23 settembre
– 5 ottobre Teatro Palladium
Cani di bancata
testo e regia Emma Dante
assistente alla regia Elisa Di Liberato
scene Emma Dante e Carmine Maringola
costumi Emma Dante
con Sandro Maria Campagna, Sabino Civilleri, Salvatore D’Onofrio,
Ugo Giacomazzi, Vincenzo Di Michele, Manuela Lo Sicco, Carmine
Maringola, Stefano Miglio, Alessio Piazza, Antonio Puccia, Alessandro
Rugnone
produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro
La
mafia è una femmina-cagna che mostra i denti prima di
aprire le cosce. È a capo di un branco di figli che,
scodinzolanti, si mettono in fila per baciarla. Il suo bacio
è l’onore. La cagna dà ai figli il permesso
di entrare: “Nel nome del Padre, del Figlio, della Madre
e dello Spirito Santo”. Bastona il figlio più giovane
e gli mette un vestito imbrattato di sangue. Il mafioso risorge
e riceve dalla Madre la benedizione. I fratelli lo abbracciano
e comandano il giuramento: “Entro col sangue ed uscirò
col sangue. Il patto si stringe. Così rielaboro il rito
di affiliazione di un uomo che giurando davanti a Dio si consegna
alla mafia per sempre. Questo rito antico è il folclore,
è la mafia da cartolina di un “agriturismo”
nelle campagne di Corleone dove si mangia ricotta e cicoria
e si recitano le preghiere con radio-maria”. (Emma Dante
- http://www.emmadante.it/)
http://www.teatro-palladium.it/
1 – 3 ottobre Rialto Sant’Ambrogio
Gli Omini
CRisiKO!
di e con Riccardo Goretti, Francesco Rotelli, Luca Zacchini
Neonati,
Gli Omini casentinesi sembrano clown, parlano con monosillabi,
dicono quel poco che riesce a chi è felice. Ridono e
fanno ridere. Poi crescono e, educatamente, imparano. Che cortesia!
Gli omini si mettono i calzoni: primi pudori, primi prudori,
primi sudori. Dopo gli omini si fanno la barba e trovano un
mestierino. Alla fine si mettono il cappello e il bastone, l'orologio
si è fermato. Cosa ne rimane? Tanti saluti e bei ricordi.
CRisiKO! – progetto finalista al Premio Scenario 2007
- è il risultato di un'indagine compiuta in vari paesi
d'Italia. Gli Omini si mettono in macchina e arrivano nel tal
paese. Vi arrivano e vi stanno 7 giorni. Si stanziano, s'insediano,
si accomodano all'uso del paese. Piccoli centri abitati: partire
dal piccolo perché il minimo comune denominatore resti
comunque l'uomo. Dalle esperienze raccolte, sono nati i personaggi
dello spettacolo: dalle interviste, dalle testimonianze ricevute,
dalle vite incontrate. Gli Omini hanno acquisito linguaggio,
convinzioni, colore, carattere, sentimenti. Gli Omini è
un progetto Distilleria Teatrale Cecafumo.
http://www.rialtosantambrogio.org/
4 – 8 ottobre Teatro Belli
ADDIO ALLE ARMI
Birth of a Nation + Odissey
traduzione Pieraldo Girotto
regia Fabrizio Arcuri
drammaturgia Luca Scarlini
con Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Fabrizio Croci, Pieraldo
Girotto, Miriam Abutori, Chandra Costa, Francesco Costa, Joshua
Costa, Damir Todorovic
cura degli ambienti Diego Labonia
Fabrizio Arcuri, nell’ambito di TREND nuove frontiere
della scena britannica, firma due regie su altrettanti testi
del drammaturgo inglese Mark Ravenhill (salito alla ribalta
con Shopping and Fucking presentato nel 1996 a Intercity London
a Sesto Fiorentino): Birth of a nation e Odyssey. Il primo spettacolo
si rifà ad uno dei più importanti e controversi
film nella storia del cinema americano, girato nel 1915 da D.W.
Griffith e ambientato ai tempi della guerra civile americana.
La pellicola, fortemente innovativa nella tecnica narrativa,
suscitò aspre polemiche per l’accusa che gli venne
rivolta: promuovere la supremazia dei bianchi e giustificare
fenomeni come il Ku-Klux-Klan. Nella trasposizione contemporanea
di Ravenhill, dopo che una potenza straniera si ritira, un gruppo
di artisti del paese occupante viene a lavorare nel paese devastato
per promuovere l’efficacia dell’arte e della pratica
artistica, come rimedio taumaturgico per i disastri e le tragedie
causate dalla guerra. Nell’Odyssey le peripezie del ritorno
degli eroi greci in patria, dopo la guerra di Troia, vengono
trasfigurate da Ravenhill che mette al centro della vicenda
un gruppo di soldati in procinto di lasciare un paese al quale
è stata portata ‘la libertà e la democrazia’.
Birth of a Nation in scena il 4, 5 e 6 ottobre, Odissey in scena
il 7 e 8 ottobre.
http://www.teatrobelli.it/
9
– 11 ottobre Teatro Palladium
Santasangre
SEIGRADI concerto per voce e musiche sintetiche
ideazione Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela Milano, Dario
Salvagnini, Pasquale Tricoci, Roberta Zanardo
elaborazione video Diana Arbib, Luca Brinchi, Pasquale Tricoci
partitura ed elaborazione sonora Dario Salvagnini
corpo e voce Roberta Zanardo
visual designer 3d Piero Fragola
animazione acqua 3d Alessandro Rosa
costumi Maria Carmela Milano, Fiamma Benvignati
produzione Santasangre
Nato a Roma nel 2001, il collettivo Santasangre inizia il proprio
percorso dalla contaminazione di linguaggi differenti. Dopo
le prime esperienze realizzate nell’ambito della scena
raver, i Santasangre trovano nel teatro il luogo ideale in cui
realizzare un sincretismo espressivo che ha al centro del proprio
interesse la materia-corpo nelle sue molteplici declinazioni.
Lo spettacolo, presentato in prima nazionale a Romaeuropa Festival,
nell’ambito del festival europeo Temps d’Images
2008, parte da una sentenza: con l’aumento di un grado
della temperatura atmosferica il mare sommergerebbe una parte
del golfo del Bengala, con quattro gradi in più toccherebbe
a Venezia e Saint Tropez, un incremento di sei gradi porterebbe
alla desertificazione. L’avventura dell’ecosistema
non è però vista con occhi scientifici o clinici,
ma tramite un’emozionante teatralità misteriosa
e affascinante: una messa in scena essenziale e minimalista
che unisce in sé qualcosa di intensamente primitivo e
di acutamente tecnologico. Il titolo “Concerto”
allude al particolare lavoro di questa compagnia, ognuno dei
componenti di Santasangre proviene da ambiti diversi. L’amalgama
di linguaggi eterogenei come body art, video, musica, installazioni,
scenografie elettroniche, ologrammi, sculture sonore e in movimento,
avviene con una stratificazione accuratamente “concertata”
delle risonanze intime di queste forme. Trailer
http://www.romaeuropa.net/
18 e 19 ottobre Teatro India
Teatro en el blanco
Neva
creazione e regia Guillermo Calderón
musica Tomas Gonzales
scenografia Mª Jesus Gonzales, Pilar Landerretche
costumi Chino Gonzales
disegno grafico Manuel Florencio
con Trinidad Gonzales, Paula Zuñiga, Jorge Becker
produzione Jenny Romero
Teatro
en el blanco è una compagnia cilena indipendente fondata
nel 2004. La loro poetica ruota attorno a temi di carattere
sociale e politico. Fondamentale è l’apporto del
regista e drammaturgo Guillermo Calderon, vincitore del premio
nazionale Altazor per l’opera Neva. La pièce ha
riscosso un successo internazionale ed ha avuto venticinquemila
spettatori. Neva è il nome del fiume principale di Pietroburgo
ed è anche la storia di Olga Knipper, la moglie di Anton
Cechov. Olga, sei mesi dopo la morte del marito, vittima della
tubercolosi, si allontana per una settimana dal Teatro d’Arte
di Mosca, dov’è prima attrice, per provare in un
teatro di San Pietroburgo. Arriva in città nel bel mezzo
dell’intensa turbolenza rivoluzionaria dell’inverno
del 1905. Nella sala del teatro, Olga racconta ad altri due
attori del sentimento di colpa che nutre per aver vissuto lontano
da Anton durante la malattia. Per cercare di superare questo
limite che le impedisce di recitare, Olga chiede ai due attori
di inscenare la morte di Cechov. Da questi tentativi nascono
discussioni sul teatro, la politica e soprattutto sull’amore.
Lo spettacolo ha una discreta tournée italiana: oltre
a Roma, Milano (Piccolo Teatro, dove ha avuto il suo debutto
nazionale per Tramedautore), Modena (per VIE Scena Contemporanea
Festival) e Napoli (Nuovo Teatro Nuovo). Spettacolo
in lingua originale con sovratitoli in italiano.
http://www.teatrodiroma.net/
21 ottobre – 2 novembre
Teatro India
Ritter/Dene/Voss
di Thomas Bernhard
traduzione Eugenio Bernardi
regia Piero Maccarinelli
scene Carmelo Giammello
costumi Gianluca Sbicca
musiche Paolo Terni
con Massimo Popolizio,Maria Paiato, Manuela Mandracchia
produzione Teatro di Roma
Il
Teatro di Roma ripropone al Teatro India questa regia di Maccarinelli.
Cast d'eccezione: Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia e Maria
Paiato. Ritter, Dene e Voss sono
tre fratelli, protagonisti di una vicenda al limite della follia:
due sorelle, Ritter e Dene, attrici, sono in attesa del fratello
Voss, un filosofo autore di un trattato di logica, la cui figura
allude a Ludwig Wittgenstein. Voss si era fatto volontariamente
rinchiudere nel manicomio di Steinhof e saltuariamente Dene
lo convince a ritornare a casa, contro il parere di Ritter.
L'insolito titolo di questa commedia del 1984 deriva dai cognomi
di tre grandi attori della compagnia di Claus Peymann, regista
e a lungo direttore artistico del Berliner Ensemble.
http://www.teatrodiroma.net/
21
ottobre - 2 novembre Piccolo Eliseo Patroni Griffi
LINA
quella che fa brutti sogni
di Massimo Salvianti
scene Daniele Spisa
costumi Giuliana Colzi
regia Pierpaolo Sepe
con Fulvia Carotenuto
produzione Arca Azzurra Teatro, Teatro Eliseo / Nuovo Teatro
Nuovo
Lina,
testo vincitore del premio ExtraCandoni 2007, è la storia
di una donna che dopo più di trent’anni passati
in una casa di cura per malati mentali, ormai più che
sessantenne, sente risvegliarsi, a seguito delle insistenze
di un nuovo terapeuta, il ricordo degli episodi che la portarono
a uccidere un uomo senza alcuna apparente ragione e a finire
in manicomio. L’infanzia e l’adolescenza a Napoli
nella miseria di un basso fondo, poi a Firenze, “serva”
nella casa del Maresciallo dove accudisce la bambina di questi
dopo la morte della moglie. Lentamente le resistenze di Lina
si sciolgono in un racconto che rivela le ragioni del suo gesto
estremo. “Lina è nato da solo – scrive Massimo
Salvianti – si è fatto da sé, strada facendo,
una parola, una battuta, una scena dopo l’altra. È
la verità, nessun progetto, nessuna istanza sociale,
politica, umana, artistica è responsabile della sua scrittura
anche se dentro, una volta finito il testo, ho ritrovato umanità
e politica e tutto il mondo che conosco”.
http://www.teatroeliseo.it/eliseo/
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