L'intervista
Autore: Natalia Ginzburg Adattamento:
Regia: Valerio Binasco
Scene : Antonio Panzuto Costumi: Sandra Cardini
Musica: Antonio Di Pofi
Luci: Pasquale Mari
Produzione: Teatro Eliseo, Teatro Stabile di Firenze
Interpreti: Maria Paiato, Valerio Binasco, Azzurra Antonacci
Anno di produzione: 2009 Genere: commedia
In scena: fino al 1 marzo 2009 al Teatro Eliseo di Roma

“Non lo sai che le cose che desideri tanto, arrivano quando non le desideri più?”. E’ questa la battuta che racchiude l’essenza de L’intervista, ultima delle nove opere prodotte da Natalia Ginzburg per il teatro. Lo sa bene Ilaria una strabiliante, ironica e stralunata Maria Paiato, compagna di Gianni Tiraboschi un uomo di potere, studioso affascinante, scrittore e politico che, però, sulla scena non vedremo mai.
È il 1978 e Ilaria è seduta sulla sua logora poltrona quando Marco Rozzi, un giovane giornalista, ingenuo e spiantato, arriva nella vecchia casa di campagna in Toscana: vuole intervistare Tiraboschi ma non lo trova. Dall’incontro con Ilaria scaturisce una comunicazione che appare leggera, svagata, ma che a tratti, misteriosamente, diventa intensa e profonda. Ne nasce una cena povera e improvvisata, un’amicizia e persino un accenno di storia d’amore tra Rozzi e Stella, la giovanissima sorella di Tiraboschi (in scena Azzurra Antonacci, ancheggiante ma poco convincente).
Dopo circa un anno, avverrà un altro incontro simile: di nuovo Tiraboschi non si fa trovare, ma sarà occasione che riavvicinerà i due protagonisti. Un nuovo incontro carico di parole, immagini, ricordi, ma anche intriso dal bisogno di non perdersi nei discorsi.
L’intervista è la scena finale. Sono passati dieci anni, Tiraboschi è richiuso nel suo studio in una cupa inerzia. Marco non è più un aspirante giornalista, è diventato un autore televisivo, si è prima sposato e poi separato, ha una bambina e la sua ex moglie è morta. La vita lo ha reso grigio, triste non solo fuori: il suo è un vuoto interno, amaro. Non ha più alcun motivo d’intervistare Tiraboschi, eppure la vita ha intrecciato inevitabilmente e dolorosamente le loro strade.
La doppia prova di Binasco, attore e regista, è degna del testo; afferma che “questa è una splendida commedia di chiacchiere e i suoi sono personaggi ritratti con vera maestria psicologica e scenica, con una vita intensa nascosta sotto le battute fiume. Abbiamo scelto di lavorare sulla recitazione – continua Binasco – rendendola vibrante e sensitiva, in modo di dare un senso nuovo alle parole che diventano fulminee e guizzanti, cariche di elettricità come note di Mozart”.
[patrizia vitrugno]