“Ogni
giorno ci sono nuove storie di massacri, ingiustizie,
torture, ma ci si fa appena caso. Siamo sopraffatti.
Pensiamo di non poterci fare nulla e così tutti
diventiamo sempre più complici del più
semplice dei crimini: l’indifferenza.”
[Tiziano Terzani]
Come
la banda che suonava ininterrottamente mentre il Titanic
affondava nelle acque gelido dell’Oceano, così
la vita al Kit Kat Club di Berlino procede nell’indifferenza
degli eventi storici che si accavallano fuori dalle
sue mura, tra lustrini, luci colorate, donne discinte
e procaci, ballerine di fila, scherzi, lazzi e bollicine
di champagne. “Lasciate le vostre preoccupazioni
nel guardaroba insieme ai soprabiti” annuncia
il grande cerimoniere del club (Christian Ginepro)
e godetevi lo spettacolo con la star Sally Bowles
(Michelle Hunziker) nella lussuosa ed elegante messa
in scena di Saverio Marconi per la Compagnia della
Rancia.
Cabaret è un musical di lunga data legato indissolubilmente
a due nomi, Bob Fosse e Liza Minelli rispettivamente
regista e protagonista del film del 1972 Cabaret che
esaltò il testo di Joe Masteroff, le musiche
di John Kander e le liriche di Fred Ebb in maniera
indelebile nelle menti degli spettatori di tutto il
mondo.
Cercando di dimenticare l’ingombrante antecedente
e concentrandoci esclusivamente sulla messa in scena
teatrale, bisogna evidenziare come lo spettacolo seppur
rallentato nelle parti dialogate, risulta gradevole
nei numeri musicali con coreografie che riportano
tracce di quel magnifico coreografo che era Busby
Berkely, con le sue scalinate scintillanti e numeri
coreografici a metà strada tra danza e ginnastica.
Gran merito va alla straordinaria performance di Christian
Ginepro, che mette un’energia ed un entusiasmo
capace di conquistare anche gli spettatori più
riluttanti.
Di converso la prova della Hunziker, che al di fuori
dello schermo televisivo mostra tutti i limiti di
una recitazione ancora acerba ed una voce penalizzata
da un timbro assai particolare. L’estensione
vocale è limitata e le difficoltà respiratorie
sotto sforzo non le consentono un controllo adeguato
della voce sia sui bassi che sugli alti. Notevole
per voce e presenza scenica, invece, Silvana De Santis
che nel ruolo di Fraulein Schneider avrebbe meritato
maggio spazio. Nella norma il resto del cast che annovera
tra gli altri Michele Radice, Emiliano Geppetti, Gianluca
Ferrato e Silvia di Stefano.
[fabio melandri]
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