Romaeuropa Festival 2008
Al via la 23° edizione dal 27 settembre al 10 dicembre

Si riparte. Il festival più multidisciplinare, più contemporaneo, più internazionale d’Italia prende il via per la ventitreesima volta a Roma.

Quest’anno ha un nuovo direttore artistico: Fabrizio Grifasi, che succede a Monique Veaute, neodirettore di Palazzo Grassi a Venezia. Grosse novità per questa edizione: vede la luce il progetto Romaeuropa Webfactory http://www.romaeuropawebfactory.it/, il più ambizioso laboratorio virtuale mai lanciato sulla rete. Realizzato dalla Fondazione in partnership con Telecom Italia, Romaeuropa Webfactory è una grande community per artisti e creativi.

Ecco il programma: apre il cartellone la coreografa tedesca Sasha Waltz con Impromptus, prima delle sue opere interamente basata su un repertorio classico (musiche di Franz Schubert).

Tra gli appuntamenti più curiosi, imperdibile una Juliette Binoche danzatrice in sodalizio artistico con Akram Khan nello spettacolo In-I. Nel cartellone musicale, spicca l’omaggio di Sentieri Selvaggi e Eugenio Finardi alla figura di Vladimir Vysotsky, artista russo ribelle al regime stalinista. Dall’est arriva anche Iva Bittovà insieme agli statunitensi Bang on a Can-All Stars, che saranno protagonisti inoltre di un lavoro incentrato su Brian Eno e sul suo Music for Airports. Salvatore Sciarrino presenta Studi per l’intonazione del mare con 200 strumentisti. Tanta musica elettronica inoltre al Brancaleone nelle notti di Sensoralia e con la Notte digitale.
La grande arte del Novecento rivive in due spettacoli: Jeanne d’Arc au bûcher diretta da Antonio Pappano con i complessi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. C’è inoltre Gershwin, spettacolo di danza della Compagnie Montalvo-Hervieu omaggio al grande compositore e studioso statunitense. La creazione coreografica si mescola all’attualità grazie a due maestri della danza contemporanea: Chapel/Chapter di Bill T Jones (sulla violenza dei media) e Nine finger di Alain Platel (sui bambini-soldato). L’attenzione di Romaeuropa alla danza prosegue con due creazioni ciascuno da parte di due esponenti della nuova ondata di coreografi: l’israeliano Emanuel Gat e il giapponese Hiroaki Umeda.

Sipario alzato anche per le migliori proposte del nuovo teatro: la perdita di memoria e il tentativo di ricostruirla è alla base di Lev, creazione dei Muta Imago, reduci dai più importanti festival italiani. L’Accademia degli Artefatti prepara One day, maratona di 24 ore, una parodia spettacolare sull’evento. Infine, è un ritorno a Romaeuropa quello dei Santasangre, questa volta con Seigradi, performance a cavallo tra danza e arti visive ispirata al ciclo dell’acqua.
Si chiude il 10 dicembre con Giovanni Sollima affiancato dalla violoncellista croata Monika Leskovar e dall’ensemble tedesco Solistenensemble Kaleidoscope: insieme presenteranno il progetto acustico We were trees.
Tutto il festival è online all’indirizzo http://www.romaeuropa.net/ o scarica il programma completo qui
[simone pacini]
Impromptus | sasha waltz
Sei gradi | santasangre
Lev | muta imago