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Anno
2011
Genere
prosa
In
scena
fino al 4 marzo
Teatro Piccolo Eliseo |
Roma
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Autore |
Robert
Farquhard |
Adattamento/Traduzione |
Massimiliano
Farau |
Regia |
Flavio
Parenti |
Scene |
Flavio
Parenti |
Luci |
Sandro
Sussi |
Musica |
Andrea Nicolini |
Interpreti |
Antonio
Zavatteri,
Aldo Ottobrino,
Alessia Giuliani |
Produzione |
Compagnia
Gank in collaborazione con Teatro Stabile di Genova |
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Un
bianco puro e luminoso è la scena che ospita le parole
dei protagonisti: tre storie che si intrecciano, per raccontarne
una quarta. Un viaggio alla ricerca di se stessi attraverso
il ricordo di una persona che non c’è più.
Una luce bianca che contrasta con la tragedia che stanno vivendo:
Nick l’amico ed ex marito, Nick l’ubriacone, Nick
l’amante della Scozia, è morto.
In “Polvere alla povere”
dell’irlandese Robert Farquhard, Holly è l’ex
moglie sull’orlo di una crisi di nervi, in bilico tra
l’amore consumato per l’ex consorte e l’odio
per quell’uomo che preferiva la bottiglia a lei. Harry
è l’amico anticonvenzionale, colui che nel momento
della consapevolezza della tragedia cerca di smaltire i postumi
di una sbronza. E poi c’è Kev, il tranquillo Kev,
il porto sicuro, l’amico fidato. I loro monologhi, densi
di humor molto british, si alternano ricostruendo la vita del
defunto e, in parallelo, le proprie.
I tre protagonisti – Antonio Zavatteri, Alessia Giuliani
e Aldo Ottobrino – si dividono equamente i consensi: ciascuno
a suo modo si ritaglia un posto nell’attenzione dello
spettatore.
Un testo drammaturgicamente ben strutturato, che poggia sull’ottima
interpretazione e sull’essenziale e curatissima regia.
È un allestimento raffinato quello che crea Flavio Parenti,
un “gioco a togliere” che lascia cogliere il talento
artistico nel creare un concerto a tre voci. Parole e luci si
fondono nella narrazione dei tre che parlano poco tra loro,
privilegiando se stessi e che si ritrovano su una spiaggia,
al calar del sole (forse una delle scene più belle),
per spargere le ceneri amiche nel vento di Scozia.
[patrizia vitrugno]
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