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Regia
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Tim Burton, Mike Johnson |
Sceneggiatura |
John
August, Caroline
Thompson, Pamela Pettler |
Fotografia |
Peter
Kozachik |
Montaggio |
Jonathan
Lucas,
Chris Lebenzon |
Musica |
Danny
Elfman |
Voci |
Johnny
Depp , Helena Bonham Carter, Emily Watson,
Albert Finney, Christopher Lee, Richard E. Grant |
Anno |
2005 |
Durata |
75' |
Nazione |
USA |
Genere |
animazione |
Distribuzione |
Warner
Bros |
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Nel 1993
le platee di tutto il mondo furono deliziate da un piccolo capolavoro
del cinema di animazione, realizzato con la tecnica dello stop-motion
(i pupazzi sono manipolati con modifiche millimetriche; ogni
posa è fotografata come un’inquadratura, poi gli
animatori tornano a muovere appena i pupazzi, e il processo
è ripetuto, ripetuto e ancora ripetuto; una troupe può
lavorare dodici ore per ottenere uno o due secondi di ripresa
alla fine della giornata), con protagonisti dei pupazzi in plastilina,
ed interpreti di una favola dark sul Natale. Stiamo parlando
ovviamente di Nightmare Before Christmas.
A distanza di 12 anni da quel primo tentativo, seguito dal meno
fortunato ma ugualmente incantevole James
e la Pesca Gigante (1997), in cui Burton compariva in
veste di produttore, il grande cantore del lato oscuro della
nostra vita, ispirandosi ad una antica fiaba russa, presenta
un piccolo e preziosissimo gioiello come La
sposa Cadavere.
In un villaggio dell’Europa del XIX secolo, Victor promesso
sposo per convenienza alla giovane Victoria, viene trascinato
nel mondo dei morti e costretto a sposare una misteriosa sposa
cadavere, assassinata proprio nel momento del fatidico si, da
un misterioso uomo.
Burton ricostruisce in miniatura l’universo gotico già
protagonista di numerosi suoi lavori, in un gioco di rimando
tra mondo dei vivi e mondo dei morti in cui quest’ultimo
risulta quasi sempre molto più divertente e colorato
del primo. Una specie di terra dei morti viventi declinato attraverso
i colori della commedia e di un umorismo nerissimo che decora
una serie di gag degne di Charlie Chaplin. Una vera boccata
di ossigeno per gli occhi e per la mente, un inno alla tolleranza
ed al vero amore asciugato di ogni patetismo e retorica.
Sebbene l’effetto sorpresa scemi rispetto a Nightmare
Before Christmas e le musiche del fido Danny Elfman inizino
a risultare ripetitive, La sposa cadavere
conferma le potenzialità della terza via per il cinema
di animazione accanto ai prodigi della computer grafica di Shrek
e Shark Tale
e della mano artigiana e bidimensionale del Leone D’Oro
Hayao Miyazaki. L’animazione stop motion rappresenta il
sunto, la combinazione perfetta delle due tecniche, miscelando
con intelligenza e sapienza l’artigianalità dei
creatori ed animatori dei pupazzi con i prodigi della CG per
le espressioni facciali dei protagonisti. Imperdibile!
[fabio melandri]
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