La ricerca della felicità
The Pursuit of Happyness
Regia
Gabriele Muccino
Sceneggiatura
Steven Conrad
Fotografia
Phedon Papamichael
Montaggio
Hughes Winborne
Scenografia
J. Michael Riva
Costumi
Sharen Davis
Musica
Andrea Guerra
Produzione
Escape Artists
Interpreti
Will Smith, Thandie Newton, Jaden Christopher Syre Smith, Brian Howe, James Karen, Dan Castellaneta, Kurt Fuller, Kevin West, Takayo Fischer
Anno
2006
Genere
drammatico
Nazione
USA
Durata
117'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
12-01-07

4 luglio 1776. Dichiarazione di Indipendenza dei primi tredici Stati d’America: “Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità.
La ricerca della felicità appunto, un tema oggi protagonista di due film in contemporanea sui nostri schermi come Rocky Balboa ed il debutto americano di Gabriele Muccino che a tale ricerca assurge sin dal titolo, tratto dalla storia vera di Chris Gardner un uomo vittima di un investimento sbagliato, che si ritrova con il conto in banca in rosso, abbandonato dalla moglie, un figlio a carico e sena un lavoro. Costretto a dormire nei ricoveri per poveri, nei gabinetti della metropolitana di San Francisco, troverà la forza, la testardaggine, di rincorrere il sogno americano o umano come lo ha definito il protagonista cinematografico Will Smith affiancato dal vero figlio Jaden Christopher Syre Smith. Ora Gardner è un milionario americano che ascendendo la scala del successo ha costruito dal niente una carriera nel mondo del brokeraggio.
Una storia come questa non poteva che trovare sbocco nel campo del sogno per eccellenza, Hollywood; un mondo dove di eroi non ce ne sono mai abbastanza. Un eroe borghese seguito dalla macchina da presa nervosa di Gabriele Muccino, imposto alla produzione dallo stesso Smith dopo aver visto i suoi lavori italiani.
Così dopo le corse spropositate dei vari Pasotti (Ecco fatto), Muccino jr (Come te nessuno mai) ed Accorsi (L’ultimo bacio), tocca a Will Smith percorrere le strade di San Francisco per stare dietro alla grande illusione che governa la sua vita: primeggiare in un campo per dimostrare a tutti, ed in primo luogo al figlio affinché gli sia da esempio, il proprio valore. “Non permettere a nessuno di dirti che quello che desideri è irraggiungibile… Se hai un sogno, devi difenderlo… Se vuoi qualcosa, vai e prenditelo. Punto.
Per motivi drammaturgici, la vita di Gardner è stata di molto semplificata rispetto alla sua esperienza raccolta oggi nell’omonimo libro di imminente pubblicazione per Fandango Libri. Questo ha elevato di non poco il grado di inverosimiglianza dell’opera che vive di un accumulo continuo di sfighe che manco fosse un Fantozzi qualsiasi, ricoperte di una melassa tanto zuccherosa quanto alla lunga indigesta. E se le ombre del sogno americano si allungano sui protagonisti, siamo ben consci che verranno spazzate via al primo sole e così anche l’effetto sorpresa va a farsi benedire.
Un film costruito sulla figura "monstre" di Will Smith che con questo ruolo punta, giustamente da par suo, all’Oscar ma che dimostra ancora una certa rozzezza per tutta una gamma di sfumature interpretative che ce lo rendono simpatico ed accattivante da una parte, ancora acerbo dall’altra. [fabio melandri]




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