Marco
e Monica (Gabriele Pignotta e Viviana Colais) sono sposati
da qualche anno. Dopo la passione iniziale, come accade
in tante storie d’amore, arrivano i primi screzi
e cenni di noia. Quando la relazione sembra giunta alla
deriva, provano una soluzione estrema: la terapia di
coppia sperimentale che li mette in condizione di vedere
il mondo con gli occhi dell’altro. Tre mesi a
parti invertite. Al loro fianco i vicini di casa Stefano
e Francesca?(Fabio Avaro e Siddhartha Prestinari): la
classica coppia di facciata nella quale i partner sembrano
felici, ma in realtà si detestano e non hanno
il coraggio di dirselo. Le vite delle due coppie s’intrecciano,
fino a far saltare il coperchio, provocando situazioni
bizzarre e occasioni di puro divertimento.
Dopo
“Ti sposo ma non
troppo”, “Scusa
sono in riunione” e “Una
notte bianca”, torna la compagnia
di Gabriele Pignotta con una commedia che questa volta
parla d’amore e delle inconciliabili differenze
tra uomo e donna. Quante volte ci siamo messi nei
panni dell’altro per comprenderlo veramente?
“Mi
piaci perché sei così”
è costruito sui bilanciamenti tra opposti alternati
e finti simili, su base caratteriale e temporale:
nel primo atto Marco e Monica vivono una contrapposizione
di caratteri e atteggiamenti dapprima attraente e
complementare, poi sempre più problematica
fino all’esplosione della crisi coniugale, per
poi scambiarsi attitudini e ruoli nell’esperimento
ipnotico, ripercorrendo lo stesso percorso da basi
opposte e sperimentando le stesse frustrazioni. Li
accompagnano e bilanciano Stefano e Francesca, che
nello schema a “X” rappresentano la continuità
dei ruoli, nonostante evolvano anch’essi, spinti
a gettare la maschera dall’improvvisa (e inaspettata)
svolta dei vicini. In più, alla circolarità
del rapporto tra Marco e Monica, si oppone la linearità
evolutiva/distruttiva (o ricreatrice?) tra Stefano
e Francesca, destinata alla deflagrazione liberatoria,
in un crescendo ben tratteggiato. L’espediente
dello scambio dei ruoli e dell’assimilazione
delle mentalità ad essi connesse, se pur non
nuovo, coglie nel segno, facendo riflettere lo spettatore
su quanto del mondo dell’altra metà del
cielo gli appartenga.
Il
tutto è avvolto da un clima brillante, a tratti
esilarante, ben ritmato dall’ormai sperimentata
regia di Pignotta e sostenuto dalle credibili interpretazioni
dei quattro interpreti. Alla coppia Avaro/Prestinari
è riservata la parte sopra le righe, a contrasto
con il grigio e noioso status iniziale; più
contenuta la recitazione della coppia protagonista
(Viviana Colais e lo stesso Pignotta), soprattutto
nella prima parte, ma pronta al progressivo disinibirsi
dei ruoli, scatenato dall’esperimento. La più
esplosiva è la Francesca di Siddharta Prestinari,
spassosa in veste della “liberata”. In
definitiva lo spettacolo mantiene le promesse di commedia
brillante e divertente, ben diretto e interpretato,
ottimo viatico per le feste.
[ Maria
Teresa Retica, Massimo Stinco]