Convention - Impiegati allo sbaraglio
Autore: Gianfranco Vergoni Adattamento:
Regia: Fabrizio Angelini
Scene: Gabriele Moreschi Costumi: Pamela De Santis
Musica: Piero e Massimo Calabrese Luci: Marco Laudando
Produzione: Giorgio Barattolo, Fabrizio Angelini
Interpreti: Monica Dugo, Raffaele Latagliata, Pierpaolo Lopatriello, Altea Russo, Milena Miconi
Anno di produzione: 2011 Genere: commedia musicale
In scena: fino all'8 Maggio 2011 al Teatro Della Cometa di Roma

Una battuta dello spettacolo è illuminante: “In Italia tutti fanno il musical. Non siete stati a teatro di recente? Che c'è vo'”. Già, in Italia tutti fanno il musical...

Un'azienda italiana in crisi si appresta a ridurre il personale e delocalizzare la produzione; le strategie contrattuali che consentono di mantenere i lavoratori in uno stato di precariato perenne; i tic e le nevrosi della vita d'ufficio, trasferite in un ambiente devastato da una ristrutturazione incompiuta. Cinque impiegati a rischio licenziamento, allestiscono frettolosamente una serie di sconsolanti numeri musicali, nel tentativo di mettersi in evidenza durante una convention aziendale.

Questo in linea di massima il contenuto della commedia musicale “Convention! Impiegati allo sbaraglio” che ha debuttato in prima nazionale al Teatro della Cometa di Roma. Scritto da Gianfranco Vergoni, musicato da Piero e Massimo Calabresi e diretto da Fabrizio Angelini (presente sui palcoscenici romani anche con il musical “Aladin”), “Convention” mostra da subito tutti i suoi limiti creativi. In parte nella caratterizzazione dei personaggi, talmente bidimensionali da non lasciare spazio a possibili evoluzioni e quindi sorprese, in parte nella narrazione, che evidenzia da subito un corto respiro adatto più ad un'oretta di spettacolo, che alle quasi due dell'effettiva durata.

Eppure i protagonisti davanti e dietro il sipario sono avvezzi al musical all'italiana. Oltre ad Angelini, l'autore Vergoni ha riscosso un discreto successo con i due precedenti lavori “Sotto il cielo di Roma – Trasteverini” e sopratutto “Nunsense”. Sul palco poi interagiscono con Milena Miconi, che dimostra un'evidente debolezza nella parte cantata, Monica Dugo (“Bulli e Pupi”), Raffaele Latagliata (“Concha Bonita”, “Jesus Christ Superstar”), Altea Russo (“Producers”, “Pippi Calzelunghe”) e sopratutto Pierpaolo Lopatriello (Geppetto nel musical dei Pooh “Pinocchio”) una spanna sopra gli altri.

Il risultato è uniformemente piatto, uguale a se stesso, senza alti ma con diversi bassi in particolare nel secondo atto, appesantito dall'intrusione di una voce off che dovrebbe fare da contraltare e offrire spunti sul palco, ma che in realtà rallenta e allunga un brodo già di per sé insipido.

Anche i numeri musicali, troppi e troppo simili tra loro, non emergono: appaiono come intrappolati nelle sabbie mobili di uno spettacolo sopra le righe, pieno di ingredienti tra i più svariati (dall'avanspettacolo, al canto, dalle barzellette, al quiz show) e male amalgamati. Se ne esce come dopo uno di quei pranzi natalizi sovrabbondanti, in cui hai un senso di sazietà ma di insoddisfazione.

Già, in Italia ora tutti fanno il musical... [fabio melandri]