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Autore:
Alberto Bognanni, Mimmo Strati |
Adattamento:
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Regia:
Mimmo Strati |
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Scene:
Guglielmo de Caro |
Costumi:
Gisa Rinaldi |
Musica:
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Luci:
Tony di Tore |
Compagnia:
Nuova compagnia di teatro Luisa Mariani |
Produzione:
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Interpreti:
Alberto Bognanni, Siddhartha Prestinari, Marco Vivio,
Francesca Gambacorta, Massimo Milazzo, Ilaria Giorgino,
Paolo Vivio, Priscilla Giuliacci, Riccardo Avolio |
Anno
di produzione:
2009 |
Genere:
commedia |
In
scena:
fino al 14 febbraio al Teatro
De' Servi via del Mortaro 22, angolo via del Tritone
- 00187 Roma | tel. 06 67.95.130 |
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La
prof. di un liceo romano richiama a raccolta il gruppo
con cui anni addietro aveva realizzato un laboratorio
teatrale: sei ragazzi di varia estrazione sociale,
l’ex bidello in pensione e l’insegnante
di teatro che ha abbandonato le sue passioni per fare
l’agente immobiliare. Insomma sono di nuovo
quelli di Romeo
e Giulietta paccavano eccome. Lo scopo è
allestire un nuovo spettacolo per salvare un teatro
di periferia destinato a una speculazione edilizia.
Si inscenerà il “Cyrano de Bergerac”.
Nel primo atto le prove e l’organizzazione si
intrecciano con le questioni della vita dei protagonisti.
Il secondo atto, in costume, ci proietta nel cuore
della rappresentazione e sviluppa in parallelo la
malinconia dell’amore segreto di Cyrano per
la sua Rossana e la preoccupazione verso il destino
del teatro. La chiusa è un video che illustra
la vita dopo lo spettacolo dei nove personaggi mentre
cantano il Cyrano di Francesco Guccini.
Assistere a questo spettacolo giovane, fresco, intelligente,
ironico e originale è stato un piacere. Di
norma, nelle rappresentazioni, c’è sempre
almeno un attore che si distingue per bravura in mezzo
al gruppo. I nove di Cirano
dacci una mano sono tutti, ciascuno nella caratterizzazione
del personaggio, perfetti. Non è facile individuare
il preferito.
Dai dialoghi ai costumi alla presenza scenica, tutto
appare mescolato al meglio, per assicurare il divertimento.
La commistione tra la francese raffinatezza della
poesia del Cyrano di Rostand con i modi spicci e schietti
della romanità degli attori è un amalgama
funzionante, che dà brio e leggerezza senza
per questo far dimenticare che un bacio è ancora
“un apostrofo rosa tra le parole ti amo”.
[marina viola]
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