Oskar,
un dodicenne timido e ansioso, è regolarmente angariato
dai compagni di classe, senza che riesca mai a ribellarsi.
Mentre fantastica su come vendicarsi, gli appare Eli, anche
lei dodicenne, appena trasferita col padre nella casa accanto.
La ragazza è pallida, ha uno strano odore ed esce solo
quando è buio. In coincidenza con il suo arrivo, si
verificano eventi inspiegabili e omicidi... Per un ragazzo
come Oskar, affascinato dalle storie macabre, non ci vuole
molto a capire che tra Eli e questi sanguinosi eventi esiste
un legame...
Tratto dal romanzo di John Ajvide Lindqvist, Lasciami entrare
è una nomalo film horror che tratta di vampiri ma lontano
dall’ideale romantico alla Francis Ford Coppola (Dracula
di Bram Stoker) e da quello adolescenziale post-moderno
di Twilight. “Si tratta di
una storia che è sia grande letteratura che un fantastico
dramma – racconta il regista Tomas Alfredson - Malgrado
lo sfondo deprimente di una Svezia plumbea, le aspre condizioni
sociali, il bullismo e la violenza sanguinaria, lo sento come
una romantica storia d’amore con un finale positivo
e pieno di speranza. Vi trovo le stesse dinamiche di sfondi
scuri in contrasto con primi piani luminosi che sono presenti
nei romanzi di Charles Dickens. O nei grandi scrittori di
horror.”
Ambientato durante un gelido inverno nella innevata Svezia,
un paese così lontano dai toni caldi e rassicuranti
alla IKEA, Lasciami entrare congela sentimenti, azioni, passioni
all’interno di una messa in scena volutamente asettica,
geometrica, distaccata, semplice e banale come la richiesta
di invito che la bambina vampiro fa al suo amico umano: “Posso
entrare? - Lasciami entrare, per favore. – Entra.”
Ma questa atmosfera di freddo perenne, di apparente immobilismo,
non congela l’azione, l’orrore, a volte l’ipocrisia
di personaggi ed azioni che di dipanano lentamente sotto una
coltre di nevischio, pronto ad essere mostrato con tutta la
sua violenza e brutalità. Il sangue scorre e parecchio
in questo anomalo horror, ma non è mai gratuito; il
più delle volte sofferto quando non liberatorio come
nel sospeso finale dell’opera. La gente muore, innocenti
muoiono per dare vita alla anomala storia d’amore tra
un ragazzo ed una ragazza che ha compiuto 13 anni da un po’
di tempo per una storia che intreccia amicizia, amore, emarginazione,
in un quadro adolescenziale conturbante e cupo, poetico e
tenero quando a tratti romantico. [fabio
melandri]