Invisible Monster
Titolo originale
id.
Autore
Chuck Palahniuk
Anno
1999
Editore
Mondadori

Ad una prima impressione, sembra che questo romanzo di Chuck Palahniuk sia solo un lungo ed incoerente delirio. Si può pensare che una storia così grottesca e surreale (una top-model senza mascella, una donna che in realtà è un uomo, un uomo che in realtà è sempre stato una donna, un uomo imbottito di pillole a sua insaputa), possa essere presa sul serio. Eppure, nonostante l’apparente improbabilità della storia, il libro è anche una ferocissima denuncia a tutto quello che per gli americani non solo è normale, ma quasi ovvio. La bellezza, ad esempio. Gli psicofarmaci. Le feste patinate, l’omofobia, l’incomprensione con i genitori – la protagonista riceve in regalo una scorta di preservativi dai genitori che ne decantano le lodi – la falsità che avvolge ogni cosa.
È infatti in un mondo volutamente ipocrita e fiero di esserlo che Shannon McFarland vive e prolifera come modella. Il fidanzato, il lavoro e la migliore amica sono tutto il suo piccolo mondo, fino a quando un colpo di fucile venuto dal nulla la catapulta dal mondo perfetto a quello vero, quello dei “mostri invisibili”. Ridotta, senza mascella, a dover sopravvivere coperta di veli e a poter comunicare solo scrivendo, la vita di Shannon ricomincia incontrando Brandy Alexander, bellissima donna cui solo le mani, troppo grandi, tradiscono le sue origini maschili. Brandy, conosciuta in clinica, le insegna non solo a sopravvivere nella sua nuova condizione di mostro, ma la induce a vendicarsi, con astuzia e perfidia, dell’ormai ex migliore amica e dell’ormai ex fidanzato. Intanto, pian piano, la verità su chi abbia sparato quel colpo di fucile salta fuori...
La bellezza di questo libro, oltre al ritmo incalzante e volutamente sadico tipico di Palahniuk, sta nei continui colpi di scena e nelle rivelazioni improvvise, che ogni volta sottolineano sempre di più la morale vera del libro: nulla è ciò che sembra.
Fra le opere di Chuck Palahniuk, Invisible Monsters è senza dubbio il più sottovalutato; l'unica differenza fra questo e l'aggressività alienante di Fight Club, o i racconti corali del terrore di Cavie, è uno strano tocco di femminilità, di dolore interiore tutto al femminile, anche per chi non è nato femmina. Chiunque voglia avere un quadro completo di Chuck Palahniuk e della sua scrittura deve necessariamente leggere anche questo, l'unico suo libro coperto da una patina rosa di femminilità modaiola, superficiale, vanitosa, ma comunque profonda. Invisible Monsters rimane comunque nel genere di Palahniuk: adatto ai palati forti.
[daniela montella]

dello stesso autore | fight club | cavie | soffocare |


Charles Michael "Chuck" Palahniuk (21 Febbraio 1962) è uno scrittore statunitense. I genitori di Palahniuk sono di origine russa e francese. Il suo cognome deriva dai rispettivi nomi dei nonni ucraini: Paul e Nick. Chuck intraprende la scrittura all'età di 6 anni. Frequenta e abbandona la scuola di giornalismo, fa svariati lavori (camionista, meccanico). Si laurea successivamente all'università dell'Oregon. Verso i trent'anni scrive il suo primo romanzo Invisible Monsters, una storia di apparenze, di cambiamenti d'identità, nel quale l'immagine edonistica domina la realtà. Il suo stile è scientifico e crudo. Viene respinto dalle case editrici. Nel 1996, dopo diversi rifiuti, pubblica il suo secondo romanzo, Fight Club, dal quale David Fincher trae un film che lo trasforma in un autore di culto. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Soffocare, Ninna Nanna, Diary.