Dall’omonimo
romanzo per ragazzi dello scrittorie fantasy Neil Gaiman,
Sturdust racconta la storia di una stella cadente che precipita
in un regno incantato, suscitando l’attenzione di un
re morente e dei suoi avidi figli, di una combriccola di sorelle
disposte a tutto pur di guadagnarsi una nuova giovinezza e
quella di un giovane che per conquistare la donna amata promette
di poterle in pegno del suo amore un pezzo di quel cielo.
“Inizialmente ho cominciato a scrivere la storia di
un ragazzo che insegue un sogno e poi scopre che quello non
è il suo sogno – racconta l’autore –
Ho cominciato da quell’idea e l’ho perseguita
fino alla fine.” La creazione di un mondo incantato,
la compresenza di fanatico e conosciuto, la miscela di magia
ed umorismo, avvicinano Stardust a film come La
storia fantastica e La storia
infinita, con una miriade di personaggi e situazioni
che si susseguono inseguendosi in un turbinio di eventi ed
accadimenti.
Diretto da Matthew Vaughn, regista indipendente di The
Pusher e già produttore di
Lock e Stock pazzi scatenati e Snatch
– Lo strappo “Stardust è un film
pieno di personaggi magici, sotto incantesimo, alla ricerca
di qualcosa e comunque tutti fuori dall’ordinario. –
ricorda il regista - Era ovvio sin dall’inizio che per
interpretare il film sarebbero stati necessari attori che
possedessero essi stessi una certa magia.” Da questo
punto di vista nulla da dire visto il cast che annovera tra
gli altri Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Claire Danes,
Sienna Miller, Rupert Everett e Peter O’Toole).
Il risultato è altalenante. Il film stenta a decollare,
l’uso della voce off all’inizio è sin troppo
artificiosa e certe “soluzioni” appaiano un po’
troppo forzate e frettolose. Ma il divertimento per i più
piccoli è comunque assicurato, mentre per i più
adulti meglio rivolgere altrove le loro attenzioni.
[fabio melandri]