Zohan - Tutte le donne vengono al pettine
You Don't Mess with the Zohan
Regia
Dennis Dugan
Sceneggiatura
Adam Sandler, Robert Smigel,
Judd Apatow
Fotografia
Michael Barrett
Montaggio
Tom Costain
Scenografia
Perry Andelin Blake
Costumi
Ellen Lutter
Musica
Rupert Gregson-Williams
Interpreti
Adam Sandler, John Turturro, Emmanuelle Chriqui, Mick Swardson, Lacinie Kazan, Rob Schneider
Produzione
Happy Madison, Relativity Media
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
comico
Durata
112'
Distribuzione
Sony Pictures Releasing Italia
Uscita
03-10-2008
Giudizio
Media

Zohan è un membro delle forze speciali israeliane impegnato contro il terrorismo nella sua nazione. La sua giornata è cadenzata da eventi come fracassare mura con le teste dei nemici, infilarsi piranha nel costume come prova di forza, giocare a racchettoni sulla spiaggia con una bomba a mano al posto della palla, usare il suo lato B in maniera prensile.
Come tutti gli eroi, ha un grande ed inafferrabile nemico: il terrorista palestinese Phantom. Non troppo inafferrabile in realtà, il problema è che ogni volta che Zohan lo cattura, i suoi colleghi lo usano come merce di scambio con prigionieri o agenti israeliani. “Alì e Frazier nel pugilato, i Celtics e i Lakers nel basket, gli Yankees e Boston nel baseball, Zohan e Phantom” - rivela il regista Dugan - “Si tratta di una rivalità feroce”.
Ma Zohan inizia ad accusare una certa noia e ripetitività nel suo lavoro, coltivando nuovi progetti di vita. Uno in particolare ha catturato tutta la sua attenzione: forbici, lacca, gel, colore….
Il suo sogno è diventare parrucchiere a New York, sulle orme del suo mito Paul Mitchell. Ma i tentativi di ricostruirsi una vita ed una identità a New York non sono so dei più agevoli. La concorrenza nel campo è spaventosa ed agguerrita, mentre schegge impazzite del suo passato continuano a perseguitarlo anche nel Nuovo Mondo.
Zohan è una sorta di one-man-show del comico americano Adam Sandler, stella del Saturday Night Live e conosciuto – poco – da noi per pellicole come Io vi dichiaro marito e marito, Cambia la tua vita con un click, Spanglish e Ubriaco d’amore di Paul Thomas Anderson, prova delle più mature grazie alla quale ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe. Un ritorno alle radici con un personaggio eccessivo, selvaggio e particolare.
Con Zohan Sandler, anche nelle vesti di sceneggiatore, torna sulla strada della comicità demenziale, del sopra le righe senza soluzione di continuità, trovando sponda nel regista Dennis Dugan specializzato in pellicole non-sense e grottesche come Big Daddy, Assatanata, Mai dire ninja, National security – Sei in buone mani.
Il film affronta un tema serio ed importante come il conflitto israelo-palestinese attraverso l’arma più potente, ovvero la risata, sguaiata ed irriverente, mettendo alla berlina stereotipi, luoghi comuni di entrambe le parti, attraverso due personaggi icona come l’israeliano Zohan ed il suo alter ego palestinese Phantom, un John Turturro sopra le righe come il suo personaggio de Il grande Lebowsky ma privo di quell’autoironia sottile che caratterizzava il suo giocatore di bowling nel film dei Coen.
Obiettivo che viene però a mancare per una certa pigrizia di realizzazione, per una comicità puramente scatologica all’interno di un’estetica piatta, frettolosa, televisiva. Un film più demente che demenziale. [fabio melandri]