“Non
è un sequel ne un remake. Lo definirei un nequel. Ispirandoci
ai fumetti – racconta il regista Fausto Brizzi –
abbiamo preso gli stessi personaggi del primo film e li abbiamo
trasportati in un’epoca diversa.”
Se infatti il primo fortunatissimo capitolo era ambientato
nel 1989 e giocava sul filo dei ricordi, soprattutto musicali,
di più di una generazione, in questo particolare sequel
siamo nella piena contemporaneità; è l’anno
dei Mondiali quelli del 2006, in cui siamo introdotti dopo
un breve excursus sull’esame di maturità nella
storia (1938; 1954; 1966; 1971; 1989 i primi tre esilaranti
minuti del film).
Dal filo rosso dei ricordi a quelli della modernità,
fatta di internet, webcam, rapporti sessuali consumati in
fretta al posto dei primi baci, lucchetti lasciati su ponte
Milvio, per finire ai flash mob – via internet ci si
da un appuntamento da qualche parte per fare qualcosa di assolutamente
stupido: una battaglia di cuscini in mezzo ad una strada come
spogliarsi completamente nudi sul Ponte degli Angeli davanti
Castel Sant’Angelo al ritmo di Let The Sunshine In –.
Dalle canzoni di Venditti, Europe e Duran Duran, siamo passate
a quelle dei Finley, Luca Carboni, The Fratellis. Dalle storie
d’amore e d’amicizia dei nostri compagni di scuola
che abbiamo imparato a conoscere (Luca, Alice, Massi, Riccardo)
siamo passati a quelle di conflitti amicali e parentali. Due
le storie d’amore che corrono parallele: Luca alle prese
con un amore più grande di lui nei confronti dell’addestratrice
di delfini Azzurra (la new entry Carolina Crescentini); Paolo,
papà di Luca, alle prese con un conflittuale rapporto
con la di lui professoressa Paliani - Giorgio Panariello e
Serena Autieri che vanno ad arricchire un cast per’altro
numerosissimo che annovera anche Paola Onori e Riccardo Rossi
-. Sullo sfondo rimangono gli intrecci, i conflitti, le scelte
di vita del resto della compagnia del primo capitolo.
“Volevo dare un segnale forte di cambiamento rispetto
al primo, di modernità sia nella confezione che nella
scrittura. Il primo film – continua il regista - è
un patrimonio che questo si porta indubbiamente dietro. Sebbene
il film sia poi incentrato nella storia d’amore di Luca
Molinari, la pellicola inizia con un gruppo di amici e finisce
con un gruppo di amici. E' un film sul riscatto dell’amicizia.”
Il risultato è una pellicola a tratti divertente, ma
meno spensierata, originale, corale della precedente e l’incanto
di quella prima volta svanisce sotto il peso dell’obiettivo
di dover superare per forza lo scomodo predecessore. Rimane,
ancora fresco nella memoria collettiva di tutti noi e unico
brivido emotivo della pellicola, la folle corsa su un prato
verde di Berlino da parte di 22 ragazzi di azzurro vestiti,
le cui gesta segnano ed ordinano lo sviluppo degli eventi
narrati nella pellicola. [fabio
melandri]
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