“...La
pelle è la nostra prima protezione...”in una
frase, Carlo, il protagonista ( Luca Argentero), racchiude
il senso della sua storia. Genitori affettuosi, una carriera
brillante, amici fidati, la sua è una vita perfetta,
o almeno così sembra. Un’ esistenza regolare
la sua, estremamente razionale e pianificata, una sorta di
muro… di pelle appunto, contro le sofferenze che la
vita porta con se.
Carlo, solo, con una figlia molto piccola, ha bisogno di proteggere
se stesso e la sua bambina dalle “intemperie emotive”
e per farlo costruisce un muro che non lascia passare emozioni,
figurarsi i sentimenti… Fino a quando non incontra Camille
(Diane Fleri), giovane ricercatrice francese arrivata in Italia
senza soldi e senza lavoro, lasciando le certezze di una famiglia
accogliente per trovare se stessa ed il suo futuro, l’esatto
opposto di Carlo.
I suoi modi solari ed incerti riusciranno ad aprire lentamente
ma inesorabilmente spiragli nel cuore di Carlo che capirà
cosa vuol dire amare.. la vita, una donna, ma soprattutto
sua figlia.
Al protagonista, Luca Argentero (Saturno
contro, Lezioni di cioccolato),
il difficile compito di raccontare, con naturalezza, il ruolo
di padre, ruolo poco approfondito in Italia ma ben reso all’interno
della storia.
Camille (la Diane Fleri di Mio fratello
è figlio unico, Come te
nessuno mai, Quell’estate)
si insinua nella vita di Carlo come una ventata d’aria
fresca, rivivendo con lui tutte quelle emozioni, e liberandolo
dalla trappola del suo blocco emotivo.
Pregio del film è la ricerca di un delicato equilibrio
tra leggerezza ed intensità, in cui i personaggi raccontano
molto della vita emotiva del protagonista. Giorgio (Fabio
Troiano) e Oscar (Alessandro Sampaoli), migliori amici di
Carlo, accompagnano la sua evoluzione emotiva con un’apparente
leggerezza che nasconde una profonda empatia.
Una storia commovente, raccontata da un ottimo Luca Lucini
(Tre metri sopra il cielo, L’uomo
perfetto, Amore
bugie e calcetto) che riesce a trasmettere con una regia
lenta e rigorosa e via via sempre più fluida e ritmata
i passaggi emotivi del protagonista, i cambiamenti importanti
che avvengono nella sua vita. Il contatto emotivo dei protagonisti
è reso in modo ottimale attraverso primissimi piani
e cambi frequenti, l’emozione investe i protagonisti
e spettatori, anche se in alcuni momenti la trama appare eccessivamente
forzata verso il lieto fine.
[sara chiù]