Che paura
il matrimonio! Questo sembra pensare la giovane Sarah quando
l’adorabile fidanzato Jeff le propone di convolare a
nozze. Ma perché? Si amano ormai da anni, la loro relazione
è a prova di bomba, economicamente stanno bene (lui
fa l’avvocato, lei scrive necrologi per il New York
Times) e allora cosa c’è che non va? Forse non
si sente ancora pronta di fare il grande passo o forse percepisce
dentro di sé che le manca qualcosa. Al matrimonio della
sorella scopre per caso che anche la madre, morta quando lei
aveva solo 9 anni, il giorno prima delle nozze era scappata
con un altro uomo. Convincendosi di averne ereditato lo stesso
disagio parte alla ricerca dell’uomo che aveva fatto
perdere la testa alla madre riportando alla luce un curioso
passato che aveva coinvolto tutta la sua famiglia…
Reiner è uno specialista della commedia rosa ed ha
un occhio (in)discreto per le questioni di cuore (vedi Harry
ti presento Sally, Storia di
noi due, Alex
& Emma).
Qui tenta di rinverdire i fasti del genere a lui più
congeniale innestando nel solito intreccio della crisi di
coppia la storia vera che avrebbe ispirato un altro film che
ha fatto epoca (Il laureato di
Mike Nichols) sovrapponendo finzione a realtà. L’azione
si svolge infatti nel 1997, esattamente trent’anni dopo
lo scandalo che, secondo la leggenda, aveva assalito la città
di Pasadena (un uomo era scappato con la donna dei suoi sogni
mentre stava per sposarsi con un altro e dopo essere stato
a letto con la madre di lei!).
L’escamotage narrativo è di sicuro gustoso, anche
per chi non ha uno spiccato gusto cinefilo. Il film tuttavia
zoppica e non solo per colpa di Reiner. Quello che purtroppo
non funziona è soprattutto la protagonista. L’acromegalica
Aniston si impegna a dovere ma vuoi per la recente batosta
sentimentale che le ha fatto naufragare il matrimonio (il
flirt dell’ex-marito Brad Pitt con la Jolie è
su tutti i giornali e non può non averne influenzato
l’umore), vuoi perché dotata di un volto simpatico
ma privo di fascino (più da comprimaria che da protagonista)
risulta davvero fiacca in questa sua rivisitazione della problematica
ragazza della porta accanto (quando nel film le viene sussurrato
“Sei bellissima” sorge legittimo in chi ascolta
il dubbio di aver sentito male). L’ironia tagliente
non manca soprattutto grazie al personaggio dell’acida
nonna Catherine interpretata da Shirley MacLaine che, come
già era successo nel recente In
Her Shoes di Curtis Hanson, si conferma unica vera
mattatrice oscurando la scena di tutti, Costner compreso,
ma certo il moralismo reineriano di fondo (alla fine la confusa
fedifraga torna sui suoi passi optando per il matrimonio risolutore),
unito a chili di melassa, annulla ogni minimo intento di critica
sociale. In ogni caso qualche timida risata questa commedia
romantica in vecchio stile riesce a strapparla. Per chi si
accontenta… [marco catola]