Radice di 2
Autore: Adriano Bennicelli Adattamento:
Regia: Enrico Maria Lamanna
Scene: Costumi:
Musica:
Luci:
Produzione: Politeama srl e Associazione Culturale MLG
Interpreti: Michele La Ginestra, Edy Angelillo
Anno di produzione: 2008 Genere: commedia
In scena: fino al 13 dicembre al Teatro De' Servi via del Mortaro 22, angolo via del Tritone - 00187 Roma | tel. 06 67.95.130

Tommaso è un ragazzino ossessionato dai problemi matematici: “La matematica - dice - è un complotto degli adulti a danno dei bambini”. A motivare l’affermazione cita il termine inglese per addizione Addiction, che però equivale anche a dipendenza, dunque una droga. Gerardina (Gerry) è una vicina di casa. I due si conoscono ai giardinetti: diventa il primo di una serie di incontri e separazioni che durerà tutta la vita. Lui fissato con la matematica, lei con la morte, sono una coppia bizzarramente assortita che passa l’esistenza a rincorrersi: lui alla ricerca della normalità, lei a rifuggirne. Terzo personaggio è Marco (solo evocato, mai presente in scena), migliore amico di Tommaso che però ogni volta che viene cercato al telefono per un consiglio o un semplice sfogo, non è mai reperibile. Al punto che la sua funzione viene assunta dalla madre che diventa confidente dell’amico del figlio. Al crepuscolo delle loro esistenze, quando Tommaso è ormai alla soglia della pensione e Gerry - che per tutta la vita ha millantato una presunta malattia rara e non curabile - ha ormai scoperto di avere realmente un male senza speranza lui, con la solita concretezza e certezza che solo i numeri sanno dare, le offre un sogno di immortalità. Utilizza l’ennesima metafora algebrica e le dice: “La vita è una retta, una successione infinita di punti. E noi ne conosciamo solo un breve tratto, quello che entra sul foglio 35 quadretti”.
La scenografia è composta da due blocchi di cemento che divengono di volta in volta panchina, sedia, cubo da discoteca, pulpito. Sul fondale un cavalletto con dei disegni infantili sempre diversi. Qualche difficoltà tecnica con le luci disturba oltre modo la visione. Lo spettacolo, un unico atto (vantaggio non trascurabile perché evita di spezzare l’azione evitando un calo di interesse nello spettatore), è soprattutto di Michele La Ginestra, scritto per un attore protagonista, professionista della parola, per il quale in ogni caso Edy Angelillo è degnissima partner.
Il testo porta a domandarsi se esista davvero un uomo come Tommaso: capace di dar credito ai voli pindarici della sua donna, facendole sentire che li reputa importanti e allo stesso tempo però, in grado di prenderla con leggerezza, riportandola sulla terra con poche e semplici parole. [marina viola]