In
una mattina d’autunno, alla curva di un sentiero, una
bambina vede una volpe. Affascinata al punto da dimenticare
la paura, osa avvicinarsi. Per un attimo le barriere che dividono
la bambina e l’animale svaniscono.
Comincia così la più sbalorditiva e favolosa
delle amicizie. Grazie alla volpe, la bambina scoprirà
una natura segreta e selvaggia, in un’avventura che
cambierà la sua vita e la sua percezione delle cose….
Note
di regia: Luc Jacquet
I
personaggi del film parlano poco, la musica ha quindi un’importanza
narrativa fondamentale per la comprensione della storia. Deve
raccontarci le emozioni dei personaggi, i loro sentimenti
più segreti, il senso di una situazione. E’ anche
molto personale quando trasmette allo spettatore il piacere
che provo io stesso per un incontro, per un paesaggio.
Come per La Marcia dei Pinguini, in cui l’universo di
Emilie Simon era andato così bene per i paesaggi estremi
dell’Antartide, desideravo lavorare con musicisti emergenti.
Il principio che abbiamo stabilito con Yves Darondeau, che
è un appassionato produttore musicale e che in questo
campo mi sostiene molto, consiste nell’unire talenti
diversi per creare un universo musicale multicolore.
Evgueni Galperine, Alice Lewis, e David Reyes, i tre compositori,
hanno dovuto giocare ad un gioco estremamente sottile e complesso
per questa partitura. Il film mette in scena delle cose in
fondo molto trattenute, piccole felicità, gioie e speranze
dell’infanzia. Hanno dovuto trovare una musica che fosse
in questa scala, ritrovare l’infanzia, la meraviglia,
l’incanto delle cose semplici.
Ciascuno ha nella sua musica una parte dell’universo
che desideravo esprimere nel film.