Il
mondo musicale, in un abito di carta. Così
si riassume lo spettacolo di Ennio Marchetto. Un effetto
domino che produce personaggi all’infinito fino
al gran finale, la libertà assoluta. Marchetto
è un trasformista dalla gestualità modulata:
entra ed esce con rapidità e precisione dai
personaggi, prevalentemente del mondo della musica
italiana e internazionale, amplificandone tic e fisicità,
con effetto comico ma rispettoso.
L'artista
gioca con l’ambiguità e i doppi sensi,
ma ama i suoi personaggi: si diverte ad accoppiarli
per contrasto, il sacro e il profano (la suora francese
che canta e la sexy star australiana Kylie Minogue),
il magro e il grasso (la ballerina del can can e il
lottatore di sumo), il direttore d’orchestra
con Rettore e il cantante del re Matto. Esilarante
la parodia di Madonna che resta sempre più
nuda, fino a togliersi gli occhi dalle orbite; o di
Mina, che nel cantare una canzone d’amore più
che pensare ad un uomo ha in mente un bel panino con
il salame... Di carta. Insomma, ce n’è
per tutti i gusti. Unico Mattatore dello spettacolo:
il nostro Fregoli della carta.
La
prima parte è meno scorrevole, perché
l’artista si concentra su singoli personaggi
ed è costretto a molte uscite di scena che
tolgono tensione allo spettacolo; poi, entra come
in un vortice, un personaggio tira l’altro,
non lascia mai la scena e lo spettatore è lì
incollato alla sedia a chiedersi che altro si inventerà
dopo. Brioso e frizzante, come una coppa di champagne.
[deborah ferrucci]