Febbraio è il mese dello sbarco a Roma dell’ultimo
lavoro teatrale di Luigi Lo Cascio, che pur essendo uno degli
attori italiani più richiesti al cinema, trova sempre
il tempo per alcune frequentazioni della scena. Da segnalare
anche il ritorno della Socìetas Raffaello Sanzio, con
uno spettacolo musicale, e degli assoli di Virgilio Sieni.
C’è anche molta attesa per il Fassbinder secondo
Michele di Mauro e Egumteatro. Infine, l’Auditorium
Parco della Musica diventa capitale della nuova danza con
la V edizione del festival Equilibrio.
4 – 8 febbraio rialtosantambrogio
Pianozerotre Teatro
TRE. UNA STORIA D’AMORE
di Renato Gabrielli
scene e regia Sabrina Sinatti
con Massimiliano Speziani, Attilio Nicoli Cristiani, Alessia
Giangiuliani
TRE - una storia d’amore scritto partendo da uno spunto
di cronaca nera (una recente storia di cannibalismo in Germania),
racconta di un professore universitario e di una giovane donna
che si incontrano in un bar cittadino a metà agosto;
serviti da un cameriere, i due consumano un surreale aperitivo.
Sovrapponendo in un unico flusso verbale narrazione, dialoghi
e pensieri dei suoi personaggi spettrali e grotteschi, Tre
vuol essere una fantasiosa, ma non gratuita esplorazione della
libertà disperante che tutti ci imprigiona: libertà
di consumare o essere consumati, di divorare o essere divorati.
http://www.rialtosantambrogio.org/
6 e 7 febbraio Teatro Palladium
Socìetas Raffaello Sanzio
MADRIGALE APPENA NARRABILE
per voce e violoncello
di Chiara Guidi e Scott Gibbons
su testi di Claudia Castellucci
produzione Socìetas Raffaello Sanzio - Emilia Romagna
Teatro Fondazione
Se viviamo nell’epoca dell’immagine, la Socìetas
Raffaello Sanzio con Madrigale appena narrabile lancia la
scommessa di vedere con le orecchie, vale a dire di pensare
con l’udito. Firmato da Chiara Guidi per la drammaturgia
e da Scott Gibbons per la musica, questo lavoro richiama nel
titolo una forma musicale che nel Rinascimento rievocava senza
l’ausilio della scena i miti, le tragedie, l’amore
e la guerra, prima ancora che tutti divenissero le componenti
di una forma del teatro musicale come il melodramma. E dunque,
nelle segrete ed esplosive potenzialità con cui la
voce avvolge un testo, nella musicalità, nella frammentazione,
rarefazione e addensamento, si lancerà un gruppo di
quindici cantanti attori. Un “coro” che si articola
dal “tutti”, a piccoli gruppi, fino alla voce
sola, attraverso un testo che narra dell’incontro tra
un uomo e un cane, dal punto di vista di quest’ultimo.
Il tragitto è dalla drammaturgia della parola a quella
della voce, per arrivare agli elementi originari del teatro,
scoprire lo spazio dove il suono può farsi scena e
diventare un gesto teatrale evocatore dell’azione.
http://www.teatro-palladium.it/
6 – 24 febbraio Auditorium
Parco della Musica
Equilibrio. Festival
della nuova danza
a cura di Giorgio Barberio Corsetti
La V edizione della rassegna Equilibrio. Festival della nuova
danza torna a proporre una panoramica sulla danza mondiale
ospitando artisti emergenti e maestri eccelsi della scena
internazionale. Il programma propone alcuni dei grandi protagonisti
della danza contemporanea: il coreografo sinoamericano Shen
Wei, i belgi Anne Teresa De Keersmaeker e sopratutto Alain
Platel con il suo Pitié! già presentato al festival
VIE di Modena. Inoltre, arrivano dalla Svizzera la Compagnia
Linga e, dall’Olanda i coreografi di origine israeliana
Guy Weizman e Roni Haver. In prima assoluta verrà presentata
la produzione di Samuele Cardini e Marina Giovannini, vincitori
del premio Equilibrio 2008. Infine, da Londra arrivano tre
progetti di Aerowaves, piattaforma europea per la giovane
coreografia organizzata dal The Place.
http://www.auditorium.com/
10 – 22 febbraio Teatro
India
‘U CICLOPU
di Euripide
nella traduzione in siciliano Luigi Pirandello
regia Vincenzo Pirrotta
produzione Teatro Stabile di Catania
“Per ’U Ciclopu nella traduzione di Luigi Pirandello
– racconta Vincenzo Pirrotta - il lavoro si concentra
sulla voce e sulle sonorità arcaiche dell’entroterra
siciliano. Per esempio l’inno a Bacco, che i satiri
cantano subito dopo il loro ingresso in scena, parte da una
rielaborazione che ho eseguito sulle lamentazioni della settimana
santa che si sentono nei riti delle Madonie, l’urlo
lacerante dei satiri è quindi espressione del dolore
che si prova al ricordo di una vita perduta e che nasce dalla
lamentazione come forma di espressione esteriorizzata e canonizzata
della sofferenza. C’è ancora molto delle forme
di partecipazione spirituale siciliane, ’U Ciclopu arriva
portato a spalla dai satiri come fosse un santo patrono, e
il canto che l’accompagna in scena sarà quello
delle congregazioni che inneggiano, in un virtuosismo della
voce che lascia senza fiato, al santo che portano in processione
http://www.teatrodiroma.net/
10 – 22 febbraio Teatro
Valle
Luigi Lo Cascio
LA CACCIA
di Luigi Lo Cascio
liberamente ispirato a Baccanti di Euripide
uno spettacolo ideato da Nicola Console, Luigi Lo Cascio,
Alice Mangano, Desideria Rayner
regia Luigi Lo Cascio
Il testo mette in primo piano l’esperienza di Penteo,
il tiranno di Tebe che sfidò Dioniso per estrometterlo
dalla città, ma ne rimase così tanto affascinato
da trasformarsi da cacciatore in facile preda. Dioniso, infatti,
annebbierà le facoltà mentali del sovrano, conducendolo
ad una enorme disfatta. E nella nuova condizione, transitando
dalla regalità iniziale all’inedito ruolo di
vittima, Penteo andrà incontro ad un terribile destino
e pagherà la sua tracotanza con la più atroce
delle punizioni: verrà sbranato dalla sua stessa madre,
Agave. La “caccia” rappresenta il tentativo di
stanare l’inafferrabile Dioniso, da parte del protagonista
ma anche da parte di un’altra figura: uno studioso del
mondo greco, interpretato beffardamente da un ragazzino, che
annota e chiosa quanto accade sulla scena. Lo spettacolo è
un monologo multimediale che, con segno nuovo ed originale,
porta in scena il dialogo di diversi linguaggi artistici,
creando continui cortocircuiti: dalla proiezione di video
all’animazione, dal teatro di parola al teatro di figura,
mettendo in gioco il corpo e la voce, le visioni e i suoni,
le luci e il disegno. Tutti elementi che servono a “materializzare”
il caleidoscopio di stati d’animo di Penteo, la notte
tormentata e rivelatoria di un uomo rimasto solo e visitato
solo da fantasmi che danno forma alle sue allucinazioni.
http://www.teatrovalle.it/
10 febbraio – 1 marzo
Teatro Eliseo
Maria Paiato
Valerio Binasco
L’INTERVISTA
di Natalia Ginzburg
regia Valerio Binasco
produzione Teatro Eliseo/Teatro Stabile di Firenze
L’intervista di Natalia Ginzburg torna in scena nell’interpretazione
di Valerio Binasco e Maria Paiato. Così scriveva, nel
luglio del 1989, la Ginzburg a proposito di quest’opera:
“Da un po’ di tempo avevo l’idea di fare
una commedia dove una persona, uomo o donna, arrivava in una
casa per intervistare qualcuno, uomo o donna, non sapevo bene.
Poi l’idea che avevo mi si è precisata. I personaggi
dell’intervista erano una donna e un uomo, però
l’intervista era una sorta di intervista-fantasma, e
reale era soltanto il rapporto che si creava fra quella donna
e quell’uomo, l’intimità casuale e involontaria
che nasceva fra loro. Avevo in testa il luogo, una casa di
campagna piuttosto vecchia, e dopo alcune false partenze,
la commedia è venuta fuori. Non ho voluto per nulla
illuminare il mondo del giornalismo di oggi, ma piuttosto
volevo che apparisse in qualche modo l’Italia di oggi,
dove tutto si dissipa e muore e ciò che resta è
il desiderio confuso di mettere in salvo qualcosa che è
stato bello e nobile, qualcosa che è degno di sopravvivere
alla dissipazione e alla distruzione”.
http://www.teatroeliseo.it/
12 – 15 febbraio Piccolo
Eliseo Patroni Griffi
DUETTO
di Leslie Kaplan
interpretazione e regia Frédérique Loliée
e Elise Vigier
estratti da testi di Rodrigo Garcia
produzione Théâtre des Lucioles
Lo spettacolo è presentato nell’ambito della
III edizione di Face à face – parole di Francia
per scene d’Italia. “Sulla scena, in piedi, sedute,
correndo, fermandosi, di qua, di là, alla rinfusa,
parlano, si parlano, enumerano, legiferano, s’interrogano,
si chiedono, ci chiedono, si giudicano, si valutano: ma che
cos’è? E’ voi, è noi, è da
tanto tempo, è qui e ora. Due donne, ma “donna”
non è una categoria né un genere, è un
punto d’appoggio, concreto, materiale, per far passare,
per far circolare, parole, oggetti, domande, emozioni. Duetto
è un luogo dove si pensa con cose concrete, parole
concrete, in situazioni e in dialogo, e il teatro arriva proprio
in questo modo. Il teatro: una forma di stupore, lo stupore
di proferire delle parole e delle frasi, di lanciarle davanti
a sé e di sentirle volare, toccare, rimbalzare, lo
stupore davanti al linguaggio e ciò che c’è
sotto, davanti alla vita insomma, “tutta la mia vita”
com’è detto. Frédérique Loliée
e Elise Vigier prendono la scena dal dettaglio, minuzioso,
minuscolo, maiuscolo, sfalsato, triste, terrible, e francamente
comico, al presente, sempre al presente”. (Leslie Kaplan)
http://www.teatroeliseo.it/
14 e 15 febbraio Teatro Palladium
Tony Clifton Circus
LA MORTE DI BABBO NATALE
La comicità non consolatoria e corrosiva di Tony Clifton
Circus nella reinvenzione totale di un genere di cui crediamo
di sapere già tutto: la clownerie. Uno spettacolo imprevedibile,
pieno di giochi scenici, godibile e originalissimo. “Babbo
Natale è molte cose - dichiara Tony Clifton Circus.
È un santo. È un vecchio. È simile a
Dio. È saggio. È un supereroe. È una
pubblicità. È il simbolo assoluto del consumismo.
È una delle divinità dell’Olimpo dell’Immaginario
Collettivo. Ma, allo stesso tempo, è un sogno d’infanzia
preconfezionato e volgarmente sfruttato. Negli ultimi tempi,
poi, almeno da quando il vestito di babbo natale viene fabbricato
in Cina e venduto per 6 euro sulle bancarelle o allegato alle
riviste di moda, questo sogno è diventato volgare,
è umiliante e allo stesso tempo deprimente”.
http://www.teatro-palladium.it/
21 febbraio Teatro Palladium
Virgilio Sieni
INTERROGAZIONI ALLE VERTEBRE
coreografia, regia, scene, danza Virgilio Sieni
musica Stefano Scodanibbio eseguita dal vivo dall’autore
collaborazione alla drammaturgia Giorgio Agamben
produzione 2008 Sujet à Vif coproduzione SACD/Festival
d’Avignon, Romaeuropa Promozione Danza, Compagnia Virgilio
Sieni
Nel tragitto artistico di Virgilio Sieni, oltre che coreografo
e danzatore anche autore di esplorazioni nelle arti visive,
Interrogazioni alle vertebre sembra voler trasferire il lavoro
o, se si preferisce, la ricerca “sul corpo”, al
suo interno, vale a dire “nel corpo”. “Vertebrarsi”
è, infatti, il termine fior di conio con cui lo stesso
Sieni descrive un percorso verso la radice profonda del movimento,
e non a caso il titolo provvisorio di questo lavoro era L’anima
dell’anima, scartato forse per le sue implicazioni metafisiche.
È dunque una danza che nasce sotto la pelle, che punta
a “interrogare” i luoghi dove ha origine il movimento,
a portarne in superficie l’energia primaria. In queste
sue “interrogazioni” Sieni trova due compagni
di avventure: sul palcoscenico Stefano Scodanibbio, contrabbassista
e compositore sempre in bilico tra la musica contemporanea
e il jazz, che eseguirà dal vivo una partitura da lui
stesso realizzata. Invece per la drammaturgia l’altro
compagno è Giorgio Agamben, un filosofo che si è
mosso tra l’esistenzialismo e la linguistica per approdare
con il suo recente Stato di eccezione (2003) a posizioni politiche
radicali.
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24 febbraio – 1 marzo
Teatro India
UN ANNO CON 13 LUNE
di Rainer Werner Fassbinder
un progetto di Michele Di Mauro e Egumteatro
regia Annalisa Bianco e Virginio Liberti
produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa/Egumteatro/Festival
delle Colline Torinesi
In ogni secolo gli anni con tredici lune sono sei, sono anni
che suscitano profondissime crisi nei tipi emotivi. Il 1978
è stato Un anno con tredici lune ed è proprio
l'anno in cui si svolgono a Francoforte gli ultimi cinque
giorni di vita di un transessuale, Elwin Weishaupt, divenuto
Elvira in seguito a un'operazione fatta a Casablanca. Abbandonato
da bambino in un orfanotrofio, Elwin da adulto è diventato
macellaio nel mattatoio di Francoforte, si è sposato,
ha avuto una figlia. Questa è la sua famiglia che non
abbandonerà mai affettivamente, anche dopo l'operazione
di Casablanca. L'uomo per il quale ha subito l'operazione
è Anton Saitz, un ebreo, sopravvissuto ai lager e divenuto
potente con la speculazione edilizia e con la prostituzione
organizzata. Ora Saitz è lontano e non pensa più
all'amica. L'unico conforto di Elvira è una prostituta,
Zora la rossa. Vorrebbe ritornare a vivere nella sua famiglia,
con la sposa Irene e con la figlia. Ma ormai è troppo
tardi.
http://www.teatrodiroma.net/