Come
si fa a capire quando un comico ce l’ha fatta?
Quand’è che ha spalancato la porta della
notorietà ed è entrato nel cuore del
pubblico? Semplice, basta verificare che gli capiti
quanto accade a Marco Marzocca appena ha messo piede
in palcoscenico. La sala comincia a ridere a crepapelle
alla prima battuta, anche se non fa ancora ridere,
anche se non è chiaro di cosa si stia parlando.
Si apre con questi ottimi auspici l’avventura
di Marzocca nello spettacolo Da
giovidì a giovidì, in scena al
teatro Brancaccio fino al 10 gennaio. A fargli da
spalla c’è Stefano Sarcinelli; a colorire
l’atmosfera, anche con le sue musiche, Max Paiella
che collabora a far divertire il pubblico nel corso
di una performance in due atti che tiene seduti in
poltrona per quasi tre ore.
Dentro la cornice scenografica di uno studio di produzione,
si muovono numerosi personaggi resi famosi dal comico
romano; tra tutti Ariel, il domestico filippino che
dà anche il titolo alla commedia con una delle
sue affermazioni più famose, gividì
appunto.
In conclusione, se è vero che c’è
chi Marzocca preferisce prenderlo a piccole dosi,
con un ruolo nei programmi comici, o nelle serie televisive,
magari insieme all’amico e partner Corrado Guzzanti
o al formidabile Claudio Bisio, è inutile stare
a sottilizzare. Il pubblico lo ama e lo reclama. E
dunque Michelino, il bimbo che lo ha reso famoso con
la mimica del segno del Biscione, è diventato
grande.
[marina viola]