I due gemelli veneziani
Autore: Carlo Goldoni
Regia: Antonio Calenda
Scene: Pier Paolo Bisieri Costumi: Elena Mannini
Musica: Germano Mazzocchetti Luci: Sergio Rossi
Compagnia: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Interpreti: Massimo Dapporto, Alessandra Raichi, Giovanna Centamore, Osvaldo Ruggieri, Francesco Gusmitta, Umberto Bortolani, Marianna De Pinto, Carlo Ragone, Felice Casciano, Adriano Braidotti, Lamberto Consani
Anno di produzione: Genere: commedia
In scena: Teatro Quirino Vittorio Gassman dal 3 febbraio al 1 marzo

Fino al 1° marzo è in scena al Teatro Quirino uno dei classici della commedia I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni. La storia, incentrata sul gioco teatrale dei simili e degli opposti, racconta di due gemelli che, separati sin dalla tenera età, sanno a mala pena l’uno dell’esistenza dell’altro. Ma il destino li porta improvvisamente nella stessa città. E qui chi li conosce non può non confonderli, creando relativi equivoci e situazioni paradossali. Una commedia asciutta, incentrata sul tema del doppio e sulle maschere della Commedia dell’Arte: Colombina, Arlecchino, Pantalone e Brighella. Argomento visto e rivisto già al tempo di Goldoni tanto che lui stesso nella sua prefazione lo indica come “rancido”, ma sorprendentemente attuale e fresco sia nella chiave del racconto, sia nello sviluppo dei personaggi e nel finale inusuale per il genere della commedia…
La messa in scena ritrova una viva semplicità nell’apprezzabile regia di Antonio Calenda e nella scenografia di Pier Paolo Bisieri, che con pochi ma ben calibrati tocchi accoglie la divertente storia e i personaggi, animati dal susseguirsi mutevole delle emozioni amorose.
Nel duplice ruolo di Tonino e di Zanetto, i due gemelli tanto simili fisicamente quanto diversi caratterialmente, è un Massimo Dapporto padrone dei due personaggi. Grazie alla sua impeccabile mimica, i gemelli sono riconoscibili senza esitazione. Dapporto ora comico, ora spalla, ora protagonista e antagonista è ben affiancato dai restanti attori che con garbo e bravura sostengono i diversi personaggi/maschere. Oltre due ore di eleganza teatrale, che scorrono con piacevole e arguta ironia. [alessandra pistolese]