CABARET
Autore: Joe Masteroff
Regia: Saverio Marconi
Scene: Alessandro Camera
Luci: Valerio Tiberi
Costumi: Chiara Donato
Coreografie: Fabrizio Angelini
Musiche: John Kander, adattamento Giovanni Monti
Produzione: Compagnia della Rancia
Interpreti: Michelle Hunziker, Christian Ginepro, Gianluca Ferrato, Michele Radice, Silvia Di Stefano, Emiliano Geppetti, Silvia De Santis
Anno di produzione: 2006 Genere: musical
In scena: fino al 17 giugno, Il Sistina, Roma

“Ogni giorno ci sono nuove storie di massacri, ingiustizie, torture, ma ci si fa appena caso. Siamo sopraffatti. Pensiamo di non poterci fare nulla e così tutti diventiamo sempre più complici del più semplice dei crimini: l’indifferenza.” [Tiziano Terzani]

Come la banda che suonava ininterrottamente mentre il Titanic affondava nelle acque gelido dell’Oceano, così la vita al Kit Kat Club di Berlino procede nell’indifferenza degli eventi storici che si accavallano fuori dalle sue mura, tra lustrini, luci colorate, donne discinte e procaci, ballerine di fila, scherzi, lazzi e bollicine di champagne. “Lasciate le vostre preoccupazioni nel guardaroba insieme ai soprabiti” annuncia il grande cerimoniere del club (Christian Ginepro) e godetevi lo spettacolo con la star Sally Bowles (Michelle Hunziker) nella lussuosa ed elegante messa in scena di Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia.
Cabaret è un musical di lunga data legato indissolubilmente a due nomi, Bob Fosse e Liza Minelli rispettivamente regista e protagonista del film del 1972 Cabaret che esaltò il testo di Joe Masteroff, le musiche di John Kander e le liriche di Fred Ebb in maniera indelebile nelle menti degli spettatori di tutto il mondo.
Cercando di dimenticare l’ingombrante antecedente e concentrandoci esclusivamente sulla messa in scena teatrale, bisogna evidenziare come lo spettacolo seppur rallentato nelle parti dialogate, risulta gradevole nei numeri musicali con coreografie che riportano tracce di quel magnifico coreografo che era Busby Berkely, con le sue scalinate scintillanti e numeri coreografici a metà strada tra danza e ginnastica. Gran merito va alla straordinaria performance di Christian Ginepro, che mette un’energia ed un entusiasmo capace di conquistare anche gli spettatori più riluttanti.
Di converso la prova della Hunziker, che al di fuori dello schermo televisivo mostra tutti i limiti di una recitazione ancora acerba ed una voce penalizzata da un timbro assai particolare. L’estensione vocale è limitata e le difficoltà respiratorie sotto sforzo non le consentono un controllo adeguato della voce sia sui bassi che sugli alti. Notevole per voce e presenza scenica, invece, Silvana De Santis che nel ruolo di Fraulein Schneider avrebbe meritato maggio spazio. Nella norma il resto del cast che annovera tra gli altri Michele Radice, Emiliano Geppetti, Gianluca Ferrato e Silvia di Stefano.
[fabio melandri]

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