La serie
di film de La Mummia, al suo terzo capitolo, esaurito il filone
africano, si sposta in territorio asiatico giocando sul mito
e l’origine del famoso esercito di terracotta di Xi’an.
Ma il luogo dell’azione non è la sola novità.
Cambia la regia, affidata all’esperto di action-movie
Rob Cohen, nonché esperto di antropologia e di Asia
, dover spesso risiede: “Amo profondamente la cultura
cinese e sono assolutamente affascinato dai tumultuosi eventi
che contrassegnano la sua storia vecchia di 5000 anni. Sin
dai tempi del liceo, quando mia madre cominciò a dipingere
acquerelli cinesi per hobby, la Cina ha occupato moltissimo
spazio nella mia immaginazione e nelle mie letture. Ero affascinato
da diverse dinastie, in particolare da quelle Tang e Ming,
con i loro antichi esploratori che scoprivano l'Indonesia,
l'India, l'Africa e le loro gigantesche ‘navi cariche
di tesori’ che si pensa abbiano circumnavigato la terra
molto prima che lo facesse Magellano, e forse sono arrivate
nelle Americhe molto prima di Colombo”.
Se nei panni dell’Indiana Jones di turno ritroviamo
un imbolsito Brendan Fraser, in quelle dell’eroina nonché
moglie dell’imbolsito al posto della bella Rachel Weistz,
troppo impegnata con i suoi due bambini, troviamo Maria Bello,
una carriera rivitalizzata grazie a Cronenberg (A
History of Violence) ed ora impegnata in blockbuster di
cassetta.
La storia: condannato dalla maledizione di una strega alla
quale era stato fatto un grave torto, Zi Yuan, a vivere per
l'eternità in uno stato di animazione sospesa, lo spietato
imperatore cinese Dragone ed i suoi 10000 guerrieri erano
rimasti in stasi per migliaia di anni, sepolti nell'argilla
come un enorme e silenzioso esercito di terracotta. Ma quando
l'avventuroso Alex O’Connell cade nella trappola e risveglia
lo spaventoso governante dal suo sonno eterno, il giovane
incosciente archeologo è costretto a chiedere l'aiuto
delle uniche persone che ne sanno più di lui su come
trattare con i non morti: i suoi genitori. Mentre il monarca
torna in vita ruggendo, i nostri eroi scoprono che il suo
desiderio di dominare il mondo intero si è solo intensificato
nei millenni trascorsi. Scioccando l'Estremo Oriente con i
suoi poteri sovrannaturali, l'imperatore mummia comanderà
le sue legioni trasformate in una forza inarrestabile dell'altro
mondo...a meno che gli O’Connells riescano a fermarlo
prima.
Strizzando sin troppo l’occhio ad Indiana Jones, ripercorrendo
senza la dovuta fantasia ed originalità l’estetica
del Sam Raimi prima maniera (L’armata
delle tenebre è una citazione sin troppo facile
e banale), questo terzo capitolo de La mummia mostra meccanismi
comici sin troppo arrugginiti su un tessuto narrativo che
nonostante interessanti premesse è incapace di svilupparle
in maniera originale, cadendo in un mix di già-visti
e già-noti presi un po’ a destra e sinistra,
riciclando se stesso con il personaggio sempre uguale e sempre
ugualmente irritante di John Hannah. Il mix di avventura e
divertimento che aveva caratterizzato, non troppo in realtà,
i primi due capitoli della serie, non si ripete in questo
terzo e ci auguriamo conclusivo... paragrafo.
[fabio melandri]