La Gabbia ovvero la figlia del Notaio
Autore
Stefano Massini
Regia
Stefano Massini
Scene

Paolo Li Cinli

Luci
Paolo Magni
Musica
Produzione
Interpreti
Luisa Cattaneo, Maria Cristina Valentini
Anno
2006
Genere
drammatico
On stage
Note
Presentato al Festival di Santarcangelo

La gabbia ovvero la figlia del notaio, ultimo spettacolo di Stefano Masseri in cartellone all’ultima edizione del Festival di Santarcangelo, è un’opera cruda e di cocente attualità. Nello spazio angusto e spoglio di una cella sei metri per sei si confrontano, senza risparmiarsi colpi bassi, una figlia terrorista e una madre borghese di professione scrittrice. Le due si incalzano vicendevolmente, l’ansia di una madre che non sa spiegarsi la fuga precoce dalla famiglia e la scelta ideologica della figlia, fa da contraltare alla rabbia nutrita dall’indottrinamento di quest’ultima che vomita sentenze contro il modo di vita parassitario della gente borghese.
La gabbia è il luogo dove materialmente avviene l’incontro/scontro, il cerchio di autoconvinzione entro il quale la figlia si rifugia per eludere le domande e, ultimo colpo di scena, il manoscritto dove la figlia racconta sè stessa, ancora incompiuto e che la madre sprona a portare a termine. Non c’è redenzione, alcuna traccia di pentimenti tardivi in questo tormentato atto che immerge sino ai capelli lo spettatore nel torbido clima politico-generazionale che dagli anni di piombo non si è mai definitivamente interrotto giungendo fino ad oggi. Quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro, l’unica cosa che si può fare è cercare una logica, cercare di dare un senso alla ribellione finita succube di una violenza tragica. La diatriba serrata in un continuo rovesciarsi di fronti e di accuse, porta la madre alla convinzione che la figlia era una terrorista vera e non una bambina caduta ingenuamente in una trappola, allo stesso modo la figlia allenta le difese e dal mutismo iniziale comincia a trapelare qualcosa del suo sé intimo e sconosciuto. Il processo di conoscenza reciproca avviene attraverso un chiasmo lento, doloroso ed esasperante: il risultato uno spettacolo bello, vibrante ed emozionante.
[matteo burioni]