The Strangers
id.
Regia
Bryan Bertino
Sceneggiatura
Bryan Bertino
Fotografia
Peter Sova
Montaggio
Kevin Greutert
Scenografia
John D. Kretschmer
Costumi
Susan Kaufmann
Musica
Tomandandy
Interpreti
Liv Tyler, Scott Speedman, Gemma Ward, Kip Weeks, Laura Margolis, Glenn Howerton
Produzione
Vertigo Entertainment, Mandate Picture
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
horror
Durata
85'
Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
02-01-2009
Giudizio
Media

Una casa isolata, una coppia in crisi.
Lei è Liv Tyler, che ballò da sola per Bernardo Bertolucci e fu elfa innamorata per Peter Jackson. Qui ha appena rifiutato una proposta di matrimonio e mette i cellulari in carica troppo troppo tardi. Lui è Scott Speedman, e se non l'avete mai sentito nominare non è cosa grave.
La crisi sembra scemare, non fosse che la riconciliazione tra i fidanzati viene interrotta dall'insistente bussare di una strana ragazza, il volto nascosto dall'oscurità della notte, che chiede di una certa Tamara. Sarà l'inizio di una nottata da incubo per i due protagonisti, in balia di tre sadici mascherati (e con quote rosa) che si divertiranno a giocare con i loro e con i nostri nervi in un lungo e gratuito assedio, prima che il sole ormai sorto veda esplodere la violenza più efferata.
La storia, a prima vista una variante di Funny Games (scegliete voi quale dei due), unisce bene la trama orrorifica all'intreccio melodrammatico: la prima va a interrompere bruscamente la seconda, fino al finale dove i due intrecci si ritrovano, ma una sola delle due linee narrative avrà un “lieto fine”.
I killer senza motivazione, spinti solo dal vuoto etico e dal caso, sono roba sentita in mille altri film comunque più sofisticati di questo. I motivi di interesse non vanno quindi cercati nell'originalità dei temi trattati, quanto piuttosto nella recitazione discreta, nel ritmo adeguato alla narrazione, nel buon uso di rumoristica e musiche e, udite udite, persino in qualche guizzo di sceneggiatura: l'incontro fra i tre folli e i giovanissimi predicatori lascia aperta qualche linea interpretativa in più circa gli eventi narrati: si trattò di iniziazione della bionda?
Un buon prodotto di genere, dunque, ma per completezza di informazione citiamo un episodio accaduto durante la proiezione stampa: a una trentina di minuti dalla fine, un collega, il volto nascosto dall'oscurità della sala, ha sbadigliato rumorosamente tra diverse risatine di approvazione. [davide luppi]