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ETI Teatro Valle - Roma |
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Teatro
Valle
BIGLIETTERIA tel. 06.68803794 |
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IL TEATRO
Il teatro Valle, che fa parte del patrimonio artistico e culturale italiano, fu commissionato e fatto costruire nel 1726, dai MARCHESI CAPRANICA DEL GRILLO, all’architetto TOMMASO MORELLI. In legno, provvisto di foyer e dotato di cinque ordini di palchi, possedeva un palcoscenico poco profondo ed un piccolo boccascena. DOMENICO VALLE, al quale fu affidato per i primi anni, lo inaugurò nel gennaio del 1727: era il più perfezionato tra i teatri di tipo medio, con un repertorio prevalentemente di prosa. Nel corso del secolo aumentò progressivamente d’importanza, riuscendo a guadagnare un ruolo preminente nel sistema teatrale della città. Nel 1765 subì una prima, consistente trasformazione ad opera dell’architetto FRANCESCO FIORI, che riuscì, attraverso un completo rifacimento, anche ad ingrandirlo; la nuova forma della sala, più chiusa e raccolta di quella tradizionale ad U, corrispondeva ad un preciso orientamento del gusto, già sviluppatosi in Italia. L’aggiornamento dell’immagine architettonica certamente contribuì in modo determinante alle fortune del Valle durante la metà del secolo; il teatro inoltre costituiva un esempio di accorta conduzione imprenditoriale, di efficienza tecnica e di buona dotazione di servizi. Nel 1821 fu avviata la ristrutturazione completa, sotto la guida di GIUSEPPE VALADIER, il quale lo aveva scelto come oggetto di un intervento esemplare di restauro dopo un’apposita indagine, condotta su mandato del Governatore, a seguito della quale il teatro era stato giudicato “quello di maggior gradimento del pubblico” ed anche di maggior utile all’impresario. Si procedette così ad un consistente ampliamento degli spazi e a notevoli miglioramenti tipologici e costruttivi di ricercata e sofisticata originalità. La novità di maggiore effetto era costituita dalla decorazione pittorica e a rilievo voluta dal Valadier, che aveva immaginato una sala “gaia e lucida”. La ricostruzione del Valle costituì il più complesso risultato, nel campo dell’architettura teatrale, del rapporto tra potere statale, cultura architettonica e imprenditorialità privata, e suscitò in generale apprezzamenti da parte di architetti e uomini di cultura. Dal 1865 ospitò le compagnie più famose ed i grandi attori dell’epoca: da ADELAIDE RISTORI a TOMMASO SALVINI, da SARAH BERNHARDT ad ERMETE ZACCONI, fino ad ERMETE NOVELLI che, nel 1900, vi tentò uno dei primi esperimenti di Teatro Stabile. L’ ETI Ente Teatrale italiano, ha acquistato il Valle nel 1969, quando già ne aveva la gestione e ne curava la programmazione dal 1955; proprio all’ETI, in collaborazione con la Sovrintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici – sotto la cui tutela il teatro è passato nel 1954 - si deve una minuziosa opera di restauro effettuata nel totale rispetto dei canoni architettonici che lo ha riportato allo splendore originario. Il 6 ottobre del 1998, poi, viene inaugurato il nuovo foyer. La strategia dell’ETI di trasformare i teatri di sua diretta gestione in centri di promozione culturale - non più soltanto luoghi di spettacolo, ma spazi da vivere in modo alternativo, luoghi di incontro e di dibattito, aperti anche ad altre forme d’arte – aveva infatti reso necessario ampliare e ristrutturare il vecchio atrio. Realizzato con il contributo della Banca di Roma, il progetto ha portato al recupero di un ampio locale (prima destinato ad uso commerciale), parte integrante del nucleo centrale del teatro, e lo ha trasformato in un’ampia sala accogliente e funzionale, che coniuga le esigenze dell’adeguamento impiantistico (sistemi di sicurezza, servizi per disabili, impianti di trasmissione dati) con la necessità imprescindibile di rispettare gli antichi spazi. |
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CARTELLONE
2008/2009 |
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VALLE
UN VIAGGIO D’EMOZIONI NEL PRESENTE |
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Una
stagione teatrale dedicata all’eccellenza della scena, in un’efficace
molteplicità di proposte che si snodano in parallelo tra il Teatro
Quirino e il Teatro Valle di Roma, mettendo in relazione sapientemente
testi classici e proposte inedite, la tradizione di grandi interpreti
e il coraggio interpretativo di più giovani attori, differenti
scuole di regia ed altrettanto diversi linguaggi scenici. Per un teatro
che si fa ogni volta spazio privilegiato del confronto e della riflessione,
scelto da un pubblico attento alle questioni dell’uomo, declinate
al presente. Un ingranaggio scenico per il Valle, laboratorio culturale pronto ad accogliere generi, generazioni e sperimentazioni per dialogare col nostro quotidiano anche nel recupero del passato. Il Valle concentra la propria ricerca scenica su una drammaturgia originale o di matrice letteraria, per cogliere e declinare tutti i modi della scrittura, raccontando le emozioni ed i nodi, la poesia ed i drammi del nostro vivere. L’importante ritorno alla regia di Dario Fo è invece l’esclusiva porta per entrare nel vivo della stagione del Teatro Valle: SOTTO PAGA! NON SI PAGA!, commedia scritta dal Premio Nobel nel ’74, che non mancò di creare scandalo, ritrova nell’interpretazione di Marina Massironi e di Antonio Catania la forza della sua denuncia, tra satira politica, ecologica e sociale. Riscopre la tradizione di un genere musicale ancora emozionante nelle sue note teatrali LILLIPUPA, testo di Nicola Fano cucito addosso alla storia, di vita e di scena, di Angela Pagano, che si muove in un universo culturale, non solo napoletano, miscellanea di generi ed atmosfere, orchestrato da Antonio Calenda. Ancora Napoli protagonista, ma quella di oggi, specchio delle deformità di un’umanità abbrutita, ignorante e volgare: il condominio partenopeo, prototipo della nostra società, descritto nel romanzo MAGIC PEOPLE SHOW di Giuseppe Montesano, è ora anche un comico, feroce avanspettacolo pop firmato a quattro mani da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli. Drammaturgia che attinge alla letteratura contemporanea anche per Glauco Mauri, che adatta e dirige un altro testo del francese Eric-Emmanuel Schmitt; dopo Variazioni enigmatiche, e sempre condividendo la scena con Roberto Sturno, Mauri sceglie IL VANGELO SECONDO PILATO per riflettere, come in un giallo, sull’immenso e umano tema della fede e del dubbio. Uno spettacolo pensato per le famiglie, nel periodo di Natale, che intreccia attori ed ombre, parole e canzoni in una storia raccontata miscelando i peculiari linguaggi di scena di Teatro Gioco Vita e del Teatro delle Briciole: SCROOGE, avido ed insensibile protagonista del Canto di Natale di Charles Dickens, è il cuore di questo spettacolo popolare, comico e grottesco, lieve e pungente, come lo stile, inconfondibile, dell’autore inglese. Non concede invece spazio al sorriso e alla speranza la scrittura di Curzio Malaparte, dura ed icastica nel denunciare la realtà di Napoli, e insieme di tutta l’Europa piagata dalla guerra, nel romanzo-reportage LA PELLE. In quell’inferno scende Marco Baliani - anche regista, insieme a Marion D’Amburgo e Maria Maglietta, per non dimenticare un’umanità di vinti e vincitori che si sono divorati. Torna a teatro dopo dodici anni uno dei volti giovani più interessanti del nostro cinema, diretto da un artista altrettanto a suo agio sia sugli schermi che sul palco: Stefano Accorsi è Padre Flynn, il prete sospettato di pedofilia protagonista de IL DUBBIO - testo del Premio Pulitzer John Patrick Shanley - accanto a Lucilla Morlacchi, diretti sul filo della suspence da Sergio Castellitto. È con il monologo multimediale LA CACCIA, liberamente ispirato alle Baccanti di Euripide, che Luigi Lo Cascio, un altro dei volti più amati del cinema d’autore italiano, riconferma invece la sua passione per il teatro e per i grandi archetipi tragici da sfidare, strutturando un originale dialogo scenico tra diversi linguaggi, per raccontare la sfida tra un uomo e un dio. La presenza internazionale al Valle è quella di una compagnia tutta maschile e tutta dedita alla messinscena dell’opera shakespeariana: gli inglesi Watermill, guidati dal regista Edward Hall, dopo Enrico V e La commedia degli errori, portano a Roma la loro fisica e modernissima visione dell’opera del Bardo, alternando gli onirici umori del SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE alla spietata crudeltà de IL MERCANTE DI VENEZIA. Un vero e proprio percorso di riscrittura del testo, per avvicinare i protagonisti della storia agli spettatori che la guardano, è quello operato da Leo Muscato sul capolavoro di Henrik Ibsen: CASA DI BAMBOLA L’altra Nora trova così, nell’interpretazione stralunata di Lunetta Savino e nel suo attualizzarsi, nuova forza e nuova credibilità per le scandalose domande della protagonista. Dal capolavoro cinematografico di Federico Fellini, premio Oscar nel 1956, Tullio Pinelli e Bernardino Zapponi fecero un vero e proprio adattamento teatrale che diventa ora un’operina di commovente coinvolgimento: LA STRADA recupera quindi la sua innata e più profonda dimensione poetica e popolare nello stile di Massimo Venturiello e Tosca, che accettano la sfida d’incarnare personaggi mitici come Zampanò e Gelsomina. Temi chiave del nostro quotidiano, di drammatica attualità, sono quelli affrontati dai due allestimenti che completano la proposta, tutta al presente, del Valle. Cesare Lievi con LA BADANTE riflette sull’effetto deflagrante che la presenza di immigrati scatena nella nostra società, nei delicati equilibri familiari; in un gioco sottile tra realismo e simbolismo, il singolare rapporto tra un’anziana donna malata – Ludovica Modugno – e la sua premurosa badante, diventa così l’indicazione di una possibile convivenza con un’alterità anche positiva e benefica. Donne in scena anche per LE INVISIBILI, spettacolo che nella scrittura condivisa di Emanuela Giordano (anche regista) e di Lidia Ravera dà voce, attraverso le voci di sette giovani attrici, alle storie raccolte nel libro Sorridimi ancora - dodici storie di femminilità violate, le drammatiche vicende di indiane, pachistane, nepalesi, il cui volto è stato devastato da un acido corrosivo gettato loro addosso da fidanzati respinti o mariti scontenti. |
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dal 14 al 26 ottobre
2008
dal 11 al 23 novembre
2008
dal 17 al 29 marzo
2009
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| stagione 2009-2010 | |