La
Bussola d’oro
è il primo capitolo della trilogia
fantasy partorita dalla mente di Philip Pullman comprendente
anche La lama sottile
e Il Cannocchiale
d’Ambra.
Una storia incentrata sulla precoce
dodicenne Lyra Belacqua, che con la sua curiosità e
grande forza di volontà apre la porta a dei misteri
da cui dipende il destino del suo mondo.
Per trasporre l’opera sul grande schermo la New Line
Cinema ha affidato l’incarico a Chris Weitz, la mente
che insieme al fratello Paul (In
Good Company) ha dato origine
alla saga di American Pie ed alla buona trasposizione cinematografica
del capolavoro di Nick Hornby Un ragazzo (About
a Boy).
Ora Chris debutta in solitudine in questa che si annuncia
come la nuova trilogia fantasy dopo Il
Signore degli Anelli. Ed i punti
di contatti con l’epopea di Jackson sono diversi. L’origine
letteraria, una piccola donna tra i protagonisti (qui umani,
la hobbit) le cui gesta cambieranno il destino del mondo,
anzi la definizione stessa di destino; un mondo fantastico
popolato da orsi polari combattenti, streghe, gitani, animali
fiabeschi e anime che viaggiano accanto ai corpi padroni sotto
forma di animali (daimon).
Esiste un mondo in cui le streghe dominano i cieli del nord
e gli orsi polari sono i guerrieri più coraggiosi,
mentre ogni essere umano è collegato ad uno spirito
animale che è importante come il loro cuore.
Ma questo mondo è dominato dal Magisterium, che cerca
di controllare tutta l’umanità e che ora deve
fronteggiare una minaccia molto pericolosa: l’ultima
Bussola d’Oro esistente e la ragazzina che è
destinata a possederla.
La dodicenne Lyra Belacqua (Dakota Blue Richards) conduce
una vita straordinaria al rinomato Jordan College. Girando
senza controllo nelle strade alla spensierata ricerca di avventure
con il fedele amico Roger (Ben Walker), Lyra è sempre
accompagnata dal suo daimon, Pantalaimon, un piccolo animale
mutaforma che rappresenta una costante voce della ragione.
Ma il mondo di Lyra sta cambiando. Suo zio, Lord Asriel (Daniel
Craig), si sta imbarcando in un viaggio verso il Circolo Artico
per indagare su un misterioso elemento, la ‘Polvere’,
ma il Magisterium è disposto a tutto, compresa la possibilità
di far chiudere il Jordan College, pur di fermarlo.
Allo stesso tempo, le voci di bambini che scompaiono misteriosamente
e vengono portati a nord diventano purtroppo reali quando
il suo miglior amico Roger risulta disperso. Lyra giura di
andare fino in capo al mondo pur di salvarlo, e quando al
college arriva Marisa Coulter (Nicole Kidman), un’affascinante
scienziata ed esploratrice, lei ritiene che questa rappresenti
un’ottima opportunità di partire. Ma Lyra scopre
rapidamente di essere stata attirata in una trappola per prenderle
un oggetto che possiede e che il Magisterium cerca disperatamente:
la Bussola d’Oro, uno strumento mistico e potente che
può indicare la verità, rivelare quello che
gli altri desiderano nascondere e prevedere (o anche modificare)
il futuro.
Il compito del primo capitolo è quello di dare una
panoramica degli eventi in corso, presentare i personaggi
principali e le loro scelte di campo, imbastire rapporti psicologici,
emotivi e caratteriali tra i diversi attanti. Il tutto condito
con una buona dose di avventure, momenti di tensione alternati
a svaghi, divertimenti ed effetti speciali per grandi e piccini
con un cast di tutto rispetto in cui si fronteggiano Daniel
– James Bond – Craig e la perfida Nicole Kidman.
Ma il primo capitolo serve a porre anche un paio di questioni
che saranno il perno narrativo dei capitoli successivi. Cos’è
la polvere? A cosa serve? Perché tutti ne sono così
attratti? Cos’è effettivamente la Bussola d’oro?
Ed anche sul fronte privato della piccola protagonista si
allungano ombre minacciose.
“La magia dell’opera risiede tanto nelle relazioni
tra i personaggi quanto nelle potenzialità di spettacolo
presenti”, sostiene il regista. “Sebbene sia un
universo parallelo molto ben concepito, descrive accuratamente
il nostro mondo e le nostre vite come bambini, genitori e
individui all’interno di una società. E nonostante
l’eroina sia una ragazzina, non c’è nulla
di infantile o sciocco in questa storia. Doveva essere affrontata
con una grande empatia umana per quanto riguarda le emozioni
dei personaggi, mentre bisognava colmare l’abisso che
esiste tra l’aspetto universale e quello personale,
proprio come fa Pullman”.
Il maggior pregio del film è quello di dare finalmente
consistenza all’eterna lotta tra il Bene ed il Male.
Tra i due contendenti c’è in gioco la sopravvivenza
de bene più grande che Dio – per chi ci crede
– ha dato all’uomo: il libero arbitrio. Un concetto
profondo ma espresso grazie a Pullman in primis ma soprattutto
al film, in maniera semplice ma efficace tanto da renderlo
comprensibile anche ai più piccoli.
Ci aspettavamo l’ennesimo fantasy tutto effetti speciali
e vuoto di contenuti e ci ritroviamo all’inizio di una
saga che potrebbe rivelarsi al di sopra delle aspettative.
Le premesse sono buone, la compagnia della bussola si è
andata composta, non rimane che seguirli nelle loro più
prossime avventure.
[fabio melandri]