La regina dei castelli di carta
Luftslottet som sprängdes
Regia
Daniel Alfredson
Sceneggiatura
Jonas Frykberg , Ulf Ryberg
Fotografia
Peter Mokrosinski
Montaggio
Hakan Karlsson
Scenografia
Maria Haard, Jan-Olof Agren
Costumi
Cilla Rörby
Musica
Jacob Groth
Interpreti
Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Anders Ahlbom, Annika Hallin, Hans Alfredson, Jacob Ericksson, Johan Kylén, Lena Endre, Magnus Krepper, Michalis Koutsogiannakis, Micke Spreitz, Mirja Turestedt
Produzione
Zodiak Entertainment, Yellow Bird, ZDF Enterprises, Sveriges Television, Nordisk Film ZDF,
Filmpool Stockholm Mälardalen, Film i väst, Spiltan underhållning, Swedish Film Institute
Anno
2009
Nazione
Svezia
Genere
thriller
Durata
148'
Distribuzione
Bim Distribuzione
Uscita
28-05-2010
Giudizio
Media

Nel primo capitolo della trilogia è stata perseguitata, nel secondo capitolo hanno cercato di ucciderla, ma Lisbeth Salander è ancora viva.
Siamo al terzo ed ultimo episodio della trilogia Millennium scritta da Stieg Larsson, pubblicato in Italia da Marsilio Editori e approdata anche questa al grande schermo. Uomini che odiano le donne era alla sua diciottesima settimana di programmazione quando uscì al cinema il secondo capitolo della sagra La ragazza che giocava con il fuoco. Tra loro c’era una distanza di venti posizioni e gli ultimi risultati di botteghino proclamano circa un terzo degli incassi in meno rispetto al capitolo di esordio.
Per i fan di Lisbeth è stato organizzato un Millennium tour a Stoccolma per scoprire i luoghi dell’ambientazione, nonostante costoro siano passati da sette milioni a tre milioni (se ci atteniamo al numero di spettatori) e per i quali l’attesa dell’epilogo è, come previsto, più sopita. Infatti se non esistono dubbi per il caso editoriale i cui diritti sono stati venduti in circa quaranta paesi (tra cui USA, Francia, UK, Germania, Spagna, Giappone, Brasile, Danimarca, Canada e Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Islanda, Israele, Italia, Corea, Lituania, Olanda, Norvegia, Portogallo, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia) lo stesso non si può dire per l’avvento del manoscritto in sala, che come ho già detto ha perso quattro milioni di fan già al secondo capitolo.
Lisbeth si muove tra l’ospedale il carcere e il tribunale e intanto il redattore Mikael Blomkvist indaga su di lei al fine di scagionarla. Non è sicuramente facile correre dietro con la cinepresa alla fitta trama a mosaico stilata dal vivace scrittore così, ahinoi, spionaggio, giallo e noir subiscono un colpo di spugna per opera di Daniel Alfredson che impugna una telecamera da sit-com.
La dinamicità dello scrittore Stieg Larson le vicende intricate e il ritmo serrato che i lettori hanno divorato tutto d’un fiato, vengono trasposti sul grande schermo in una minuziosa introspezione piuttosto drammatica che abbatte trama e personaggi. Solo alla fine della pellicola ci vengono concesse scene in cui finalmente l’attrice Noomi Rapace, piuttosto punk, ci fa conoscere il destino di Lisbeth, destino che vede morire la vera Lisbeth Salander il 9 novembre del 2004 quando il compianto Stieg Larsson abbandonò la terra in seguito ad un attacco cardiaco. [silvia langiano]