Nel
Autore: Alessandro Bergonzoni Adattamento:
Regia: Alessandro Bergonzoni, Riccardo Rodolfi
Scene: Alessandro Bergonzoni Costumi:
Musica:
Luci:
Compagnia: Produzione: Progetto Dadaumpa
Interpreti: Alessandro Bergonzoni
Anno di produzione: 2008 Genere: monologo
In scena: fino al 22 marzo al Teatro Ambra Jovinelli di Roma

Alessandro Bergonzoni è un folle. Oppure: Alessandro Bergonzoni è un genio. Se siete disposti a varcare la sottile linea che separa genialità e follia, NEL è lo spettacolo adatto. Sarebbe errato definirlo comico, eppure di riso ne suscita molto. Funambolo del nonsense, paroliere dell'inaspettato, Bergonzoni si avvicina e contrae ancor di più lo stile già usato da Valentin e Kraus, facendosi beffe del parlare comune: “Zitti, anima in bocca”; “l lavoro nobilita l’uomo. Migliora la donna. E l'eunuco...”.
Se ormai identificate la comicità solo con la satira, l'informazione e le imitazioni, siate pronti a ciò che state per vedere, perché nulla di tutto questo viene proposto dall'attore durante la rappresentazione. L'intero spettacolo è un gioco, una burla onomatopeica per mezzo della quale Bergonzoni diventa il saltimbanco che trascina la mente lontano dai pensieri quotidiani. Modi di dire e parole d'uso comune fluttuano nel suo immaginario, riportate ai loro significati letterali.
Per un'ora e trenta minuti si assiste ad un monologo pieno di attori: tutte personalità dell’autore. Nel caos di questo soliloquio le convenzionali strutture linguistiche sono sovvertite e nello spettatore sgorgano risa viscerali cui dà vita la lingua dell'attore, solleticando l'intelletto come una piuma.
Il centro di gravità cui tutto intorno ruota non sono i costumi, la colonna sonora o le luci (o le scene, per quanto ben congegnate): è solo il protagonista, che capovolge continuamente l'ordine delle cose, creando piccoli cortocircuiti neurali. Uscirete dalla sala giocando a «nascondio», un gioco che se Dio si nasconde bene, «può durare anche millenni». Bergonzoni elimina una semplice consonante: nella mente un lampo illumina un universo di significati. E sgorga il riso.
Se cercate delle semplici incertezze, una base liquida per rimanere ancorati all'irrealtà. [simone salis]