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Anno
2011
Nazione
Danimarca, Svezia, Germania
Genere
drammatico
Durata
136'
Uscita
21/10/11
distribuzione
BiM Distribuzione |
Regia |
Lars
von Trier |
Sceneggiatura |
Lars
von Trier |
Fotografia |
Manuel
Alberto Claro |
Montaggio |
Morten
Højbjerg,
Molly Marlene Stensgaard |
Scenografia |
Jette
Lehmann
|
Costumi |
Manon
Rasmussen |
Musica |
- |
Produzione |
Zentropa
Entertainments,
Memfis Film,
Slot Machine,
Liberator Productions,
Zentropa International Köln |
Interpreti |
Kirsten
Dunst
Charlotte Gainsbourg
Kiefer Sutherland
Charlotte Rampling
John Hurt
Alexander Skarsgård
Stellan Skarsgård
Brady Corbet
Udo Kier |
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Pronti
o no Melancholia
arriva. Melancholia
è un pianeta, nascosto e minaccioso che ha deciso di
far visita alla terra. Sarà fine del mondo, Von Trier
si premura di dircelo fin dall'inizio.
Torniamo indietro ed ecco Justine (Kirsten Dunst), novella sposa
che si reca al ricevimento. Felice lo sembra, fino a quando
non ci mette lo zampino la madre disfattista e un datore di
lavoro stronzo assai. Le inquietudini e insicurezze di Justine
emergono spietate. La sua incapacità di gestire le convenzioni
sociali la travolgerà assieme al tentativo di normalizzare
la sua vita con le nozze.
Finirà con uno sposo affranto che abbandona il ricevimento.
Salto in avanti. Seconda parte.
Claire è la sorella di Justine. È sposata con
un ricco proprietario (alberghi di lusso, roba così).
Sicura e professionale, scopre il turbamento nell'arrivo di
Melancholia.
Chi crede troppo alle convenzioni è nudo di fronte alla
morte e all'oblio, perchè solo allora ogni convenzione
si mostra in tutta la sua spietata vaghezza.
La fine del mondo imminente dona nuova forza alla depressa Justine
almeno quanto ne toglie a Claire.
E' la forza di gravità che si inverte.
Quanto è pagano Lars Von Trier.
Ma è bello Melancholia?
A me è piaciuto, per quanto didascalico, per quanto puzzi
di compitino ben fatto. Non è il suo film più
bello. Le vette di Von Trier stanno altrove, prima. Decidete
voi quali.
Perchè il tema non è poi così originale.
Natura e cultura litigano dai tempi di Prometeo e ultimamente
è un ring che va forte sul grande schermo.
L'avete visto Monsters?
L'avete visto L'alba del
pianeta delle scimmie?
Vince sempre la natura, diamine, sempre lei.
Mica male come cosa. E' un cambio di paradigma.
La natura torna ad essere la cazzutissima ammazza islandesi
e la pianta di essere dipinta come la povera fanciulla indifesa
che piace a Greenpeace.
Che poi mica son contro Greenpeace. Domani per scusarmi vado
a fare una donazione. Se non piove come stamattina, certo.
Diciamo che, Lars Von Trier non sarà originale nei temi
ma lo è nella forma. Che a me, il pianeta sfasciatutto
piace molto di più dei mostroni tentacolati o delle scimmie
dopate. Son gusti, ovvio.
Alcuni preferiscono le scimmie dopate. [davide
luppi] |