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CINEMA
2008 | CONCORSO
Festival Internazionale del Film di Roma
III edizione 22|31 ottobre 2008 |
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La
Selezione Ufficiale della terza edizione del Festival
Internazionale del Film di Roma accoglie sotto un’unica
denominazione le opere della sezione competitiva Cinema
08, che propone insieme autorialità, scoperta
e innovazione linguistica e le pellicole in concorso
e fuori concorso di Première | Anteprima, sezione
più attenta all’incrocio tra qualità
e spettacolarità, con l’apporto di grandi
autori e grandi star.
Quest’anno in Cinema 08, a cura di Teresa Cavina
e Giorgio Gosetti, viene proposto un percorso che porta
lo spettatore a confrontarsi con culture diverse, con
i linguaggi e gli stili del cinema più vitale
di oggi, tra scoperte assolute e conferme originali
di maestri riconosciuti. Cinema 08 è la foto
di gruppo di un cinema appassionante, originale, inedito,
profondamente nuovo al di là della carta d’identità
degli autori, spesso comunque giovani e giovanissimi.
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Aide
toi et le ciel t’aidera / With a Little Help from
Yourself
di François Dupeyron, Francia, 2008, 92’
Cast : Félicité Wouassi, Claude Rich
Nella comunità africana di Parigi, nell’estate
più calda del secolo, il matrimonio della giovane
Christie Moussa è una grande festa collettiva,
ma per la vitalissima madre della ragazza, Sonia, quella
giornata sarà un autentico incubo. Risse, morti,
gelosie e passioni scandiscono i rituali delle nozze
e le conseguenze accompagneranno Sonia in una “commedia
umana” che trova nel salone da parrucchiere di
sua sorella il luogo magico in cui ogni dramma diventa
anche ragione di un sorriso. Diretto dall’autore
di Monsieur Ibrahim e i fiori del corano, fotografato
da Yves Angelo (già regista del Colonnello Chabert),
interpretato dalla magnifica Félicité
Wouassi (Métisse) e da Claude Rich, il film è
un inno alla vita e alla capacità di sopravvivere.
El artista / The
Artist
di Gastón Duprat e Mariano Cohn, Argentina -
Italia, 2008, 90’
Cast: Sergio Pangaro, Alberto Laiseca
Opera d’esordio di una coppia d’autori fin
qui apprezzata nel mondo del documentario (Yo Presidente),
il film è anche uno dei primi frutti del nuovo
trattato di coproduzione tra Italia e Argentina. L’infermiere
di un manicomio scopre che uno dei suoi pazienti è
un pittore di talento e resta affascinato dai suoi quadri.
Se ne appropria mettendoli in circolazione nel mondo
del collezionismo d’arte e diviene una celebrità.
Commedia amara e viaggio nei segreti della creatività,
El Artista affianca l’italiano Marcello Prayer
al grande musicista argentino Sergio Pangaro.
Baksy / Native
Dancer
di Guka Omarova, Kazakstan, Russia - Germania, 2008,
87’
Cast: Nesipkul Omarbekova, Farkhat Amankulov
Nelle sconfinate solitudini della steppa kazaka, Aidai,
una donna, sciamana rispettata da tutti, vive da sempre
circondata da una piccola comunità di contadini
e pastori. Quando un gruppo di speculatori collusi con
la polizia e la malavita decide di scacciarla per costruire
su quelle terre un distributore di benzina, Aidai scompare
ma salverà la vita del figlio di Batyr, il solo
che ha osato contrastare l’avanzata della corruzione
e della sopraffazione. Opera seconda dell’autrice
di Schizo, sospeso tra cultura ancestrale e racconto
contemporaneo, quella di Guka Omarova è una voce
potente in un cinema ancora da scoprire. Con Bacsy torna
a Roma, in veste di produttore, Sergei Bodrov, già
applaudito lo scorso anno con Mongol.
Un Barrage contre
le Pacifique / The Sea Wall
di Rithy Panh, Cambogia, Francia - Belgio, 2008, 115’
Cast: Isabelle Huppert, Gaspard Ulliel, Astrid Bergès-Frisbey
Solo una diga contro il flusso delle maree può
salvare la risaia dell’indomita proprietaria terriera
Isabelle Huppert, emblema vivente dell’ormai sfinita
società coloniale francese in Indocina e madre
dal pugno di ferro contro il desiderio di emancipazione
dei suoi due figli. Quando l’adolescente Suzanne
diviene l’ossessione amorosa del ricco cinese
Monsieur Jo, la Madre dovrà decidere del suo
destino, ma anche della sua terra. Già portato
sullo schermo nel 1958 da René Clement, il romanzo
di Marguerite Duras trova un’inedita angolazione
di racconto, sospesa nel tempo e lontana da ogni folklore,
nello sguardo del regista cambogiano di La macchina
di morte dei Khmer rossi.
Cliente / A French
Gigolo
di Josiane Balasko, Francia, 2008, 104’
Cast: Nathalie Baye, Josiane Balasko, Eric Caravaca
Divorziata, solitaria, affermata conduttrice di televendite,
Judith è una cinquantenne senza problemi apparenti.
Nasconde un segreto che solo la sorella Irene conosce:
la compagnia notturna di giovani gigolò reclutati
su internet. Finché incontra Patrick, bello e
seducente, ma a sua volta prigioniero di una doppia
vita… Josiane Balasko, una delle regine della
commedia francese, firma il suo film più personale
e dolente, ritagliandosi il ruolo della sorella che
insegnerà a Judith a vivere e regalando a Nathalie
Baye il ruolo più sfaccettato e seducente della
sua carriera.
A corte do Norte
/ Northern Land
di João Botelho, Portogallo, 2008, 122’
Cast: Ana Moreira, Rogério Samara, Ricardo Aibéo
La Giuditta e Oloferne di Caravaggio, quadro amatissimo
dall’irrequieta Rosalina e dalla sua antenata
Emilia de Sousa, è la chiave interpretativa offerta
dal regista per penetrare il sulfureo e colorato melodramma
tratto dal romanzo della scrittrice lusitana Agustina
Bessa Luis, i cui libri hanno spesso ispirato Manoel
de Oliveira a cominciare dal suo capolavoro Francisca.
Autentico monumento alla libertà femminile, frustrata
dalla rigida società maschile, il film intreccia
i piani temporali, segue il dramma di Rosalina, quello
di Emilia, ma anche della sfortunata Principessa Sissi,
tutte avvinte da un destino comune sulle scogliere della
Corte do Norte, il cupo maniero che si specchia nel
mare dell’isola di Madeira. Il capolavoro di uno
dei maggiori cineasti europei.
Un gioco da ragazze
/ A Game for Girls
di Matteo Rovere, Italia, 2008, 100’
Cast: Filippo Nigro, Chiara Chiti, Desirée Noferini,
Nadir Caselli
Elena, Michaela, Alice e Livia: hanno 17 anni, sono
belle, ricche, senza problemi. Ragazze come tante della
buona borghesia di provincia, spendono le loro giornate
tra la fissazione dell’aspetto fisico, lo shopping
di lusso, avventure senza passione e feste da sballo
notturno. Al mattino vanno a scuola, ma per loro tutto
è già vecchio e scontato: genitori, professori,
innamorati. Elena, leader naturale e carismatica, le
guida tra ingenuità e cinismo. Il nuovo professore,
Mario Landi (Filippo Nigro), entra nelle loro vite e
potrebbe essere
la preda più ambita o l’ancora di salvezza
contro il vuoto. Sarà Elena a decidere, come
sempre, per tutte. Dal romanzo di Andrea Cotti, una
storia di cattiveria, bullismo, sogni perduti e speranze
buttate. Tutto al femminile.
Iri
di ZHANG Lu, Corea del Sud, 2008, 107’
Cast: YOON Jin-seo, EUM Tae-woong
Nel 1977 un’esplosione dilaniò la stazione
ferroviaria di Iri, una cittadina della Corea del Sud
causando centinaia di morti. Trent’anni dopo la
città ha un nome nuovo e nuovi edifici, ma le
ferite interiori delle persone coinvolte sono più
lente e difficili da sanare. Bella e gentile, Jin-seo
è segnata da un handicap psichico dovuto al trauma
riportato nell’esplosione dalla madre incinta.
La sua ingenuità è però interpretata
come disponibilità dai molti uomini che approfittano
di lei e da cui, vanamente, il fratello tenta di proteggerla.
La contraddittoria realtà delle nuove società
asiatiche viene così rappresentata con il filtro
di una dolente e profonda indagine dell’animo
umano firmata dal regista di Tang Poetry (Locarno 2004),
Grain in the Ear (Cannes 2006), Desert Dream (Berlino
2007).
Opium War
di Siddiq Barmak, Afghanistan – Giappone - Corea
del Sud - Francia, 2008, 90’
Cast: Joy Suba, Peter Bussian
Nell’inferno afgano, i due piloti americani superstiti
di un elicottero abbattuto cercano una via di fuga.
Intorno a loro spazi immensi, ombre talebane, pastori
e contadini. Ma la realtà vista dalla terra è
molto diversa da quel che sembra quando si sta in cielo.
E così anche i due “alieni” scoprono
che in quel pianeta sconosciuto c’è vita,
ci sono esseri umani, bambini e vecchi che della guerra
non sanno nulla e ancor meno vorrebbero sapere. Una
metafora che diventa favola, una “cronaca marziana”
che si fa sorprendentemente dura e realistica. Il nuovo
film del regista di Osama, giovane ma già un
maestro, la voce più autentica della gente afgana.
Il
passato è una terra straniera / The Past is a
Foreign Land
di Daniele Vicari, Italia, 2008, 120’
Cast: Elio Germano, Valentina Lodovini, Chiara Caselli,
Michele Riondino
Il romanzo di Gianrico Carofiglio diventa un film nelle
mani dell’autore di Velocità massima e
L’orizzonte degli eventi. Giorgio ha 22 anni,
è uno studente modello, ha una vita senza crepe
e genitori comprensivi. Francesco è bello ed
elegante, misterioso e affascinante. Per vivere gioca
a carte e vince, ma più che fortunato è
un abile baro, e sembra avere in mano le chiavi del
successo. In una Bari dai contorni sfocati e dai paesaggi
inediti, Giorgio impara i trucchi delle carte da Francesco
diventandone amico e complice. Pian piano il ragazzo
modello vede l’immagine di se stesso sgretolarsi
per lasciare il posto a qualcosa di sconosciuto. Qualcosa
che fa paura, ma attrae al tempo stesso.
Le Plaisir de
chanter / The Joy of Singing
di Ilan Duran Cohen, Francia, 2008, 98’
Cast: Jeanne Balibar, Marina Fois, Lòrant Deutsch
Muriel e Philippe sono agenti dei servizi segreti, ma
formano anche un’improbabile coppia di innamorati.
La loro nuova missione consiste nel recuperare un segreto
che sta nelle mani (forse inconsapevoli) di Constance,
la bella vedova di un ambiguo faccendiere. Serena è
ingenua, Constance frequenta un corso di canto lirico
a cui, uno dopo l’altro, si iscrivono Muriel,
Philippe e una serie crescente di spioni dalla voce
argentina. Tutti contro tutti e ciascuno a caccia del
segreto della bella vedova. In questa black comedy dell’assurdo,
le voci si sciolgono, i corpi si liberano, le anime
si inseguono. Jeanne Balibar, Marina Fois, Lòrant
Deutsch e i più bei talenti del nuovo cinema
francese danno vita a un film scandalo che ha la leggerezza
del miglior vaudeville.
Resolution 819
di Giacomo Battiato, Francia – Polonia - Italia,
2008, 95’
Cast: Con Benoît Magimel, Hyppolite Girardot,
Karolina Gruszka.
La Risoluzione delle Nazioni Unite cui rimanda il titolo
è quella presa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU
per accertare e condannare i crimini contro l’umanità
perpetrati durante la guerra nei Balcani all’indomani
dell’indipendenza della Bosnia Herzegovina. Con
questo mandato l’Alta Corte di Giustizia de L’Aja
invia volontario a Srebrenica il poliziotto francese
Jacques Calvez per trovare le prove del genocidio compiuto
dai Serbi di Bosnia. Sei anni di ricerche con un team
internazionale ad affiancarlo e mille ostacoli da superare,
condussero Calvez a istruire il processo che oggi vede
imputati Karadzic e Mladic. Un thriller potente per
una pagina della nostra storia che si riapre sull’orrore.
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CINEMA
2008 | FUORI CONCORSO |
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8/Huit/Eight
di Jane Campion (The Water Diary), Gael Garcia Bernal
(The Letter), Jan Kounen (The Story of Panshin
Beka) , Mira Nair (How Can It Be) , Gaspar Noé
(Sida) , Abderrahmane Sissako (Tiya’s Dream) ,
Gus Van
Sant (Mansion on the Hill) , Wim Wenders (Person to
Person)
Francia, 2008, 103’
Ispirato agli otto obiettivi fissati nel settembre 2000
dalle Nazioni Unite per migliorare la vita della popolazione
mondiale, questo film collettivo vede la luce nella
sua interezza in prima mondiale assoluta a Roma alla
presenza dei suoi autori. Ciascuno ha ideato e filmato
una storia diversa, legata ad uno degli obiettivi, tra
l’Africa e l’Islanda, la Germania e gli
Stati Uniti, l’Australia e l’Amazzonia dando
voce a speranze e drammi collettivi, con la passione
dell’artista, l’emozione del narratore.
Un vero film fatto di otto racconti diversi, una collana
di perle composta da una comune passione per un futuro
diverso, creata in piena libertà da ciascuno
degli artisti coinvolti.
Sam Hoy Tsam Yan
/ Missing
di Tsui Hark, Hong Kong, 2008, 118’
Cast: Angelica Lee, Isabella Leong
Il futuro e il passato sono elementi fondanti della
vita che il mare custodisce oltre la soglia della coscienza
individuale. Nei fondali dell’isola giapponese
di Yonaguni un ricercatore marino lascia l’anello
che è il pegno d’amore per la donna della
sua vita e poi muore. Il suo fantasma l’accompagnerà
però in un tempo sospeso, tra il sogno e l’incubo,
fino a sfidare l’orrore delle anime dannate che
ancora camminano al nostro fianco. Il maestro del fantasy
di Hong Kong ritorna con un melodramma fiammeggiante
e romantico, interpretato da Angelica Lee, che si snoda
tra città perdute in fondo all’Oceano,
panorami futuribili nella moderna Hong Kong e recessi
insondabili nell’inconscio di chi ama oltre il
tempo, lo spazio, il vero e il possibile.
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