Notturno Bus
id.
Regia
Davide Marengo
Sceneggiatura
Fabio Bonifacci,
Giampiero Rigosi
Fotografia
Arnaldo Catinari
Montaggio
Patrizio Marone
Scenografia
Anna Forletta
Costumi
Eca Coen
Musica
Gabriele Coen, Mario Rivera
Produzione
Emme, Rai Cinema, Vision Film Distribution
Interpreti
Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea, Ennio Fantastichini, Roberto Citran, Francesco Pannofino, Anna Romantowska, Ivan Fraek, Iaia Forte
Anno
2007
Genere
thriller
Nazione
Italia
Durata
104'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
11-05-07

Leila (Giovanna Mezzogiorno) è una giovane ed avvenente ladruncola. Ruba passaporti e carte di identità per rivenderle a peso d’oro. Una notte però ruba il documento alla persona sbagliata nel posto sbagliato, finendo all’interno di un gioco più grande di lei fatto di spioni, contro-spioni, e derelitti di varia umanità. La inseguono una coppia di sbirri dai modi bruschi e sbrigativi (Francesco Pannofino e Roberto Citran) ed un agente dei servizi segreti disilluso in cerca di una via di fuga (Ennio Fantastichini). Unico alleato, un timido ed introverso autista di autobus con il vizio del gioco (Valerio Mastandrea).
Notturno Bus, tratto dall’omonimo romanzo di Giampiero Rigosi (Einaudi, Stile Libero) è il coraggioso tentativo di riaprire la via italiana al thriller/noir abbandonato da tempo che saltuariamente da alla luce alcuni coraggiosi esempi (Piano 17). Un film fatto di personaggi, ben delineati ed interpretati, venati da un senso di ineluttabilità tragica dei loro destini che ricordano, fatte le debite distinzioni, alcuni personaggi del cinema di Michael Mann, in particolare il personaggio interpretato da Fantastichini che ricorda il Robert De Niro di Heat o il James Caan di Strade Violente.
Film di personaggi come la coppia di sbirri, il buono ed il cattivo resi con divertita verve comica da Francesco Pannofino (voce di attori come Kevin Spacey, Denzel Washington e George Clooney) e Roberto Citran che sembrano usciti da un romanzo di Ellroy. Un cinema di personaggi che interagiscono tra di loro creando situazioni ed accadimenti intorno ad una trama che è il primo punto debole dell’operazione che gira intorno ad un misterioso microchip – vero McGuffin della situazione – che passa di mano in mano lasciando dietro di se una lunga scia di sangue versato. Il secondo anello debole è da riscontrare nella regia del debuttante Davide Marengo (backstage e videoclip per Carmen Consoli e Daniele Silvestri nel suo curriculum) che nonostante la buona volontà sembra voler strafare per imporre un tocco autoriale all’operazione. Movimenti di camera superflui, un montaggio veloce ed esagerato in determinati frangenti che rendono difficile seguire lo svolgimento dei fatti. Basti per tutti la sequenza dell’inseguimento tra due autobus sul lungotevere.
Bravi e credibili a calarsi nei panni di personaggi in bilico sul filo del fumetto gli interpreti, nessuno escluso, anche se una maggiore asciuttezza in alcuni passaggi - la storia d’amore tra l’agente Fantastichini e la sua antica amante Anna Romantowska poteva essere meglio spesa - avrebbe giovato al complesso della rappresentazione. Da seguire comunque con simpatia.
[fabio melandri]

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