“Mia
mamma dice che le sigarette uccidono. – Scusa, tua mamma
è medico? – No! – Ed allora non mi sembra
un esperta credibile, ti pare?”
Questo signori e signore è Nick Naylor, lobbista per
la Big Tabacco, l’associazione delle industrie di tabacco
americane. Il suo lavoro? Rompere le scatole e ricevere insulti.
Lo pagano per parlare in favore delle sigarette un prodotto
“gagliardo, disponibile e che produce assefuazione”,
per difendere gli interessi di un’industria che solo
negli Stati Uniti d’America uccide legalmente 1200 persone
al giorno. Parla, argomenta, persuade e convince. E' maledettamente
bravo nel suo lavoro, e quando sei bravo nelle discussioni,
non hai mai torto. Tanto da convincere l’uomo Marlboro
con un tumore ai polmoni a non fare causa alla Big Tabacco
o da prendere le difese in un talk-show televisivo di un giovane
malato di cancro “Cosa ci guadagnerebbe l’industria
del tabacco dalla sua morte? Il nostro interesse è
che il ragazzo resti vivo e… fumatore!”
Questo è Nick Naylor un uomo definito nell’ordine
omicida di massa, intrallazzatore, magnaccia, sanguisuga e…
yuppie mefistofele.
I suoi amici? I rappresentanti delle lobby degli alcolici,
e delle armi da fuoco. Insieme si fanno chiamare squadra MDM,
ovvero Mercanti di Morte. La sua famiglia? L’industria
del tabacco con il suo Presidente chiamato Il capitano “sei
della famiglia, il tabacco protegge i suoi figli”
oltre ad una ex-moglie ed un ragazzino in cerca della verità
e vera coscienza morale della storia. Ma la verità
nel mondo di Nick non esiste, è solo uno dei punti
di vista possibili.
Una commedia politicamente scorretta diretta dal debuttante
e figlio d’arte Jason Reitman (il padre Ivan è
autore di pellicole come Ghostbuster,
I gemelli, Dave
– Presidente per un giorno, Junior
e l’imminente La mia super ex-girfriend)
e tratta dall’omonimo romanzo di Christopher Buckely,
i cui diritti furono in un primo tempo acquisiti da Mel Gibson,
che avrebbe voluto interpretare il protagonista, per poi passare
nelle mani del giovane Jason autore anche della spumeggiante
e frizzante sceneggiatura.
Un film che veleggia sulle ali di un umorismo cinico ma mai
volgare, con uno stile fatto di continue incursioni di elementi
para-cinematografici che ricorda il linguaggio del fumetto.
Il tutto servito da un cast tanto variegato quanto affiatato
che vede Aaron Eckhart, specializzato in ruoli di carogna,
in stato di grazia capace di rendere un personaggio ributtante
come Nick terribilmente sfrontato ed affascinante; Cameron
Bright (Birth - Io sono Sean,
Xmen 3)
il figlio apprendista e coscienza morale; Katie Holmes (The
Gift, Batman Begins) la
rampante giornalista del Washington Post che darà con
i suoi scoop filo da torcere al vecchio Nick; il ritrovato
Rob Lowe (I ragazzi della 56a strada,
Cattive compagnie, Austin
Power) nei panni di un produttore hollywoodiano new-age;
William H. Macy (Fargo, Welcome
to Collinwood) nei panni di un Senatore opportunista
imbarcato in una feroce campagna contro le sigarette ; Robert
Duvall (Il padrino, Apocalypse
Now, Un giorno di ordinaria follia)
nei panni de Il Capitano, potente capo del trust del tabacco.
Una commedia tutta da gustare in cui “la verità
non viene nascosta, solo filtrata.”
[fabio melandri]
| intervista
ad aaron eckhart | smoking
/ not smoking |trailer|