Parlami d'amore
id.
Regia
Silvio Muccino
Sceneggiatura
Silvio Muccino, Carla Vangelista
Fotografia
Arnaldo Catinari
Montaggio
Patrizio Marone
Scenografia
Tonino Zera
Costumi
Maurizio Millenotti
Musica
Andrea Guerra
Interpreti
Silvio Muccino, Aitana Sànchez-Gijòn, Carolina Crescentini, Andrea Renzi,
Max Mazzotta, Flavio Parenti, Giorgio Colangeli, Geraldine Chaplin
Produzione
Cattleya, Rai Cinema, Alquimia Cinema
Anno
2008
Nazione
Italia, Spagna
Genere
drammatico
Durata
109'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
14-02-2008
Giudizio
Media

‘Parlami d’amore’
è la storia di una educazione sentimentale che sfugge al controllo e alle regole.
In cui i ruoli si confondono e si ribaltano.
«Perché la vita» come dice Nicole, «è prepotente».
‘Parlami d’amore’ è l’imprevisto.
È una doppia rinascita.

Sasha è un ragazzo di venticinque anni che si affaccia timidamente nel mondo. È cresciuto in una comunità di recupero per tossicodipendenti, figlio di due drogati: il padre è morto presto, la madre l’ha abbandonato in quel girone infernale dove Sasha ha trovato una specie di equilibrio. Lontano dalla vita vera.
Nicole è una donna che ha passato la quarantina. Bella, intelligente, ironica. Ma dopo che l’uomo che amava è morto suicida, è scappata dalla Francia, ha sposato Lorenzo e ha fatto di tutto per dimenticare chi era e cosa voleva. Si è nascosta alla vita. Ha cancellato dalla sua visuale ogni sorpresa. Ma la vita spesso è prepotente e non tiene conto della volontà degli esseri umani.
Dall’omonimo romanzo di successo (oltre 400.000 copie vendute) di Carla Evangelista e Silvio Muccino, Parlami d’amore è il regalo che quest’ultimo nella giornata di San Valentino offre ai suoi fan, debuttando alla regia alla giovane età di 25 anni.
Regista, sceneggiatore, attore, nonché autore del romanzo, Parlami d’amore rappresenta per Silvio Muccino una scommessa ad alto rischio, un mettersi in gioco coraggioso, ma dal risultato altalenante.
Come riconosciuto dallo stesso, il film è pieno di robba forse troppa e non sempre i nodi narrativi vengono risolti nella giusta maniera; alcuni telefonati, altri sbrigativi, altri ancora sospesi…
Il sentimento che nasce tra Sasha e Nicole è da subito intuito dallo spettatore mentre i due protagonisti ci impiegano un’ora e mezza prima di giungere alle medesime conclusioni, il che rende lo svolgimento del film abbastanza meccanico, a volte stucchevole, comunque noioso.
La confezione patinata, elegante da spot televisivo non disturba più di tanto mentre le numerose citazioni da quelle “dichiarate” nel pressbook ed in conferenza stampa sino a quelle “nascoste” ma evidenti - Stanley Kubrick e Eyes Wide Shut per le scene del party orgia – nascondono una insicurezza di fondo su cui si può anche sorvolare trattandosi di un debutto, ma che segnalano una mancanza di personalità che spiazza e non poco.
Non si può dire che il film sia brutto, ma pretenzioso si, e alcune battute del film danno adito ad una comicità involontaria che è stata ferocemente sottolineata in proiezione stampa…
Immaginiamo che in sala il film andrà molto bene e ce lo auguriamo solo per il fatto di poter vedere un’opera seconda in cui i pregi qui solo accennati e velati da una insicurezza evidente, possano sbocciare in un’opera più compiuta e matura. Auguri!
[fabio melandri]