Londra.
Due ragazzini Ben e la sorellina minore Frankie, si recano
a scuola a piedi. Ben si distrae e Frankie finisce prima sotto
una macchina e poi in coma, irreversibile come diagnosticano
i medici.
Banff, al confine con il Canada. In una clinica privata la
dottoressa Elizabeth Chase conduce sperimentazioni su bambini
in coma, tentando di risvegliarli o come fa intendere il titolo
originale tratto dall’omonimo romanzo di Robert Mawson
– The Lazarus Child –
di resuscitarli.
Due storie raccontate parallelamente che finiscono per convogliare
l’una nell’altra per mettere in scena il dramma
e la disperazione di una coppia di genitori di fronte alla
perdita di un figlio.
Contro tutto e tutti, affrontando con metodi poco ortodossi
la legalità del mondo accademico e delle forze dell’ordine,
la coppia di genitori interpretati dai dimessi Andy Garcia
e Frances O’Connor, finirà per affidare alle
cure della dottoressa Chase – una ritrovata Angela Bassett
– le sorti dei propri pargoli.
Della serie, non facciamoci mancare nulla, l’occasione
consentirà alla dottoressa di superare il solito trauma
infantile che l’angoscia in modo ossessivo.
Prodotto da Ciro Dammicco per Eagle Pictures, sceneggiato
dal Premio Oscar per Rain Man
Ron Bass, L’ultima porta evoca atmosfere alla The
Others o Il sesto senso,
il che non depone a suo favore, cercando poi di svicolare
verso una via originale che tarda a venire, trascinandosi
in una serie snodi narrativi di maniera ed interpretazioni
manierate di tutto il cast, con un Andy Garcia che sembra
ancora calato nei panni del suo Modigliani.
La stessa idea dei ragazzini in coma che si nascondono in
stanze segrete pur di evitare la rivisitazione di eventi traumatici,
non ci sembra delle più originali e se tanto ci da
tanto allora vale la pena di riscoprire un film della passata
stagione come The Door
in the Floor. [fabio melandri]
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