Il matrimonio
Autore: Mario Alessandro Adattamento:
Regia: Mario Alessandro
Scene: Costumi: Le sorelle Bentivegna
Coreografie: Valeria Andreozzi Luci: Monica Meloni
Compagnia: La Compagnia dell'Anello
Interpreti: Mario Alessandro, Claudio Contini, Marta Mottola, Alessandro Frittella, Sara Miele, maria di Meo, Francesca Colantoni, Rosaria Calcagno, Marco Petrini, Andreas Plithakis
Anno di produzione: 2009 Genere: commedia
In scena: fino al 4 ottobre 2009 al Teatro 7 di Roma | Via Benevento, 23, Roma | tel. 06.44236382

Prendete un buffet opulento, variegato e stuzzicante, aggiungete decorazioni colorate e raffinate e innaffiate tutto con bollicine frizzanti e festose… Otterrete la ricetta perfetta per una commedia divertente e sottile che strapperà un sorriso anche al più inquieto spettatore.
Scritto, diretto ed interpretato da Mario Alessandro Il matrimonio declina con garbata ironia le sfumature delle cerimonie nuziali, l’evento che a dispetto dei tempi moderni ancora si connota come culminante dell’esistenza di una giovane coppia.
E come in un prelibato buffet sono presenti tutti gli aromi: dal piccante del pettegolezzo che genera scompiglio, all’agrodolce di un probabile epilogo poco ortodosso. La cerimonia nuziale è una vera e propria passerella su cui sfila un composito campionario di umanità: i vecchi compagni di scuola della sposa, per la quale nutrono ancora una considerevole ammirazione, le amiche della palestra - compresa quella “secca” che adora osservare gli altri mangiare -, lo scapolo pentito e lo sciupafemmine che non si lascia sfuggire l’occasione per una nuova conquista. E ancora: la pettegola logorroica, la vecchina baciapile che snocciola il rosario in latino ignara del Concilio Vaticano Secondo, il fotografo invadente e, infine, la pretenziosa coppia di nobili, sposati da venti anni, che assiste con disincantata preoccupazione al rito.
Prendendo le mosse da un tema ampiamente analizzato, il testo di Mario Alessandro è di una squisita comicità, mai banale, che valica i confini della commedia di costume miscelando momenti di ilarità esilarante a riflessioni ironiche e bonarie su vizi e virtù del rapporto di coppia.
Molti sono i motivi per andarlo a vedere, fra tutti la doppia angolazione con cui vengono descritti gli sposi - i protagonisti assenti dello spettacolo - in uno spassoso rewind coreografico che farebbe invidia a Charlie Chaplin.
[paola di felice]