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Guerre
Stellari Episodio III - La vendetta dei Sith
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Star
Wars Episode III - Revenge of the Sith |
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La trama | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Anakin
Skywalker e Obi-Wan Kenobi in viaggio nello spazio nella difficile missione
di salvare il Cancelliere Palpatine dalle grinfie del perfido Generale
Grievous. La battaglia iniziale innesca una serie di eventi che portano
Anakin - il cui segreto è la sua debolezza - di fronte al momento
della verità. Angosciato da sogni premonitori di morte, Anakin
viene sedotto dal lato oscuro della forza contribuendo alla disfatta
dei Cavalieri Jedy, alla caduta della Repubblica ed alla nascita dell'Impero.
Affrontato da Obi-Wan Kenobi e colpito a morte sul pianeta vulcanico
di Mustafar, verrà in extremis salvato dall'Imperatore e trasformato
nel malvagio Darth Vader. |
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La recensione | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo 28
anni la saga è ora completa. Correva l’anno 1977 quando
per la prima volta leggemmo sul grande schermo la scritta “Tanto
tempo fa, in una galassia lontana lontana...”, ascoltammo le
epiche fanfare di John Williams ed rabbrividdemmo al suono di quel
respiro asmatico metallico che ci ha conquistato cuore e cervello. |
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Era
l'episodio più rischioso anche dal punto di vista scenografico
ed estetico affinchè si creasse un'omogenità nella futura
visione cronologica dei sei episodi in sequenza. Chi ha amato la saga “originale” (gli episodi IV, V, VI) avvolta anche dal dolce ricordo di una più o meno lontana giovinezza e spensieratezza, rimarrà deluso dall’epilogo messo in scena con profusione di mezzi e denari da George Lucas. Allo stesso modo degli episodi I e II, il film manca di quell’aurea epica che caratterizzava i tre classici di Guerre Stellari (La nuova speranza, L’impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi). Lucas per tentare di spiegare tutto e forse di più, mette troppa carne sul fuoco con il risultato di appesantire il flusso narrativo con digressioni ed accumulo di personaggi secondari. Perde rapidamente di vista il nucleo del film, il cuore della questione, il conflitto interiore che colpisce Anakin e che lo convincerà a passare al Lato Oscuro. Non bastano i dubbi seminati sin nei precedenti film, per trasmettere agli spettatori il conflitto interiore che si alimenta nella mente e nel cuore del protagonista. Il dilemma morale, il conflitto tra “l’essere”, uomo-amante-padre, e “il dovere” dei Jedi di rinunciare alla propria individualità e sacrificare la propria vita al servizio ed alla difesa della Repubblica, viene risolto assai troppo bruscamente di quanto non ci si potesse aspettare in oltre due ore e mezza di proiezione. Anakin, la cui fede Jedi era stata già minata nel precedente episodio con il matrimonio segreto con la Senatrice Padme Amidala (una Natalie Portman che colpisce e rapisce con un solo sguardo), viene con troppa facilità raggirato prima e convinto poi dal Cancelliere Supremo Palapatine e quindi iniziato al Lato Oscuro. |
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Un
film freddo, distante, assai poco coinvolgente, soffocato da troppi
effetti speciali (oltre 2500) quasi a riempire la pochezza narrativa
ed un vuoto creativo da vertigine. Non bastano le epiche e commemorative
note musicali di John Williams a riempire il vuoto emotivo, tant'è
che il primo ed unico brivido avviene intorno al 125esimo minuto di
proiezione quando dopo 22 anni attraverso il suono digitale del THX
è tornato a risuonare in una sala cinematografica l’affannato
metallico respiro. Entriamo nella sequenza più riuscita dell'intero
episodio quella della creazione di Darth Vader che ricorda molto da
vicino quella della "creatura" di Mary Shelley, Frankestein,
dove tramite un sapiente uso del montaggio parallelo, vita e morte coesistono
nello stesso momento; da una parte la morte di Anakin uomo e della senatrice
Padme Amidala, dall'altra la nascita di Darth Vader e dei gemelli Luke
e Leila. Un momento in cui vita e morte non sono due stadi diversi di
un continuum, ma due livelli contigui dello stesso. Dalle dichiarazioni del regista emerge la lodevole intenzione di raccontarci una parabola morale su come possa nascere la dittatura da una forma democratica di rappresentanza. Peccato che, almeno per noi europei verso i quali la Storia è stata un severa quanto implacabile insegnate, il tutto nasce già vecchio e lo spirito didascalico e la sincerità delle intenzioni di Lucas vanno tutte a svantaggio dell'operazione. Ma probabimente era una lezione indirizzata più al pubblico americano, notoriamente ignorante sui fatti che colpiscono gli abitanti del resto del mondo. |
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Rimane
infine la sensazione di un’operazione finalizzata più a
obiettivi economici nei confronti delle nuovissime generazioni cresciute
ad hamburger e Play Station piuttosto che una sincera “impresa”
volta al completamento di una saga che era il sogno, l’obiettivo
della vita di un uomo che comunque è stato capace, attraverso
il genere codificato della fantascienza, di raccontare il nostro Io
attraverso la metafora di un gruppo di “samurai dello spazio”
e della loro lotta contro l’oscurità che alberga in ognuno
di noi. [fabio melandri] |
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Approfondimenti:
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