Sanguepazzo
id.
Regia
Marco Tullio Giordana
Sceneggiatura
Leone Colonna, Marco Tullio Giordana, Enzo Ungari
Fotografia
Roberto Forza
Montaggio
Roberto Missiroli
Scenografia
Giancarlo Basili
Costumi
Maria Rita Barbera
Musica
Franco Piersanti
Interpreti
Monica Bellucci, Luca Zingaretti, Alessio Boni, Maurizio Donadoni, Giovanni Visentin,
Luigi Diberti, Paolo Bonanni, Mattia Sbragia, Tresy Taddei, Aurora Quattrocchi,
Sonia Bergamasco, Luigi Lo Cascio, Marco Paolini
Produzione
BìBì Film Tv, Paradis Films, Orly Films, Rai Fiction Rai Cinema, Canal +
con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il Cinema
Anno
2008
Nazione
Italia
Genere
storico
Durata
150'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
23-05-2008
Giudizio
Media

L’alba del 30 aprile 1945, cinque giorni dopo la Liberazione, vennero trovati nella periferia di Milano i cadaveri di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, giustiziati poche ore prima dai partigiani.

Coppia celebre nella vita oltre che sullo schermo, Valenti e Ferida erano stati due divi di quel cinema dei “telefoni bianchi” che il fascismo aveva incoraggiato, incarnando quasi sempre personaggi ribaldi e negativi. Anche la loro vita privata era dominata dal disordine; entrambi cocainomani e, si diceva, sessualmente promiscui.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando il paese si spaccò in due e i tedeschi da alleati si trasformarono in esercito d’occupazione, Valenti e Ferida risalirono al Nord e aderirono alla Repubblica di Salò, ultima incarnazione della follia mussoliniana. Si stabilirono prima a Venezia, dove girarono fortunosamente qualche film, poi a Milano dove - arruolati in una banda di torturatori - si dettero alla borsa nera.

Perlomeno queste erano le voci.

Consegnatisi ai partigiani pochi giorni prima della Liberazione, i due negarono ogni addebito. Valenti giustificò i suoi traffici col bisogno continuo di stupefacenti, sminuì le presunte malefatte attribuendole alla diffamazione e all’invidia.
Il Comitato di Liberazione pretese una punizione esemplare.

Così calò il sipario su quei due attori un tempo celeberrimi; Valenti nel ruolo del villain, Ferida in quello della donna perduta. Chissà che alle dicerie che li rovinarono non abbiano contribuito proprio i film che ne avevano costruito la leggenda, proprio i personaggi riprovevoli tante volte incarnati sullo schermo.