C'eravamo troppo amati


Anno
2011

Genere
commedia

In scena
fino al 21 aprile 2013
Teatro De' Servi |Roma

Autore
Muriel Robin,
Pierre Palmade
Adattamento/Traduzione
Michele La Ginestra
Regia
Roberto Marafante
Scene
Riccardo Ricci
Luci
Francesco Michitelli
Coreografie
Lilla Vancheri
Interpreti
Michele La Ginestra,
Michela Andreozzi
Produzione
Teatro 7, Andrea Maia

 

Fino al 21 aprile sulle tavole del Teatro de’ Servi di Roma è in scena la commedia di Pierre Palmade e Muriel Robin “C'eravamo troppo amati”, adattata da Michele La Ginestra, protagonista insieme a Michela Andreozzi. La commedia inizia proprio lì dove solitamente le storie d'amore finiscono: dal divorzio.

Una decisione presa di comune accordo, un po' meno quando si tratta di dividersi il patrimonio comune con la famosa lista di oggetti, che talvolta comprende anche i ricordi (quelli del cane morto) e scarti surreali («io di quelle tende ho scelto la stoffa», «io la fantasia», «vuol dire che tu ti tieni la stoffa ed io la fantasia»).

Da qui salti temporali conducono lo spettatore ad un primo re-incontro in un bar, dove l'ostentata felicità di una single ritrovata, cozza con le evidenze della quotidianità di racconti che presentano buchi e falle peggio di una fetta di Emmental. Una cena con i rispettivi nuovi compagni, un poeta e una modella a domicilio, non interrompe quel filo rosso di complicità tra i due che anzi sembra prendere maggior vigore dalla lontananza e dal pensiero ricorrente del proibito e del tradimento. Fino all'inevitabile finale…

“C'eravamo troppo amati” è una commedia dal ritmo sostenuto, tutta giocata sulla parola e sulla capacità recitativa dei protagonisti. Scene minime ed essenziali costruite dai movimenti degli attori sul palco e sostenute da pochi elementi evocativi; La Ginestra e Andreozzi rievocano in salsa molto romana le grandi coppie cinematografiche litigarelle da Katherine Hepburn e Spencer Tracy fino a Jerry Lewis e Dean Martin. Gli attori sembrano divertirsi molto, diverse battute strappano risate scroscianti e applausi in sala e il sorriso si fa largo sul volto di molti. Lo spettacolo, forse un po' lungo e con alcune situazioni troppo reiterate, colpisce il suo obiettivo di un'ora e mezza di puro divertimento scacciapensieri. [fabio melandri]