La caccia
Autore: Luigi Lo Cascio Adattamento:
Regia: Luigi Lo Cascio Scene e disegni: Nicola Console
Scene e video: Alice Mangano Suoni e montaggi video: Desideria Rayner
Musica: Andrea Rocca
Luci: Luigi Biondi
Compagnia: CSS Teatro Stabile d’innovazione del FVG e Luigi Lo Cascio
Interpreti: Luigi Lo Cascio, Pietro Rosa
Anno di produzione: 2009 Genere: dramma
In scena: Roma, Teatro Valle, dal 10 al 22 febbraio 2009 | Catania, Teatro Ambasciatori, dal 24 febbraio al 1 marzo

Vincitore del Biglietto d'oro per il teatro 2008, al teatro Valle è in scena fino al 22 febbraio il teatro pensato, voluto e diretto da Luigi Lo Cascio con il Teatro Stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia.
L’attore, formatosi all’Accademia Silvio D’Amico, propone una personale rilettura multimediale delle Baccanti di Euripide. Testo classico che attraverso numerose intuizioni registiche e scenografiche, diventa un monito per il presente e un’analisi della storia contemporanea. Dal video all’animazione, dal teatro di parola al teatro di figura, utilizzando corpo e voce, mischiando visioni e suoni Lo Cascio racconta ed interpreta l’ultima terribile notte di Penteo, il tiranno di Tebe che sfidò Dioniso (più volte definito lo straniero), ma ne rimase affascinato, finendo per diventare da cacciatore a facile preda.
Il protagonista interpreta con grande intensità i vari stati d’animo di Penteo, uomo rimasto solo e visitato solo da fantasmi che danno forma alle sue allucinazioni. La Caccia è quindi il tentativo di sottomettere il diverso, lo straniero – encomiabile e affascinante il monologo in perfetto stile hitleriano del protagonista, che incita alla guerra ed alla soppressione del nemico – che spaventa ma affascina allo stesso tempo.
In scena fisicamente c’è solo il regista, ma attraverso delle proiezioni, con un ironico piglio da critico del teatro greco, interviene il giovanissimo Pietro Rosa, un po’ coro e un po’ professore che chiarisce ai presenti il senso dello spettacolo e commenta le azioni e i pensieri di Penteo.
Al posto della voce della comunità che si unisce per risolvere un problema, prende persino corpo un monito impersonale che inserendosi nella narrazione la frammenta, imponendo oggetti di consumo (da un video si proiettano pubblicità di prodotti greci che possono migliorare le prestazioni e risolvere i problemi estetici, con guest star come Alessio Boni e Fabrizio Gifuni).
Giocando con le immagini, i toni e le figure mitologiche, Penteo vive “una notte di tormenti e di rivelazioni – precisa Lo Cascio - che lo conducono inesorabilmente ad affrontare il dio in un corpo a corpo definitivo. Da cacciatore, Penteo sarà ridotto a preda. E in questa nuova condizione, transitando dalla regalità iniziale all’inedito ruolo di vittima, andrà incontro ad un terribile destino di frammentazione”. Le coinvolgenti immagini o proiettate o scritte sopra la lavagna-scenografia, attribuiscono così una certa evidenza alla realtà di quelle disfunzioni della visione (vertigini, allucinazioni, sdoppiamenti, sfocature).
La maturità di Lo Cascio si palesa a teatro, all’interno di uno spazio scenico da godere nella sua completezza critica. Da non perdere. [valentina venturi]