Paul
id.
Regia
Greg Mottola
Sceneggiatura
Simon Pegg, Nick Frost
Fotografia
Lawrence Sher
Montaggio
Chris Dickens
Scenografia
Jefferson Sage
Costumi
Nancy Steiner
Musica
David Arnold
Interpreti

Simon Pegg, Nick Frost, Jason Bateman, Kristen Wiig, Sigourney Weaver

Produzione
Big Talk Production, Working Title Films
Anno
2011
Nazione
Usa, UK, Francia
Genere
commedia
Durata

106'

Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
01-06-2011
Giudizio
Media

Forse in pochi ricordano Skizz, creatura aliena deforme ideata all'inizio degli anni '80 dal genio fumettistico di Alan Moore. L'eccentrico inglese pensava di anticipare l'uscita di E.T. di qualche settimana, pubblicando una parodia velenosa e molto meno accomodante della mega produzione hollywoodiana. Le luci della storia sono state ovviamente tutte per il dolce alieno dal dito luminoso, eppure quella gemma underground deve aver lasciato il segno, se a quasi 30 anni di distanza al centro di questa commedia c'è sempre un extraterrestre molto sui generis che cerca la via di casa.
Graeme e Clive (Simon Pegg e Nick Frost) sono due nerd inglesi arrivati negli Usa per una convention di fumetti. Trovandosi negli States, colgono l'occasione e affittano un camper per visitare i luoghi simbolo degli appassionati di ufologia, dall'Area 51 in giù. Una sera, dopo aver assistito ad un incidente automobilistico, si imbattono in Paul (doppiato in italiano da Elio), alieno fumatore incallito, dal linguaggio colorito e inseguito da bizzarri man in black nella sua disperata fuga verso l'astronave. Ai quantomai eclettici nuovi amici di Paul si unirà anche Ruth (Kristen Wiig), ex bigotta folgorata sul cammino e votatasi alle parolacce e alla fornicazione. Questo strampalato gruppo affronterà situazioni rocambolesche e più o meno divertenti, fino allo scontro finale con il più spietato degli agenti segreti (Jason Bateman) ed il misterioso capo di tutta l'operazione anti-aliena (Sigourney Weaver, chi se non lei?).
Essere la “new thing”, anche se si tratta di commedia parodistica e demenziale, deve pur sempre avere il suo peso. Dopo il plauso di pubblico e critica per “L'alba dei morti dementi” e “Hot fuzz”, per aver preso in giro con intelligenza e originalità rispettivamente gli zombie movie e gli action movie, il trio formato dal regista Edgar Wright e dai comici e sceneggiatori Nick Frost e Simon Pegg ha deciso di dividersi. Se Wright ha rischiato molto ma cogliendo nel segno con l'originalità di “Scott Pilgrim vs. the World”, i due attori hanno deciso di restare nel solco della tradizione di “genere” insieme al regista Greg Mottola (“Adventureland”).
I clichè purtroppo non mancano, come la miriade di citazioni cinefile (appare addirittura lo stesso Spielberg per mostrare come si sia servito della consulenza di Paul per scrivere E.T.) e la cornice degli Stati Uniti deliranti e ottusi che guarda ad alcune commedie dei Coen, ma più spesso ripercorre i lavori meno ispirati di Kevin Smith (“Dogma”, “Jay e Silent Bob...Fermate Hollywood!”).
A non convincere però è soprattutto la scelta di girare gran parte del film non come uno sci-fi, ma come il solito road movie pieno di inseguimenti e incontri, (alla fine Spielberg verrà ampiamente saccheggiato anche nel suo “Duel”), accusando una certa prevedibilità.
Non si può certo dire che non si rida affatto, d'altronde la bravura di tutti gli interpreti è fuori di dubbio, ma se in futuro un fan di “Guerre Stellari” o di “Star Trek” dovesse indignarsi per l'ennesima pantomima su una convention di aspiranti Han Solo o vulcaniani, forse non avrebbe tutti i torti a sentirsi un po' perseguitato. [emiliano duroni]