In Svezia
il 18% delle donne al di sopra dei 15 anni è stato minacciato
almeno una volta da un uomo.
In Svezia il 46% delle donne al di sopra dei 15 anni è
stato oggetto di violenza da parte di un uomo.
In Svezia il 13% delle donne è vittima di violenze sessuali
al di fuori di relazioni sessuali.
In Svezia il 92% delle donne vittime di violenza sessuale non
ha denunciato alla polizia l’ultima aggressione subita.
Con questi
dati sparsi ad inizio di ogni capitolo Stieg Larsson, ci introduce
nel mondo di Uomini che odiano le donne.
Un misterioso serial killer che sembra tormentare attraverso
misteriosi plichi la memoria dei aprenti delle sue vittime.
Un anziano capitano di industria deciso a far luce sulla morte
misteriosa dell’adorata nipote. Un giornalista d’assalto,
appena condannato per diffamazione incaricato di portare avanti
le indagini. Una giovane hacker, asociale ma con una “morale
tutta sua” il principale collaboratore di quest’ultimo.
Un’isola non molto distante da Stoccolma, segreti inconfessabili
ed una filo rosso fatto di violenza che dal passato si riversa
nel presente.
Tutto questo è la carne al fuoco del primo capitolo della
saga di Millennium, composto in principio da ben 10 capitoli
ma fermo a tre per la scomparsa prematura del suo autore.
Larsson costruisce un giallo poliziesco avvincente che si legge
con estremo piacere e velocità nonostante le sue 700
pagine. Questo grazie ad una narrazione che tiene costantemente
alta l’attenzione e la curiosità del lettore attraverso
una continuo accumulo di sottotracce e spunti che vengono nel
corso dell’opera approfonditi, arricchiti di numerosi
particolari, dettagli e sviluppi.
La prima parte dell’opera vede due treni in corsa correre
ad alta velocità l’uno verso l’altro, apparentemente
indipendenti ma già legati da una sottile quanto invisibile
filo: Mikael Blomkvist, vero alter-ero dello scrittore e Lisbeth
Salander. Il loro incontro, a circa metà del romanzo,
è un’esplosione di nuova ed incredibile energia
che rivitalizza la narrazione.
Larsson riesce a creare personaggi e psicologie attraverso pochi
dettagli, come ad addentrarsi nel passato di personaggi e storie
con profusione di particolari, mai noiosi sempre funzionali,
illuminando la storia di un paese di luci fortemente chiaroscurali,
quasi espressioniste.
Se una pecca dobbiamo trovare al romanzo, questa risiede nel
doppio finale, dove l’epilogo della storia – il
caso Wennerstromm - che fa da contorno e cornice a quella principale
– la morte di Harriet Vanger – viene risolta con
una certa celerità ed approssimazione. Ma è un
difetto facilmente perdonabile ed in parte comprensibile allo
scoccare di pagina 650.
Un giallo che crea dipendenza come pochi, attraverso personaggi
che una volta conosciuti, difficilmente potremmo farne a meno.
[fabio
melandri]
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Esperto
di organizzazioni di estrema destra e neonaziste, è
stato fondatore della rivista antirazzista Expo, consulente
di Scotland Yard e corrispondente dal Regno Unito, consulente
del ministero di Giustizia, inviato per l'OSCE.
Cresciuto
dai nonni materni, Larsson inizia a lavorare facendo
i mestieri più vari. Nel 1983 diventa grafico
presso l'agenzia di stampa svedese Tidningarnas telegrambyrå
(TT).
Poco alla volta si orienta verso il giornalismo diventando
critico letterario (romanzi polizieschi e fumetti soprattutto).
Nel 1995, dopo l'omicidio di cinque ragazzi a Stoccolma
per mano di estremisti di destra, lascia TT per fondare
la rivista trimestrale EXPO, con intenti antirazzisti,
rivista che sarà schierata in prima linea contro
il rigurgito neofascista in Svezia.
La battaglia di Stieg Larsson contro il razzismo, il
fascismo e l'estremismo di destra è assolutamente
seria: nel 1991 scrive, insieme a Anna-Lena Lodenius,
Estremismo di destra. Dieci
anni dopo pubblica (a quattro mani con Mikael Ekman)
Democratici svedesi: il movimento
nazionale.
Dal
punto di vista letterario, egli si ispira certamente
alla cultura popolare. Grande fan di Pippi Calzelunghe,
il personaggio creato nel 1945 da Astrid Lindgren, Larsson
è stato anche lettore appassionato e profondo
conoscitore di fantascienza.
E'
morto il 9 novembre 2004 a Stoccolma a causa di un infarto,
nella redazione del suo giornale EXPO.
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