di Ugo Chiti (vincitore del Premio Riccione)
in scena al Metastasio, i Krypton che giocano “in casa”
a Scandicci e le mini tournée degli Omini e dei Sacchi
di Sabbia nelle loro rispettive terre natie. Inoltre, Alessandro
Haber si misura per il secondo anno consecutivo con Cechov
alla Pergola.
4 – 7 dicembre Teatro
Studio di Scandicci (Firenze)
MEDEA E LA LUNA
Lunga notte di Medea
di Corrado Alvaro
con Patrizia Zappa Mulas
musiche originali Peppe Voltarelli
regia Giancarlo Cauteruccio
produzione Compagnia teatrale Krypton/Magna Grecia Teatro
Festival
Medea e la luna. Lunga notte di Medea nasce come omaggio
a Corrado Alvaro, fine intellettuale e scrittore, nato a San
Luca d’Aspromonte (RC). Lunga notte di Medea è
un’opera che propone un’eroina tragica nuova rispetto
a quella creata da Euripide o immaginata successivamente da
Grillparzer, in cui è possibile cogliere una spiazzante
contemporaneità. Cauteruccio ne fa una riscrittura
in cui le parti recitate si alternano e si compenetrano con
parti cantate, sostenute da musiche originali in cui emergono
sonorità ancestrali, legate alla terra e alla memoria
attraverso strumenti quali fisarmonica, tamburi e flauti che
scandiscono i ritmi arcaici. I brani supportano una vocalità
antica, fatta di melodie semplici e profonde. Lo spettacolo
è proceduto per tappe, studi e approfondimenti: un
vero e proprio work in progress che è approdato alla
sua versione conclusiva a Prato in prima nazionale al Teatro
Fabbricone con un grande successo di pubblico e stampa. “Medea
mi è apparsa un’antenata di tante donne che hanno
subito una persecuzione razziale e di tante che, respinte
dalla loro patria, vagano senza passaporto da nazione a nazione,
popolano i campi di concentramento e i campi profughi. Secondo
me, ella uccide i figli per non esporli alla tragedia del
vagabondaggio, della persecuzione, della fame: estingue il
seme di una maledizione sociale e di razza, li uccide in qualche
modo per salvarli, in uno slancio di disperato amore materno”.
(Corrado Alvaro)
http://www.scandiccicultura.it/teatro/
5 dicembre Teatro Francesco
di Bartolo di Buti (Pisa)
EVA PERON
di Copi
regia Pappi Corsicato
con Iaia Forte
produzione Mercadante – Teatro Stabile di Napoli/Teatro
Iaia
Il testo di Copi, pur essendo legato ad una precisa figura
storica, è un pretesto ironico, ma paradossalmente
lucido e realistico, per uno sguardo sinistro sulla classe
dirigente e sulla passione per il potere, sulla politica e
sulle relazioni umane dei protagonisti, ambigui e corrotti
nella vita pubblica come in quella privata. E' una critica
feroce e al tempo stesso leggera, in cui la finzione si sostituisce
alla vita e perfino alla morte, che diventa anch'essa falsa
e motivo di esibizione e spettacolo. L'idea scenica è
che i personaggi agiscano e vivano in un boudoir composto
da tre pareti con ante scorrevoli che compongono un armadio,
piene di vestiti, scarpe, borse, oggetti di lusso. Attraverso
i doppifondi di questi armadi (che sono porte di altre stanze)
i protagonisti entrano ed escono, quasi fossero anche loro
merce da esporre, da vendere e da indossare. Alcune situazioni
“rituali” (il vestirsi, il drogarsi, i comizi
al pubblico), vengono messe in scena come dei stacchi musicali
irriverenti e comici: ne risulta una sorta di musical distorto
e psichedelico.
http://www.teatrodibuti.it/
8 -9 dicembre Teatro dei Dovizi
di Bibbiena (Arezzo)
20 dicembre Teatro Comunale di Cavriglia (Arezzo)
Gli Omini
GABBATO LO SANTO
di e con Riccardo Goretti, Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi,
Luca Zacchini
produzione Distilleria Teatrale Cecafumo
Gli Omini stanno costruendo il loro percorso attraverso un'indagine
in vari paesi d'Italia: ricercano l'uomo nelle diverse condizioni
sociali, ambientali e culturali. Si mettono in macchina e
arrivano nel tal paese. Giunti, si stanziano, s'insediano,
si accomodano all'uso del Paese. Vanno in piccoli centri abitati:
partire dal piccolo perché il minimo comune denominatore
comunque resti l'uomo. Gli Omini acquisiscono linguaggio,
convinzioni, colore, carattere, sentimenti. Dalle esperienze
raccolte nascono i personaggi: dalle interviste, dalle testimonianze
ricevute e dalle vite incontrate. La loro vita è in
continuo divenire, così come la nostra drammaturgia
cambia in continuazione, perché cambiamo noi. Il nostro
è un bisogno pressante, continuo, convinto, di crescere,
di trasformare, di conoscere e riconoscere. Bisogna, allora,
mettere all'erta, avvertire, bisogna far capire o ancor meglio
non capire, provocare una reazione, alimentare curiosità.
Evitare che la comunicazione sia scambio di ovvietà.
Vivere la bellezza della crisi: ridere e piangere senza sapere
perché. Arrivare piano, ma arrivare ugualmente. Scovare
il pubblico. Ri-aggregare un intero paese intorno ad uno spettacolo
che abbia come tema principale le vite dei suoi abitanti,
ma in generale le vite di tutti gli uomini. L'obiettivo è
creare un rapporto con il pubblico, perché la gente
non lo sa di essere pubblico.
9 – 14 dicembre Teatro
della Pergola di Firenze
PLATONOV
di Anton Cechov
versione italiana di Nanni Garella e Nina Tchechovskaja
regia Nanni Garella
con Alessandro Haber
produzione Nuova Scena – Arena del Sole/Emilia Romagna
Teatro
La nuova coproduzione di Arena del Sole ed Emilia Romagna
Teatro rinnova il sodalizio artistico tra il regista Nanni
Garella e l’attore Alessandro Haber. In particolare,
con Platonov prosegue il lavoro di approfondimento sull'opera
di Cechov che nel 2004 aveva condotto alla messinscena di
Zio Vanja che aveva messo in luce le doti di Haber come interprete
checoviano. In questo Platonov Cechov disegna un eroe senza
volontà e fa emergere quella contrapposizione tra due
mondi, la nobiltà e la borghesia mercantile, che riapparirà
nelle opere successive. Il principio del dramma, la triste
e melensa vita di provincia, la disgregazione delle proprietà
terriera, la tristezza e l’abulia di essere falliti,
l’immagine di una società in disfacimento introducono
in un’atmosfera tipicamente cechoviana, così
come cechoviano è il protagonista, Platonov, colui
che poteva essere e non è stato, un uomo che pareva
destinato da giovane a grandi cose e non è riuscito
ad essere altro che un maestro di scuola. Testo romantico,
ottocentesco che deve molto a Puskin, a Turgenev, persino
a Dostoevskij, e disegna una figura di Don Giovanni di provincia,
in un conflitto fra generazioni molto simile alla frattura
tra vecchi e giovani.
http://www.pergola.firenze.it/
11 dicembre Teatro Sant’Andrea
di Pisa
12 dicembre Teatro dei Concordi di Campiglia Marittima (Livorno)
19 dicembre Quaranthana Teatro Comunale di San Miniato (Pisa)
I Sacchi di Sabbia
SANDOKAN
o la fine dell’avventura
di Giovanni Guerrieri
liberamente tratto da Le Tigri di Mompracem di Emilio Salgari
regia di Giovanni Guerrieri
produzione I Sacchi di sabbia/Compagnia Sandro Lombardi
“Signore e Signori, buona sera! Perdonate ai nostri
rozzi e piatti ingegni l'ardire di esporre su questo indegno
palchetto un così alto argomento, come quello che appunto
ora vedrete. Può questa nostra pedana contenere i vasti
mari della Malesia? Oh, perdonateci! Ma se può a semplice
cifra su un foglio rappresentare un milione, concedete anche
a noi, gli zeri di questa grossa somma, di muovere le forze
della vostra fantasia: supponete, racchiuse entro le cinta
di questo tinello, due terribili potenze, che dalle sponde
opposte di un rischioso braccio di mare si minacciano! Gli
invasori inglesi, coloni a Sarawak e i terribili pirati di
Mompracem, giustizieri e paladini dei mari, guidati dall'invincibile
Sandokan, la Tigre della Malesia!
Sopperite alla nostra insufficienza con la vostra immaginazione.
Fate di un uomo mille uomini; create con la fantasia un poderoso
esercito: se noi diciamo navi figuratevi vere navi e guardatele
rincorrersi sfidando le furie dei venti. Sarà il vostro
pensiero qui a vestire di armi i nostri guerrieri, a trasportarli
d'un lampo da un luogo all'altro!”. (Shakespeare, Prologo
dell'Enrico V, riadattato per l'occasione)
12 – 13 dicembre Teatro
Dante di Campi Bisenzio (Firenze)
GOMORRA
di Roberto Saviano e Mario Gelardi
regia Mario Gelardi
produzione Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Di Gomorra è stato detto e scritto già tutto:
il libro di Roberto Saviano ha venduto 4 milioni e mezzo di
copie in tutto il mondo, il film diretto da Matteo Garrone
si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria all’ultimo
festival di Cannes ed è stato nominato il rappresentante
italiano alla corsa agli Oscar 2008. Lo spettacolo teatrale,
tratto dal romanzo omonimo, è un violento atto di accusa
contro la camorra. Il coraggio di scrivere nomi e cognomi,
di raccontare nel dettaglio i fatti, di portare prove precisamente
documentate. Roberto Saviano, 28 anni, oggi, a due anni dalla
pubblicazione del libro, deve vivere sotto scorta. Lo spettacolo
si configura come un inquietante gioco di specchi tra le molteplici
sfaccettature della criminalità organizzata napoletana
e tutte le sue tentacolari ramificazioni.
http://www.teatrodante.it
13 e 14 dicembre Teatro degli
Animosi di Carrara
16 dicembre Teatro Metropolitan di Piombino (Livorno)
17 dicembre Teatro Persio Flacco di Volterra (Pisa)
18 dicembre Teatro Excelsior di Empoli (Firenze)
MICHELINA
commedia con musiche di Edoardo Erba
regia di Alessandro Benvenuti
produzione Teatro Stabile di Firenze
Sostenuta da un umorismo contagioso e da un ritmo narrativo
incalzante, Michelina è una commedia musicale che ritrae
l’Italia di un tempo, commuovendo e divertendo. È
un racconto della vita di una semplice mondina che, solo “grazie
alle sue gambe”, si ritrova presto a fare la soubrette
per un cantante di balere di terz’ordine che, con comico
cinismo, le insegna a stare sul palcoscenico. La libertà
di Michelina, la sua disarmante ingenuità, la franchezza
e l’umorismo involontario, la rendono irresistibile
per chiunque, ma specialmente per il Cardinal Dorigo arrivato
a Lomellina in cerca della prova di un miracolo per far santa
suor Ercolina, compaesana della bella mondina, che tutto si
aspettava tranne che la donna graziata fosse una soubrette
del varietà. Dorigo e Michelina si confidano, cantano,
e si innamorano. Scatenando immediatamente la reazione della
gerarchia. Ma quando di mezzo c’è una santa e
c’è l’amore, i miracoli diventano possibili.
15 Dicembre Teatro Francesco
di Bartolo di Buti (Pisa)
Teatro del Carretto
PINOCCHIO
da Carlo Collodi
adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
scene e costumi Graziano Gregori
suono Hubert Westkemper
luci Angelo Linzalata
“Ho pensato di fabbricarmi un bel burattino di legno…
Il burattino deve ballare, tirare di scherma e fare i salti
mortali…”. Geppetto sogna di fabbricarsi un burattino
meraviglioso e di girare in sua compagnia il mondo: viaggio
da clown, da circo, avventuroso e illusionistico. Pinocchio
fa suo il sogno di Geppetto e per realizzare quel sogno dovrà
toccare il fondo della sua sventura, fino a quando, trasformato
in somaro, sarà Stella della danza nel circo del Paese
dei Balocchi e rischierà di diventare una pelle di
tamburo per la banda. Con Pinocchio, nuova creazione del Teatro
Del Carretto, la compagnia fondata da Maria Grazia Cipriani
continua il suo cammino in bilico tra fiaba e poesia, tra
sogno e realtà. Nello spettacolo la teatralità
cresce moltiplicando forme e riferimenti, circo e cabaret,
melodramma, divertimento grottesco, rigorosa recitazione d’attore
il tutto magicamente avvolto da una condizione esistenziale
di dolorosa malinconia. A conferma del fatto che l’avventura
del burattino è ridotta ad un percorso tutto interiore,
gli snodi del racconto – i piedi in fiamme, l’incontro
con Mangiafuoco – non sono rappresentati direttamente,
ma ricordati o sognati dal protagonista in una notte definitiva,
dove il destino del grande burattino si rivela, letteralmente,
teatrale.
http://www.teatrodibuti.it/
17 – 21 dicembre Teatro
Metastasio di Prato
LE CONVERSAZIONI DI
ANNA K.
liberamente ispirato a La metamorfosi di Franz Kafka
testo e regia di Ugo Chiti
con Giuliana Lojodice
produzione Teatro Eliseo/Arca Azzurra Teatro
“Questo testo, vincitore del 49° Premio Riccione
per il Teatro, è uno sguardo autonomo e diverso su
uno dei racconti più emblematici del novecento La metamorfosi
di Franz Kafka. Uno sguardo defilato, dal basso, che mette
al centro della scena il personaggio marginale di Anna assumendola
come punto di osservazione per l'intera vicenda. Scelta prospettica
che sottolinea un aspetto “portante” della metamorfosi;
quella disperante ovvietà quotidiana che si respira
come la comicità involontaria che spesso illumina i
personaggi evidenziandone il tragico. Nel racconto di Kafka
Anna è l'anziana vedova che la famiglia Samsa assume
come donna tutto fare dopo quanto accaduto a Gregor, nel testo
teatrale Anna è da subito testimone dell'insolito risveglio
di Gregor-Gregorio. La donna, inizialmente allontanata quasi
esclusa dal dramma familiare, viene poi coinvolta fino ad
assumerne tutto il peso e le responsabilità. Anna si
presenta come un donnetta loquace e inopportuna ma presto
lascia intravedere un cuore ruvido e semplice. Anna si muove,
in parte, parallela alle dinamiche conosciute della vicenda,
in parte attivando le scene assenti del racconto o le scene
appena percepite da Gregorio. Anna con la sua tenera, riduttiva
visione del vivere è uno sguardo disincantato ma anche
grido struggente, rabbioso che commenta e accompagna la tragedia
di ogni diversità, come la condizione estrema del vivere
accanto al dolore”. (Ugo Chiti)
http://www.metastasio.it/
27 – 28 dicembre Teatro
Puccini di Firenze
STRANGE GAMES
di e con Vladimir Olshansky
produzione Soccorso Clown
Dopo alcune tournée come guest artist col celeberrimo
Cirque du Soleil e il successo come protagonista di The Snow
Show di Slava Polunin nei maggiori teatri d’Europa -
tra cui il Piccolo Teatro di Milano l’Old Vic di Londra
– Vladimir Olshansky propone in prima assoluta in Italia
il suo nuovo spettacolo dal titolo Strange games, già
ospitato al Festival Fringe di Edimburgo nell’agosto
del 2006, calorosamente applaudito dal pubblico tornato a
vederlo anche tre volte di seguito e scelto dalla BBC come
“spettacolo da segnalare”. L’esibizione
ha ottenuto un’accoglienza particolarmente entusiastica
e calorosa sia al Festival di Erlangen in Germania che al
Cross-Culture Warsaw Festival in Polonia.
http://www.teatropuccini.it/