Commediasexi
id.
Regia
Alessandro D'Alatri
Sceneggiatura
Alessandro D'Alatri,
Gennaro Nunziante
Fotografia
Agostino Castiglioni
Montaggio
Osvaldo Bargero
Scenografia
Luigi Marchione
Costumi
Gemma Mascagni
Musica
Riccardo Eberspacher
Produzione
Cattleya, Rai Cinema
Interpreti
Paolo Bonolis, Sergio Rubini, Elena Santarelli, Margherita Buy, Stefania Rocca, Rocco Papaleo, Michele Placido, Marco Cocci, Massimo Wertmuller
Anno
2006
Genere
commedia
Nazione
Italia
Durata
102'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
15-12-06

Avete letto giusto, nessun errore. Tutto attaccato e senza la y finale. E’ il titolo del nuovo film di Alessandro D’Alatri (Senza pelle, Casomai, La febbre) che sfida i cine-panettoni Natale a New York e Olè, dall’alto di un cast ottimamente composito ed assortito ed una sceneggiatura capace di descrivere, con la libertà di un ottava al di sopra della realtà che si pone come suo oggetto di analisi.
Un cine-pandoro, come è stato autodefinito dal suo autore, che getta un occhio impietoso ma comunque divertito sull’italietta di oggi, quella del sottobosco televisivo, in cui la bella di turno riesce ad imporsi grazie all’attenzione del potente di turno, all’occasione un politico, Ministro della Repubblica, alle prese con la nuova legge sulla famiglia. Famiglia lacerata da un tradimento che per essere sottaciuto necessità di un capro espiatorio pronto all’occorrenza, ossia il fedele (?) autista tuttofare.
D’Alatri, insieme al co-sceneggiatore Gennaro Nunziante con cui aveva lavorato sia per Casomai che La febbre, costruisce un quadro d’insieme in cui tutto funziona meravigliosamente bene, con i protagonisti debuttanti Paolo Bonolis, il cui unico appunto sono le troppe strizzate d'occhio all’Alberto Sordi che fu, ed Elena Santarelli nel ruolo della rampante starlette ed amante del potente politico; i comprimari Sergio Rubini, Stefania Rocca e Margherita Buy, preghiera a produttori ed autori basta ruoli in cui è una ipocondriaca depressa, ed alle amichevoli partecipazioni in ruoli di contorno ma mai gratuiti e sempre funzionali all’impianto narrativo Rocco Papaleo nelle vesti del manager della Santarelli e Michele Placido in quello di un mago della cucina usata come strumento di seduzione.
Proprio l’amalgama tra tutto il cast, la fluidità della messa in scena di D’Alatri - un passato nei commercials che gli hanno forgiato un occhio attento sia all’eleganza dell’immagine che alla funzionalità del racconto -, una scrittura che forgia caratteri e personaggi verosimili rispetto la vita reale, rendono questa commedia leggera e divertente nonostante alcune forzature che spingono ad un “volemose bene conclusivo” un po’ forzato… ma siamo sempre a Natale, o no?
Terzo incomodo nella lotta agli incassi natalizi, ma probabilmente quello qualitativamente superiore e quindi dall’alto del nostro pessimismo verso il pubblico che affolla le sale solo a Natale, onorevolmente (almeno questo ci auguriamo) sconfitto.
[fabio melandri]



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