Finalmente
si è arrivati all’ultimo capitolo della Trilogia
dei Sopramorti di Chiara Palazzolo, dal titolo Ti
porterò nel sangue. In questo libro dal ritmo
incalzante ritroviamo Mirta (ribattezzatasi Luna), la nostra
confusa e solitaria protagonista, ancora tormentata da mille
dubbi, piena di ansie, pronta a ribellarsi e combattere e discutere
contro chi le sembra avere torto o anche solo riserbo nei suoi
confronti. È inquieta, Luna, si inalbera, cambia idee
e amicizie in un battito di ciglia, è pronta a lottare
contro chi le era amico, e, in caso di necessità, a uccidere.
È ormai una guerriera di Gottfried, il capo dei sopramorti,
rinato secoli prima di lei. In questo libro troviamo una serie
tutta nuova di personaggi, ambigui e misteriosi, le cui alleanze
sono tutte da mettere in dubbio. Ci sono, ad esempio, i cavalieri
che ritornarono con Gottfried; la rancorosa Fabula dei Benandanti,
costretta ad una sedia a rotelle dopo un combattimento; Gatto
Machesi (detto GM), sopramorto dall'oscuro passato e dall’incredibile
esperienza; ci sono, ancora, il simpatico Nicholas e Lady Tattoo.
Tutti pronti a rimescolare le carte in gioco e a confondere
le acque nel corso della storia, pronti ad imprevedibili voltafaccia,
fino ad un epilogo colmo di sangue.
Accentuato
è il divario fra quello che è diventata –
una spietata assassina per fame, una sopramorta, una ribelle,
una combattente, un grattacapo perfino per i sopramorti più
anziani – e quello che era prima di morire: una ragazza
dolce, piena di sogni, di speranze e, sopratutto, di amore per
Robin. Che ancora cerca, nonostante abbia una nuova relazione,
nonostante la sua ‘vita’ ora sia completamente diversa
da quella di prima.
Dopo
il primo episodio Non mi uccidere,
sorprendente esordio horror nello scarno e sterile panorama
italiano, e il secondo, Strappami il cuore,
dove la storia continua con la scoperta dell’organizzazione
dei sopramorti – e dei benandanti, loro acerrimi nemici
– e con la crescente consapevolezza di Mirta/Luna dei
suoi nuovi poteri, la storia continua e finisce sotto un’ottica
chiaramente più complessa, piena di suspence e a volte
quasi difficile da seguire. Questo è l’unico difetto
che sono riuscita a riscontrare nel libro: a volte pare sul
punto di implodere su se stesso, impantanarsi e far cadere l’intera
trama. Tuttavia, lo stile scorrevole e dal piglio cinematografico
della Palazzolo riesce a superare quelli che sembrano ‘punti
fermi’ della storia, rendendo quest’opera un piccolo
capolavoro dell’horror all’italiana.
Se
da un lato il libro riesce a chiudere appieno la storia di Mirta/Luna
e Robin, se riesce a mettere la parola ‘fine’ sull’intera
trilogia, è probabile che la Palazzolo continuerà
sul filone della battaglia fra Sopramorti e Benandanti, magari
in altri contesti, approfondendo nuove storie, senza rimestare
ancora quelle vecchie. Tuttavia, questi sono dubbi (o previsioni,
o speranze) di cui non è il caso di parlare ora. Il libro
va ovviamente letto dopo i primi due, e, se avete letto i primi
due, non potete perdere questo. Un pò per sapere come
va a finire e un pò, anche per tornare ad avere una speranza
sulla nuova era dell’horror Italiano.
[daniela
montella]
|
Non mi uccidere |
Strappami il cuore
| Ti porterò nel sangue |