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Pupazzi con rabbia e sentimento. Una mostra di arte e di teatro di Dario Fo e Franca Rame Casa dei Teatri di Roma (Villa Doria Pamphilj – Villino Corsini) Dal 15 ottobre 2008 all’11 gennaio 2009 |
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La
mostra è stata presentata da Franca Rame: “Questa esposizione
è merito dell’incessante lavoro di archivista di mio marito,
oltre che della sua inesauribile vena artistica: Dario ama disegnare,
mangia e disegna, guarda la televisione e disegna!”.
Curata da Marina De Juli, Dominique Gobbo e Eliel Ferriera, contiene oltre 100 quadri che ripercorrono le tappe più significative della carriera della coppia. Un materiale che risalta la devozione di Fo per il teatro greco e la commedia dell’arte, facendo emergere un pittore dallo stile surrealista e vicino a maestri come Lele Luzzati e Marc Chagall. Il percorso si snoda a ritroso nel tempo dalle ultime regie dei giorni nostri fino ai primi disegni degli anni Quaranta, quando Fo era studente all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. I dipinti sono circondati da fondali di scena, arazzi, pupazzi in disequilibrio, abiti di scena, fotografie, manifesti e locandine. Una rassegna video degli spettacoli più celebri completa il percorso. La mostra, che tuttavia rimane un po’ compressa nel piccolo spazio del Villino Corsini, da qualche anno ribattezzato Casa dei teatri, resterà visitabile gratuitamente fino all’11 gennaio. Un’occasione unica per rendere omaggio a una coppia di artisti che da 57 anni fa della propria vita e della propria arte un’occasione continua di militanza sociale e politica.
Durante la presentazione, qualcuno gli chiede il motivo del successo dello spettacolo che ha debuttato il giorno prima (martedì 14 ottobre al Teatro Valle di Roma). L’attore risponde che è merito degli interpreti, “che credono ancora nell’importanza di informare, di emozionare ma anche di indignarsi. Il teatro d’oggi è solo routine, manca il vero confronto tra attore e spettatore. Noi abbiamo la convinzione, proponendo questo tipo di teatro, di poter creare uno scontro; è forse per questo che riempiamo ancora i teatri con i nostri spettacoli”. In relazione all’attualità e all’urgenza che il teatro si confronti con essa, la coppia non si sottrae a considerazioni sulla crisi economica: “La stampa parla di errori degli americani – commenta Fo –, rei di aver osato un po’ troppo per ottenere uno Stato economicamente più allegro con un benessere, che a lungo andare si è rivelato fasullo. Ma quali errori? Nessuno dice che questi figli di puttana da dieci anni stanno organizzando una truffa con la vendita di azioni che si sono rivelate una lordura, una rapina. Anche in Italia ci siamo arrivati: ci sono tre milioni e mezzo di persone sulla strada con la casa sequestrata per i mutui variabili. Tutto questo viene spiegato nella seconda parte dello spettacolo Sotto paga! Non si paga!”. Infine
Fo ripercorre il passato: “Negli anni in cui noi iniziammo, c’erano
molte giovani compagnie che venivano finanziate per creare un nuovo
modo di fare arte, una scuola, un futuro. La vecchia Democrazia Cristiana,
spinta anche dal Partito Comunista, aveva creato una rete di Teatri
Stabili sovvenzionati, grazie ai quali l’Italia era diventata
un esempio per l’avanguardia teatrale in Europa. Bertolt Brecht
faceva rappresentare le sue opere prima a Milano e poi a Berlino.
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[Foto
di Simone Pacini] |
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Per informazioni: www.casadeiteatri.culturaroma.it | www.bibliotechediroma.it | www.enteteatrale.it | conferenza stampa | |