Angela
Vidal e il suo cameraman Scott stanno realizzando una puntata
del loro reality show, seguendo una notte di lavoro qualsiasi
nella caserma dei vigili del fuoco di Los Angeles. Davanti
la telecamera, la noia della vita da caserma scorre lenta
fatta dei suoi scherzi, lazzi e cameratismi. Sembra una notte
assolutamente tranquilla, quando l’allarme scuote le
mura dell’edificio e l’adrealina inizia a scorrere.
L’attesa è finita, l’azione ha inizio.
Sembra una innocua chiamata per una donna che si è
sentita male all’interno di un multietnico condominio.
Ma quando i vigili del fuoco irrompono nell’appartamento,
troveranno qualcosa di assolutamente inaspettato ed incredibile.
Sarà l’inizio di un incubo che nessuno potrà
forse mai raccontare.
Stiamo parlando di Quarantena,
il Rec-make della pellicola horror
spagnola scritta da Jaume Balagueró, Luis A. Berdejo
e Paco Plaza, di cui questo ripercorre a grandissime linee
la storia aggiornandola al gusto del pubblico americano inserendo
maggior brutalità, mentre il clima post-11 settembre
dona al film un’inquietudine tutta americana che colora
il film di maggior densità.
Come nell’originale, la storia viene narrata attraverso
il punto di vista esclusivo della telecamera del reporter,
in maniera meno estrema che in Cloverfield,
ma comunque capace di supportare la struttura narrativa, colorandola
di forte emotività, contribuendo ad una stretta identificazione
tra personaggi e pubblico che costituisce il punto di forza
del film.
Girato ad alta definizione, Quarantena
trasmette il senso di impotenza dei personaggi di fronte ad
eventi di cui non si conosce l’origine; inquietudine
che viene però affievolita nell’epilogo in cui
i due giovani autori John Erick Dowdle (regia e sceneggiatura)
e Drew Dowdle (sceneggiatura e produzione esecutiva) accennano
e suggeriscono risposte e motivazioni. Ma è il male
non spiegato quello che rimane più impresso nella mente.
Apprezzabile nel contesto l’interpretazione della cronista
d’assalto Jennifer Carpenter che dopo L’esorcismo
di Emily Rose è destinata ad accaparrarsi lo
scettro di cine-reginetta dell’horror, carica lasciata
vagante da Neve – Scream
– Campbell. Consigliato a chi non ha visto la pellicola
spagnola. [fabio melandri]