Dal 25 al 28 marzo Piccolo Eliseo Patroni Griffi

Mi chiamo Rachel Corrie / Il viaggio di Calipari

Arrivano al Piccolo Eliseo Patroni Griffi due appuntamenti teatrali nati da una collaborazione tra l’Eliseo e il Fesitival Teatri della Mura di Padova: Mi chiamo Rachel Corrie (25 e 26 marzo ore 20.45), tratto dagli scritti di Rachel Corrie, ideato e interpretato da Cristina Spina e Il viaggio di Calipari (27 e 28 marzo ore 20.45) di Fabrizio Coniglio, interpretato da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani.

I due spettacoli erano stati ospiti dell’edizione 2008 del Festival Teatri delle Mura che aveva come tema l’America e sono oggi riproposti al Piccolo Eliseo con l’intento di offrire una finestra romana alla manifestazione padovana.

Dice Andrea Porcheddu, direttore artistico del festival: “Due spettacoli forti, significativi: due storie che aprono uno squarcio su pagine buie della storia recente. A Padova, al Festival Teatri delle Mura 2008, avevamo scelto di raccontare l’America, dalla prospettiva di chi l’ha subita, di chi sta ai margini dell’Impero. E questi due lavori hanno lucidità e immediatezza: portano in scena storie, parole, persone, mondi che scuotono le coscienze. Un teatro civile e poetico: per svelare anche l’altra faccia del mito americano. E sono particolarmente felice che il Teatro Eliseo abbia voluto dare spazio a queste proposte, dando così ulteriore senso ad una manifestazione come Teatri delle Mura, giunta alla sua quarta edizione: un riconoscimento importante per quanti hanno creduto in questo piccolo festival”

PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI | mercoledì 25, giovedì 26 MARZO h. 20,45

MI CHIAMO RACHEL CORRIE

tratto dagli scritti di Rachel Corrie a cura di Alan Rickman e Katharine Viner.
traduzione Monica Capuani e Marta Gilmore

progetto di e con Cristina Spina; collaborazione alla regia Alessandro Fabrizi
scena Paola Gandolfi; musiche originali Riccardo Giagni
vocal coach Susan Main

Rachel Corrie, una ragazza americana di 23 anni, si era trasferita a Rafa, nella striscia di Gaza, per lavorare con il Movimento di Solidarietà Internazionale. il 16 marzo 2003, nel tentativo di impedire ad un bulldozer dell'esercito israeliano di distruggere alcune case palestinesi, Rachel venne ferita a morte.
Aveva scritto molto nel corso della sua breve vita e dalla Palestina inviò molte email e lettere alla sua famiglia e ai suoi amici, spiegando perché volesse essere a Gaza e le sue visioni sul conflitto.
Quando “The Guardian”, pubblicò alcune di queste email, Alan Rickman, attore e regista inglese e la giornalista Katherine Viner ne vennero colpiti al punto di voler raccogliere i suoi scritti per elaborarne una pièce teatrale. I genitori acconsentirono e fornirono a Rickman e Viner tutti gli scritti della figlia dall’età di 12 anni.

“Questo materiale ci ha permesso di scoprire una donna che era sia ordinaria che straordinaria: che scriveva poesie sul suo gatto, sui suoi amici, su sua nonna, sul vento, ma anche una donna che, sin da un’età incredibilmente precoce, si confrontava appassionatamente con il mondo, tentando di trovare il proprio posto al suo interno.
Abbiamo tentato di rendere giustizia a Rachel nella sua interezza: non era una santa e neanche una traditrice, era seria e divertente, ed era una persona consistente e piena di umanità. O, per dirla con parole sue, “scombinata e deviante e troppo casinista. Abbiamo scelto le parole di Rachel invece che quelle di migliaia di vittime palestinesi e israeliane, per la qualità e l’accessibilità del linguaggio.
Non ho dubbi sul fatto che, se fosse vissuta, avrebbe prodotto un profluvio di romanzi e opere teatrali.
Katharine Viner

PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI | venerdì 27 e sabato 28 MARZO h. 20,45

IL VIAGGIO DA CALIPARI

di Fabrizio Coniglio

diretto e interpretato da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani

produzione Tangram Teatro Torino
in collaborazione con Teatri delle Mura


Il 27 e il 28 marzo, il Piccolo Eliseo Patroni Griffi, in collaborazione con Festival Teatri delle mura, aprirà i propri spazi alla messa in scena de Il viaggio di Nicola Calipari. Lo spettacolo, scritto da Fabrizio Coniglio e interpretato dallo stesso Coniglio insieme con Alessia Giuliani, racconta la storia del sequestro di Giuliana Sgrena, rapita il 4 febbraio 2005 dall’organizzazione della jihad islamica all’uscita dall’università Nahrein di Baghdad, conclusosi con la tragica morte dell’agente del Sismi Nicola Calipari, ucciso dal “fuoco amico” il 4 marzo 2005.
Sabato 28 marzo, dopo lo spettacolo, si terrà un incontro-dibattito con Giuliana Sgrena.

Ne Il Viaggio di Nicola Calipari, Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani ripercorrono il viaggio tragico che ha portato all’uccisione di Nicola Calipari: dal racconto del rapimento di Giuliana Sgrena, il suo rapporto con i rapitori, gli aneddoti, la paura, la speranza, fino alla sua liberazione, la gioia, l’incontro con Calipari e il viaggio verso l’aereoporto. Poi il racconto degli spari, quel “fuoco amico” che arriva all’improvviso e trasforma l’euforia in tragedia, incredulità e senso di impotenza.
Il Viaggio di Nicola Calipari è uno spettacolo coraggioso, realizzato utilizzando documenti autentici come il diario di prigionia di Giuliana Sgrena, le frasi e i commenti originali di Nicola Calipari, il rapporto ufficiale sulle dinamiche dell’incidente. Proprio attraverso questi documenti ufficiali si tenta di ricostruire l’indagine volta ad accertare le responsabilità di Lozano, il militare americano che ha sparato alla Toyota sulla quale viaggiavano gli italiani, che si conclude il 25 ottobre 2007 con le parole della vedova Calipari: “Hanno ucciso due volte Nicola e questa volta in nome del popolo italiano”. Mario Lozano, infatti, non può essere processato in contumacia perché il suo caso è sottoposto solo alla giurisdizione americana, la quale ritiene il soldato Lozano non colpevole essendosi attenuto alle regole d’ingaggio.
Lo spettacolo mette in evidenza le omissioni e le contraddizioni della ricostruzione dell’esercito americano, con l’intento di condurre lo spettatore a un desiderio di giustizia e di verità più che a facili sentimenti antiamericani e si conclude con un’ipotesi di processo tratta dai documenti ufficiali della delegazione italiana in Iraq.